Invalide al 100% e indennità di accompagnamento. Tutto falso! Truffati 65mila euro a Barletta
Denunciate due signore barlettane per truffa aggravata e continuata. Ottenuto il sequestro preventivo "per equivalente"
lunedì 13 giugno 2011
12.23
In periodi di crisi prevale l'arte dell'arrangiarsi a scapito di enti nazionali e del buon senso civico. Storia comune spesso rimarcata e quasi messa in burletta da alcuni film esportatori di una pugliesità ridicola ma agrodolce -ricordiamo il primo Checco Zalone in "Cado dalle nubi"?-; fa indignare tuttavia l'enormità di alcune cifre, non esigue. E' di oggi la notizie che due signore di Barletta sono state denunziate all'autorità giudiziaria per truffa aggravata e continuata per il conseguimento di erogazioni pubbliche in relazione all'indebita percezione di pensioni di invalidità e indennità di accompagnamento per 65 mila euro.
L'attività di polizia giudiziaria svoltadalle fiamme gialle di Barletta avvalendosi anche di riprese filmate, ha fatto emergere un preordinato e ben congeniato sistema di frode in danno dell'I.n.p.s. che così funzionava. Le due erano pienamente capaci di provvedere agli atti quotidiani di vita, nonché autonome in ogni loro comportamento e prive di mezzi di ausilio per la loro deambulazione, contrariamente a quanto attestato nel fascicolo personale dell'ente di previdenza nazionale da cui si rileva l'invalidità addirittura al 100%" nonchè una "indennità di accompagnamento".
Dopo le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani, i finanzieri hanno anche richiesto ed ottenuto il sequestro preventivo "per equivalente" per un importo pari alle somme indebitamente percepite, ovvero rispettivamente di 30 e 35 mila euro per ciascun falso invalido, già eseguito presso diversi istituti di credito di Barletta su conti correnti riconducibili alle due suddette (e furbette) donne.
L'attività di polizia giudiziaria svoltadalle fiamme gialle di Barletta avvalendosi anche di riprese filmate, ha fatto emergere un preordinato e ben congeniato sistema di frode in danno dell'I.n.p.s. che così funzionava. Le due erano pienamente capaci di provvedere agli atti quotidiani di vita, nonché autonome in ogni loro comportamento e prive di mezzi di ausilio per la loro deambulazione, contrariamente a quanto attestato nel fascicolo personale dell'ente di previdenza nazionale da cui si rileva l'invalidità addirittura al 100%" nonchè una "indennità di accompagnamento".
Dopo le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani, i finanzieri hanno anche richiesto ed ottenuto il sequestro preventivo "per equivalente" per un importo pari alle somme indebitamente percepite, ovvero rispettivamente di 30 e 35 mila euro per ciascun falso invalido, già eseguito presso diversi istituti di credito di Barletta su conti correnti riconducibili alle due suddette (e furbette) donne.