Intervista a Stella Mele segretaria di 'la Destra'

Dalla candidatura di Tatò alla vittoria alle primarie di Maffei. «La politica come spirito di sacrificio»

giovedì 24 febbraio 2011 19.57
A cura di Michele Sarcinelli
Non è una intervista a tutto campo, questa rilasciataci davvero a caldo da Stella Mele Segretario cittadino e provinciale de "La Destra". Ce ne riserviamo altra analitica e più coriacea. In ogni caso ringraziamo la politica Mele, con la quale conversiamo sempre volentieri. Non perché è evidentemente attraente rappresentante della politica locale, ma perché catturati da due elementi che per barlettalife sono essenziali: etica e trasparenza.

Dopo due mesi di incontri, di scontri, divergenze e convergenze, La ritroviamo più che mai distesa e se vogliamo anche ottimista. Il centro-destra ha il suo candidato che lascia intravedere soddisfazioni e vantaggi per tutta la coalizione, ma ci confessi : quanto lavoro e quante tribolazioni questo Mister Bartolo Tatò vi ha procurato?

Due mesi, ha ragione, sono tanti, ma necessari al fine di proporre alla Città la "sintesi" migliore che da questo momento in poi incarnerà le speranze di tutti quanti noi per un reale cambiamento nella politica del "Palazzo". Due mesi, conditi di tribolazioni legittime, da parte del candidato e da parte nostra. Legittimo da parte sua assicurarsi una coalizione quanto più ampia e coesa possibile; altrettanto legittimo da parte nostra valutare che si trattasse del miglior candidato da proporre alla città di Barletta. Alla fine le volontà sono coincise, e quindi eccoci qui, più distesi e più ottimisti rispetto agli anni passati!

Se il candidato in pectore (domani la conferenza stampa di presentazione ufficiale) non avesse accettato, avreste avuto altre candidature?


Nessuno di noi si è mai sottratto ad una "candidatura di bandiera", e nessuno di noi si sarebbe sottratto a questo dovere qualora Tatò si fosse messo da parte. Noi intendiamo la Politica come spirito di sacrificio e di servizio per cui mi risulta difficile pensare che il centro-destra non avesse altri meritevoli candidati. Abbiamo preferito scommettere sulla qualità manageriali di Bartolo Tatò che si presenta alla Città come un grande imprenditore che oggi decide di mettere da parte la sua professione per mettere la sua esperienza manageriale al servizio della Città. Ecco, questo per noi ha rappresentato un grosso valore aggiunto.

So per certo che l'imprenditore vi è gradito. Per sua stessa ammissione però, Tatò arriva con un buon digiuno politico, mla a anche con una grande abbuffata di risultati positivi, circa la sua managerialità. E' quanto la gente anela?

Per noi, la sua esperienza manageriale è stata esattamente ciò che ha fatto ricadere la scelta sulla sua persona. Personalmente non ho mai dato molto credito a questo timore di investire in un uomo che risulta neofita della politica. Si può non avere esperienza politica, ma averne una manageriale che compensa di gran lunga questa "mancanza" e diventare ottimi amministratori, così come si può invece vantare un curriculum politico ultradecennale alle spalle e risultare un pessimo amministratore. Barletta è piena di "politici" appartenenti a quest'ultima categoria e i risultati si commentano da soli. Gli elettori ci chiedevano una "novità", un uomo onesto, un uomo che di esperienza professionale ne ha tanta, un uomo che oggi è disposto a mettere da parte la sua professione non per rafforzarla, ma tutt'altro… Tatò ha già dichiarato che qualsiasi emolumento derivante da una elezione a Sindaco lo devolverà in beneficenza.

Bene, abbiamo soddisfatto la curiosità di tanti elettori e credo anche del centro-sinistra che vi immaginava già senza "condottiero". Una bella botta favorevole al foto finisch, ma la credibilità acquisita alle Primarie dai vostri avversari politici vi ha intimorito?

Non ci intimoriamo per così poco. Al dato emerso dalle Primarie di domenica scorsa va data un'altra chiave di lettura. Diecimila elettori è un dato di gran lunga inferiore ai consensi che il centro-sinistra ha messo insieme nelle scorse competizioni elettorali. Di questi diecimila poi, mi chiedo? Quanti si sono recati ai seggi spontaneamente? Quanti , invece, lo hanno fatto perché tirati per la camicia? Quanti, ancora, il giorno del "vero voto" confermeranno il consenso che hanno dato in piazza l'altra sera? La credibilità di un progetto politico non te la danno le Primarie, ma il percorso politico passato e i due mesi e mezzo di campagna elettorale che abbiamo davanti, durante i quali avremo modo di far conoscere il nostro programma elettorale e i nostri uomini. Gli elettori valuteranno.

E la mancata colluttazione fisica tra Sel e Socialisti post primarie, potrebbe addirittura avvantaggiarvi? O lo considerate solo uno spiacevolissimo episodio degli antagonisti del centro-sinistra? Potreste addirittura ritrovarvi con un forte alleato insperato?

L'episodio al quale si riferisce, non lo definisco solo spiacevolissimo, ma anche indecoroso. Non sono questi episodi ad avvantaggiarci, ma quello che abbiamo da dire per cercare di portare nuova linfa vitale a questa politica. Mi piacerebbe "liquidare" questa domanda con una semplice battuta "hanno ricominciato da dove si erano lasciati".

La prossima intervista sarà più impegnativa , la rassicuro. Ma dica ai nostri lettori, su quale terreno è più probabile battere Maffei e la sua macchina organizzativa?


Le rispondo con un'altra domanda? Lei li ha visti i manifesti elettorali di Maffei? Promettono sviluppo della litoranea, abolizione dei passaggi a livello, speranze ai giovani e tanto altro.. Ecco, adesso le chiedo: Lei se li ricorda i manifesti elettorali della scorsa campagna elettorale? Promettevano esattamente le stesse cose, con la speranza di fare della nostra Città, la Capitale del turismo, della cultura e di tutte queste belle cose. Dopo 5 anni, Barletta, Capitale lo è diventata, ma delle menzogne! Non è più con i proclami che si conquista la fiducia degli elettori, ma con quanto di quelle promesse è divenuto realtà o meno. Non c'è da dover sconfiggere una macchina organizzativa, come la chiama Lei, ma da abbattere un modo da far politica che da troppi anni ormai questa città subisce e patisce. La parola d'ordine sia "Politica".