Israele sotto attacco, un barlettano racconta la sua esperienza
La storia di Massimiliano, un volontario che ha vissuto gli orrori della guerra in Medio Oriente
martedì 24 ottobre 2023
10.19
Scrive alla redazione Massimiliano Napolitano, un cittadino barlettano che dieci giorni fa si trovava a Tel Aviv, in Israele, come volontario.
Massimiliano è un volontario del Nucleo Operativo della Protezione Civile, un'associazione di volontariato che si occupa del trasporto di midollo osseo e cellule staminali per i malati leucemici o con tumori del sangue.
Racconta di essere stato in missione a Tel Aviv e di aver vissuto in prima persona gli eventi terribili che stanno coinvolgendo il Medio Oriente.
«Sono arrivato a Tel Aviv a inizio ottobre, provenivo da Madrid dopo aver effettuato un'altra missione in Polonia - racconta sul posto c'era già una mia collega che ha vissuto il momento dell'attacco di sabato 7 ottobre ed è stata costretta a rifugiarsi in un sotterraneo».
La descrizione del clima che si vive in quella zona è da brividi. «La situazione lì era spettrale, ci si muoveva solo in taxi perché i mezzi pubblici erano considerati pericolosi - prosegue - anche la condizione dei voli per ritornare in Italia era incerta perché molti di questi erano stati cancellati, era davvero complicato».
L'aiuto di Massimiliano e altri volontari come lui è davvero indispensabile: la compatibilità tra donante e ricevente è di una su centinaia di migliaia.
«Servono persone esperte, disposte a viaggiare continuamente e soprattutto capaci di parlare diverse lingue - spiega - effettuo in media quattro missioni al mese sia in Italia sia in Europa, per fare questa attività bisogna essere anche capaci di affrontare i problemi che si presentano durante il percorso».
Oggi è possibile dare un aiuto concreto: tutti coloro che hanno dai 18 ai 35 anni possono iscriversi al Registro dei Donatori tenendo come riferimento l'ADMO, Associazione Donatori di Midollo Osseo.
«Un gesto semplice come donare il sangue può salvare la vita di un bambino, di una madre o di un padre di famiglia».
Massimiliano è un volontario del Nucleo Operativo della Protezione Civile, un'associazione di volontariato che si occupa del trasporto di midollo osseo e cellule staminali per i malati leucemici o con tumori del sangue.
Racconta di essere stato in missione a Tel Aviv e di aver vissuto in prima persona gli eventi terribili che stanno coinvolgendo il Medio Oriente.
«Sono arrivato a Tel Aviv a inizio ottobre, provenivo da Madrid dopo aver effettuato un'altra missione in Polonia - racconta sul posto c'era già una mia collega che ha vissuto il momento dell'attacco di sabato 7 ottobre ed è stata costretta a rifugiarsi in un sotterraneo».
La descrizione del clima che si vive in quella zona è da brividi. «La situazione lì era spettrale, ci si muoveva solo in taxi perché i mezzi pubblici erano considerati pericolosi - prosegue - anche la condizione dei voli per ritornare in Italia era incerta perché molti di questi erano stati cancellati, era davvero complicato».
L'aiuto di Massimiliano e altri volontari come lui è davvero indispensabile: la compatibilità tra donante e ricevente è di una su centinaia di migliaia.
«Servono persone esperte, disposte a viaggiare continuamente e soprattutto capaci di parlare diverse lingue - spiega - effettuo in media quattro missioni al mese sia in Italia sia in Europa, per fare questa attività bisogna essere anche capaci di affrontare i problemi che si presentano durante il percorso».
Oggi è possibile dare un aiuto concreto: tutti coloro che hanno dai 18 ai 35 anni possono iscriversi al Registro dei Donatori tenendo come riferimento l'ADMO, Associazione Donatori di Midollo Osseo.
«Un gesto semplice come donare il sangue può salvare la vita di un bambino, di una madre o di un padre di famiglia».