Intercettazioni sull'Ilva, «Vendola si dimetta»
Le accuse di Michele Rizzi. La difesa di Franco Pastore
domenica 17 novembre 2013
«Gli stretti rapporti, anche confidenziali, tra il Governatore Vendola e l'ex braccio destro di Riva, Archinà, testimoniati anche dalla telefonata rivelata dal quotidiano "Il Fatto quotidiano", rafforzano la tesi da noi sempre sostenuta. Una tesi che ha natura puramente politica (e non certo penale) che mostra la totale subalternità del potere politico di centrosinistra, personificato dal Governatore, al potere economico rappresentato dai Riva. D'altronde, se non fosse così non si capirebbe nemmeno la natura confidenziale dei rapporti (anche nel deridere un giornalista che tentava di fare il suo lavoro)». Scrive così Michele Rizzi, referente di "Alternativa Comunista", dalla parte di chi condanna i recenti atteggiamenti del governatore Vendola e lo sprona a dimettersi.
«3 anni fa alle regionali scorse sfidammo proprio questa politica, quella della politica di centrosinistra e centrodestra amica del padronato ed utile ad esso nel soddisfare i propri interessi materiali. Non serviva una telefonata per mostrare la vera natura del centrosinistra vendoliano, una natura confindustriale che ha poco a che fare con gli interessi dei lavoratori (vedi il caso Om, Bridgestone, Natuzzi giusto per citarne alcuni) e dell'ambiente (vedi il caso Ilva, discariche Martucci, Grottelline, ecc.). Per questo crediamo che, anche agli occhi di molti elettori di sinistra che si sono fatti attrarre dalle sirene vendoliane nel 2010 e che adesso si sentono traditi, il governatore dovrebbe dimettersi, perchè o si sta con Archinà e Riva o si sta con i lavoratori e l'ambiente».
Di parere opposto è il consigliere barlettano Franco Pastore, che invece scrive: «Il presidente Vendola e il suo impegno per il risanamento dell'Ilva sono al di sopra di ogni sospetto. E non è solo il mio garantismo socialista che me lo fa affermare, ma lo sono anche i fatti, l'impegno tangibile del presidente e la volontà di andare avanti sul solco di una via, quella del risanamento, della tutela della salute pubblica, della lotta per la vita che per prima, la giunta Vendola, ha inaugurato nei confronti dell'Ilva. Poi si può parlare di opportunità, toni, ma si dovrebbe anche tener conto del tempo passato. Ascoltare una conversazione dopo tre anni è come rivedere vecchie fotografie. Il tempo che passa modifica i giudizi, le interpretazioni e pensare di poter mandare a casa un presidente e un governo regionale sulla base di una conversazione priva di alcun si voglia significato di rilevanza legale e penale, beh questo sì che fa sorridere. Bisogna andare avanti e, anzi, farlo rilanciando l'azione amministrativa del governo regionale, di cui, certo, i Socialisti non fanno parte ma al quale non hanno mai fatto mancare lealtà politica e sostegno amministrativo, ma penso che questo ci venga riconosciuto.
La reazione migliore alle polemiche strumentali di questi giorni, più simile al pettegolezzo che all'informazione, è l'azione politica e amministrativa, il suo rilancio, a partire dall'aula del consiglio regionale».
«3 anni fa alle regionali scorse sfidammo proprio questa politica, quella della politica di centrosinistra e centrodestra amica del padronato ed utile ad esso nel soddisfare i propri interessi materiali. Non serviva una telefonata per mostrare la vera natura del centrosinistra vendoliano, una natura confindustriale che ha poco a che fare con gli interessi dei lavoratori (vedi il caso Om, Bridgestone, Natuzzi giusto per citarne alcuni) e dell'ambiente (vedi il caso Ilva, discariche Martucci, Grottelline, ecc.). Per questo crediamo che, anche agli occhi di molti elettori di sinistra che si sono fatti attrarre dalle sirene vendoliane nel 2010 e che adesso si sentono traditi, il governatore dovrebbe dimettersi, perchè o si sta con Archinà e Riva o si sta con i lavoratori e l'ambiente».
Di parere opposto è il consigliere barlettano Franco Pastore, che invece scrive: «Il presidente Vendola e il suo impegno per il risanamento dell'Ilva sono al di sopra di ogni sospetto. E non è solo il mio garantismo socialista che me lo fa affermare, ma lo sono anche i fatti, l'impegno tangibile del presidente e la volontà di andare avanti sul solco di una via, quella del risanamento, della tutela della salute pubblica, della lotta per la vita che per prima, la giunta Vendola, ha inaugurato nei confronti dell'Ilva. Poi si può parlare di opportunità, toni, ma si dovrebbe anche tener conto del tempo passato. Ascoltare una conversazione dopo tre anni è come rivedere vecchie fotografie. Il tempo che passa modifica i giudizi, le interpretazioni e pensare di poter mandare a casa un presidente e un governo regionale sulla base di una conversazione priva di alcun si voglia significato di rilevanza legale e penale, beh questo sì che fa sorridere. Bisogna andare avanti e, anzi, farlo rilanciando l'azione amministrativa del governo regionale, di cui, certo, i Socialisti non fanno parte ma al quale non hanno mai fatto mancare lealtà politica e sostegno amministrativo, ma penso che questo ci venga riconosciuto.
La reazione migliore alle polemiche strumentali di questi giorni, più simile al pettegolezzo che all'informazione, è l'azione politica e amministrativa, il suo rilancio, a partire dall'aula del consiglio regionale».