Inquinamento nella falda e nel suolo, «cosa respiriamo nell'aria di Barletta?»
Preoccupante nota del Collettivo Exit sul tema del monitoraggio ambientale
lunedì 14 agosto 2017
11.12
«Ci sono voluti anni ma finalmente i primi dati sul disastro ambientale in corso nella città di Barletta stanno emergendo in tutta la loro drammaticità, grazie anche alla pressione costante esercitata dai movimenti. Anni di battaglie, quasi sempre in solitaria, ci descrivono una situazione ormai al limite con cui purtroppo dovremo convivere nei prossimi anni, con costi sociali e ambientali incalcolabili». Scrive così Alessandro Zagaria a nome del Collettivo EXIT.
«Il verbale sul monitoraggio ambientale che doveva rimanere top secret, ma che nei giorni scorsi come Collettivo Exit avevamo fatto trapelare in alcune sue parti e oggi reso pubblico dalla stampa, ci restituisce una situazione drammatica con presenza nella falda di metalli (cromo,cromo esavalente,nichel) solfati, nitrati e nel suolo di arsenico, piombo, berillio, zinco, alluminio. Il problema è che dal verbale non si evince ancora chi siano i responsabili di questa crisi ambientale in cui siamo impantanati e probabilmente non lo scopriremo mai da queste indagini.
Anche se alcuni elementi sono emersi dal verbale del 12 maggio come la presenza di cromo esavalente attribuita all'attività del cementificio e i solfati e il piombo nella produzione di fertilizzanti da parte della Timac. Ma se la falda e il suolo presentano una diffusa concentrazione di agenti inquinanti, per quanto riguarda invece l'aria che respiriamo cosa dobbiamo aspettarci? Infatti il monitoraggio dell'aria è il grande assente di tutta questa vicenda visto che ad oggi sono state fatte indagini nel 2015 solo sul Pm10, Pm2,5,NOx con valori che non sforano i limiti di legge.
Infatti questa amministrazione si è guardata bene dal far partire il monitoraggio delle matrici ambientali delle aziende insalubri promosso con la delibera di iniziativa popolare dal Forum Salute Ambiente. Sono stati stanziati 100.000€ durante il Consiglio Comunale del 27 marzo scorso per dare inizio finalmente ad una campagna che, se condotta con criteri giusti, chiamerebbe in causa le aziende insalubri come i veri responsabili del disastro ambientale.
Ma sia per quanto riguarda la delibera del Forum sia per tutto il tempo trascorso tra il monitoraggio effettuato (novembre 2016) e la sua futura presentazione (il prossimo 25 settembre con la prospettiva ancora sulla carta di una seconda fase per individuare i responsabili) hanno uno scopo ben preciso: allungare sempre più i tempi e allontanare dalle prossime elezioni questo tema. Si sono persi anni importanti in cui si poteva pianificare per la nostra città una riconversione ecologica tenendo dentro risanamento ambientale e creazione di nuove opportunità occupazionali.
Basti pensare che le delibere su Rifiuti Zero (approvata dall'amministrazione Cascella e mai attuata) e quella sulle aziende insalubri (approvata e mai partita) furono già oggetto di discussione durante il secondo mandato del Sindaco Maffei e presentate dai movimenti all'amministrazione Cascella pochi mesi dopo il suo insediamento nel 2013. Nelle prossime settimane con la campagna elettorale alle porte e la futura elezione di un nuovo Sindaco rischiamo di ritrovarci al punto di partenza con la beffa che alcune aziende insalubri potrebbero nel frattempo vedersi rinnovare da Provincia e Regione le autorizzazioni» conclude Zagaria.
«Il verbale sul monitoraggio ambientale che doveva rimanere top secret, ma che nei giorni scorsi come Collettivo Exit avevamo fatto trapelare in alcune sue parti e oggi reso pubblico dalla stampa, ci restituisce una situazione drammatica con presenza nella falda di metalli (cromo,cromo esavalente,nichel) solfati, nitrati e nel suolo di arsenico, piombo, berillio, zinco, alluminio. Il problema è che dal verbale non si evince ancora chi siano i responsabili di questa crisi ambientale in cui siamo impantanati e probabilmente non lo scopriremo mai da queste indagini.
Anche se alcuni elementi sono emersi dal verbale del 12 maggio come la presenza di cromo esavalente attribuita all'attività del cementificio e i solfati e il piombo nella produzione di fertilizzanti da parte della Timac. Ma se la falda e il suolo presentano una diffusa concentrazione di agenti inquinanti, per quanto riguarda invece l'aria che respiriamo cosa dobbiamo aspettarci? Infatti il monitoraggio dell'aria è il grande assente di tutta questa vicenda visto che ad oggi sono state fatte indagini nel 2015 solo sul Pm10, Pm2,5,NOx con valori che non sforano i limiti di legge.
Infatti questa amministrazione si è guardata bene dal far partire il monitoraggio delle matrici ambientali delle aziende insalubri promosso con la delibera di iniziativa popolare dal Forum Salute Ambiente. Sono stati stanziati 100.000€ durante il Consiglio Comunale del 27 marzo scorso per dare inizio finalmente ad una campagna che, se condotta con criteri giusti, chiamerebbe in causa le aziende insalubri come i veri responsabili del disastro ambientale.
Ma sia per quanto riguarda la delibera del Forum sia per tutto il tempo trascorso tra il monitoraggio effettuato (novembre 2016) e la sua futura presentazione (il prossimo 25 settembre con la prospettiva ancora sulla carta di una seconda fase per individuare i responsabili) hanno uno scopo ben preciso: allungare sempre più i tempi e allontanare dalle prossime elezioni questo tema. Si sono persi anni importanti in cui si poteva pianificare per la nostra città una riconversione ecologica tenendo dentro risanamento ambientale e creazione di nuove opportunità occupazionali.
Basti pensare che le delibere su Rifiuti Zero (approvata dall'amministrazione Cascella e mai attuata) e quella sulle aziende insalubri (approvata e mai partita) furono già oggetto di discussione durante il secondo mandato del Sindaco Maffei e presentate dai movimenti all'amministrazione Cascella pochi mesi dopo il suo insediamento nel 2013. Nelle prossime settimane con la campagna elettorale alle porte e la futura elezione di un nuovo Sindaco rischiamo di ritrovarci al punto di partenza con la beffa che alcune aziende insalubri potrebbero nel frattempo vedersi rinnovare da Provincia e Regione le autorizzazioni» conclude Zagaria.