Un affare milionario chiamato acqua
Presentato il libro “Geopolitica dell’acqua” di Margherita Ciervo. Il Governo non promuove il referendum del 12-13 giugno, favorendo poteri occulti
sabato 7 maggio 2011
20.34
Il Comitato Referendario Barlettano " 2 SÌ PER L'ACQUA BENE COMUNE" ha organizzato presso la Sala San Francesco – Parrocchia Immacolata (Monaci), la Conferenza ed alla presentazione del libro " Geopolitica dell'Acqua" di Margherita Ciervo, ricercatrice presso l'Università degli studi di Foggia. La dottoressa Ciervo ha affrontato il fenomeno della privatizzazione delle risorse idriche raggruppandolo in aree tematiche , trasversali tra loro, poiché ciò che accade in Italia e in Puglia, rientra in un ambito geopolitico internazionale:
1) L' Acquedotto Pugliese nace come iniziativa privata, ma lo Stato lo espropria trasformandolo in ente pubblico, fino al 1999, quando, il governo D'Alema lo trasforma in S.p.A, privatizzandolo. Ma il processo di privatizzazione non avverrà mai, poichè oggi l'Aquedotto Pugliese è una S.p.A a capitale pubblico. Come ogni altra S.p.A che si rispetti l'obiettivo principale sono gli utili, ciò si traduce in un aumento delle tariffe, e se l'utente non paga , la fornitura d'acqua viene tagliata. Ma la gestione pubblica e privata è stata finora fallimentare.
2) Esiste un disegno di legge che prevede la ripubblicizzazione dell'acqua pubblica, ma i termini sono scaduti, e con essi sono stati cancellati emendamenti importanti come i 50 litri necessari per la sopravvivenza di ogni cittadino. L'attuale Governo non si è mosso per il referendum sull'acqua pubblica. Inoltre la Tv di Stato ha vietato che sui suoi canali si parli del referendum, creando disinformazione.
3) L'inganno del Governo continua col Decreto Ronchi, in cui si legge che la privatizzazione degli acquedotti è necessaria perché imposta dall'Unione Europea. Questo è falso.
4) Tre multinazionali francesi ( di cui sono azionisti alcune banche e imprese italiane) sono interessate a mettere le mani sulle risorse idriche italiane, per questo il Governo italiano vuol far passare nel silenzio il referendum.
5) Esempi di gestione delle risorse idriche provengono da Brasile,Francia,Spagna, dove la popolazione, tramite i propri rappresentanti, può partecipare alla gestione degli acquedotti.
6) Le pressioni delle multinazionali hanno scatenato guerre per l'accaparramento delle risorse idriche (in Bolivia nel 2000), e continueranno, poiche oramai l'acqua vale più dell'oro.
Sono intervenuti:
• FRANCESCO MASCOLO - Diacono Permanente, Coordinatore Caritas Barletta
• VINCENZO SPINA – Referente Provinciale Comitato Referendario BAT " 2 SÌ per l'Acqua Bene Comune"
Ha moderato l'incontro
GIUSEPPE CURCI – Giornalista
Saluti
EDOARDO CENTONZE - Gioventù Francescana Barletta
Hanno aderito al Comitato Referendario e hanno promosso la Conferenza: CARITAS DIOCESANA TRANI-BARLETTA-BISCEGLIE٠ANPI BAT ٠ GIOVENTÙ FRANCESCANA Barletta ٠ COLLETTIVO EXIT ٠ CIRCOLO ARCI "CARLO CAFIERO" ٠LIBERA٠ RETE DEGLI STUDENTI MEDI ٠ WWF Barletta ٠CGIL BAT٠ UIL BAT
1) L' Acquedotto Pugliese nace come iniziativa privata, ma lo Stato lo espropria trasformandolo in ente pubblico, fino al 1999, quando, il governo D'Alema lo trasforma in S.p.A, privatizzandolo. Ma il processo di privatizzazione non avverrà mai, poichè oggi l'Aquedotto Pugliese è una S.p.A a capitale pubblico. Come ogni altra S.p.A che si rispetti l'obiettivo principale sono gli utili, ciò si traduce in un aumento delle tariffe, e se l'utente non paga , la fornitura d'acqua viene tagliata. Ma la gestione pubblica e privata è stata finora fallimentare.
2) Esiste un disegno di legge che prevede la ripubblicizzazione dell'acqua pubblica, ma i termini sono scaduti, e con essi sono stati cancellati emendamenti importanti come i 50 litri necessari per la sopravvivenza di ogni cittadino. L'attuale Governo non si è mosso per il referendum sull'acqua pubblica. Inoltre la Tv di Stato ha vietato che sui suoi canali si parli del referendum, creando disinformazione.
3) L'inganno del Governo continua col Decreto Ronchi, in cui si legge che la privatizzazione degli acquedotti è necessaria perché imposta dall'Unione Europea. Questo è falso.
4) Tre multinazionali francesi ( di cui sono azionisti alcune banche e imprese italiane) sono interessate a mettere le mani sulle risorse idriche italiane, per questo il Governo italiano vuol far passare nel silenzio il referendum.
5) Esempi di gestione delle risorse idriche provengono da Brasile,Francia,Spagna, dove la popolazione, tramite i propri rappresentanti, può partecipare alla gestione degli acquedotti.
6) Le pressioni delle multinazionali hanno scatenato guerre per l'accaparramento delle risorse idriche (in Bolivia nel 2000), e continueranno, poiche oramai l'acqua vale più dell'oro.
Sono intervenuti:
• FRANCESCO MASCOLO - Diacono Permanente, Coordinatore Caritas Barletta
• VINCENZO SPINA – Referente Provinciale Comitato Referendario BAT " 2 SÌ per l'Acqua Bene Comune"
Ha moderato l'incontro
GIUSEPPE CURCI – Giornalista
Saluti
EDOARDO CENTONZE - Gioventù Francescana Barletta
Hanno aderito al Comitato Referendario e hanno promosso la Conferenza: CARITAS DIOCESANA TRANI-BARLETTA-BISCEGLIE٠ANPI BAT ٠ GIOVENTÙ FRANCESCANA Barletta ٠ COLLETTIVO EXIT ٠ CIRCOLO ARCI "CARLO CAFIERO" ٠LIBERA٠ RETE DEGLI STUDENTI MEDI ٠ WWF Barletta ٠CGIL BAT٠ UIL BAT
www.referendumacqua.it