Istituto comprensivo Mennea: «Smembramento già deciso e ragionato "ai piani alti"»
Manifestazione sotto il palazzo di Città di piccoli studenti, famiglie e docenti
giovedì 20 novembre 2014
19.49
Sono trascorse solo due settimane dall'inaugurazione dell'istituto comprensivo intitolato al campione Pietro Paolo Mennea che include 4 scuole: la scuola dell'infanzia "Carlo Maria Giulini", la scuola primaria "Gianni Rodari" , la scuola primaria "San Domenico Savio" e la scuola sec. di 1° grado "Rita Levi Montalcini". Dopo la decisione di accorpare in un unico plesso le preesistenti strutture, oggi i genitori dei piccoli studenti sono scesi in strada per manifestare contro la notizia del possibile smembramento dell'istituto a seguito del cosiddetto "dimensionamento". Docenti, genitori e anche i piccoli alunni si sono radunati in una manifestazione pacifica ma rumorosa all'ombra di palazzo di Città chiedendo udienza al sindaco per esprimere il proprio dissenso verso questa decisione, la quale potrebbe minacciare il regolare andamento didattico.
L'invito a partecipare alla manifestazione era stato diramato anche sui social network. Il messaggio di una delle mamme di uno degli alunni della scuola media riporta: «La scuola dei nostri figli, quella che abbiamo scelto per loro, la scuola media statale Rita Levi Montalcini, facente parte dell'Istituto comprensivo Pietro Paolo Mennea, rischia di chiudere. Questo ad atto di meccanismi scevri e incoscienti da parte dei nostri "amministratori". Siamo sconvolti da questa notizia che ci è piovuta addosso nel giro di pochi giorni dopo che gli Stessi, di cui sopra, hanno presieduto massivamente alla festa di intitolazione del nostro comprensivo al grande Pietro Mennea. Adesso risulta, agli occhi di noi genitori, di cattivo gusto visto che il tutto era già stato ragionato e deciso ai "piani alti". Invitiamo tutti coloro che vogliono affiancarci, aiutarci e sostenerci ad unirsi a noi in una manifestazione pacifica che si muoverà alle ore 16.00 dalla nostra scuola sita in via Canosa fino al sit-in sotto il Comune. Si sta giocando sporco con un aspetto fondamentale della vita dei nostri figli, l'Istruzione; vogliono smembrare intere classi già affiatate sia a livello didattico che interpersonale, tutto questo non è giusto. I bambini non si toccano, mai».
A seguito del dimensionamento scolastico ogni amministrazione ha indagato sullo stato dell'arte dei vari istituti scolastici, chiedendo anche il parere dei singoli dirigenti e rappresentanti. In tal caso il parere emesso era di mantenere inalterato lo stato del comprensivo anche perché mancherebbe i presupposti per diverse decisioni. «Molte famiglie – ci spiegano – hanno preferito il nostro istituto. Con queste decisioni si ottiene di salvare altre situazioni scolastico che si trovano in una situazione di decremento di iscrizioni. Noi non vogliamo opporci a questo ma proponiamo diverse strade. A Barletta ci sono solo due istituti comprensivi, il nostro e quello della Musti. Allo stato attuale sembrerebbe che il nostro debba essere smembrato con tutti i disagi annessi mentre quello della Musti rimanga inalterato».
L'invito a partecipare alla manifestazione era stato diramato anche sui social network. Il messaggio di una delle mamme di uno degli alunni della scuola media riporta: «La scuola dei nostri figli, quella che abbiamo scelto per loro, la scuola media statale Rita Levi Montalcini, facente parte dell'Istituto comprensivo Pietro Paolo Mennea, rischia di chiudere. Questo ad atto di meccanismi scevri e incoscienti da parte dei nostri "amministratori". Siamo sconvolti da questa notizia che ci è piovuta addosso nel giro di pochi giorni dopo che gli Stessi, di cui sopra, hanno presieduto massivamente alla festa di intitolazione del nostro comprensivo al grande Pietro Mennea. Adesso risulta, agli occhi di noi genitori, di cattivo gusto visto che il tutto era già stato ragionato e deciso ai "piani alti". Invitiamo tutti coloro che vogliono affiancarci, aiutarci e sostenerci ad unirsi a noi in una manifestazione pacifica che si muoverà alle ore 16.00 dalla nostra scuola sita in via Canosa fino al sit-in sotto il Comune. Si sta giocando sporco con un aspetto fondamentale della vita dei nostri figli, l'Istruzione; vogliono smembrare intere classi già affiatate sia a livello didattico che interpersonale, tutto questo non è giusto. I bambini non si toccano, mai».
A seguito del dimensionamento scolastico ogni amministrazione ha indagato sullo stato dell'arte dei vari istituti scolastici, chiedendo anche il parere dei singoli dirigenti e rappresentanti. In tal caso il parere emesso era di mantenere inalterato lo stato del comprensivo anche perché mancherebbe i presupposti per diverse decisioni. «Molte famiglie – ci spiegano – hanno preferito il nostro istituto. Con queste decisioni si ottiene di salvare altre situazioni scolastico che si trovano in una situazione di decremento di iscrizioni. Noi non vogliamo opporci a questo ma proponiamo diverse strade. A Barletta ci sono solo due istituti comprensivi, il nostro e quello della Musti. Allo stato attuale sembrerebbe che il nostro debba essere smembrato con tutti i disagi annessi mentre quello della Musti rimanga inalterato».