Inizio dell'anno scolastico, l'augurio dell’Arcivescovo Mons. Leonardo D’Ascenzo
«Come vescovo mi farebbe piacere ascoltare voi, studenti e docenti, in atteggiamento fraterno»
mercoledì 14 settembre 2022
«Carissimi dirigenti scolastici, docenti, personale tecnico, amministrativo e ausiliario, alunni e genitori, il mese di settembre è segnato dalla ripresa delle attività in ogni ambito, dopo la pausa estiva caratterizzata dal riposo e dalla distensione. È bello, con il nuovo anno scolastico 2022-2023, riprendere a vivere la quotidianità fatta di impegno personale e comunitario, di incontri con l'altro e con il mondo.
In questo tempo di cammino sinodale, la Chiesa è particolarmente attenta a valorizzare uno dei sensi del nostro corpo per poter crescere nel migliore dei modi, illuminati dalla parola del Vangelo. Questo senso è l'udito. Tutti siamo chiamati ad ascoltare! L'ascolto è un importante atteggiamento da riscoprire in una società spesso autoreferenziale, isolata e legata soltanto al bene personale. San Giacomo, nella sua lettera, invita i discepoli a non essere soltanto uditori, ma ascoltatori della Parola di Dio, di quella Parola che si fa vicina a noi attraverso la voce del creato e della creatura (Gc 1, 22-25).
La voce del creato è il mondo, tutto ciò che ci circonda e ci parla di Dio: il sussurro del vento mattutino, il battere delle onde del mare, il silenzio della notte, la tranquillità della campagna, il cinguettio degli uccelli; tutto ciò che ci circonda è un dono prezioso che non possiamo sciupare. Metterci in ascolto del creato significa, per noi credenti, riconoscere che tutto ciò che abbiamo è dono del Padre ai suoi figli, non qualcosa per me e per me solo, ma per tutti; dono da rispettare ed amare. Dovremmo eliminare tutti quegli atteggiamenti egoistici che portano a rovinare e deturpare la bellezza del creato.
L'ascolto da riscoprire è anche quello nei confronti del fratello che ci sta accanto. Quanto è urgente questa attenzione per noi che spesso siamo preoccupati soprattutto di ascoltare i nostri bisogni, di soddisfare i nostri desideri, di assecondare i nostri capricci. Ascoltare l'altro ci porta a considerare che non siamo soli su questa terra, ma siamo fatti l'uno per l'altro e solo nella cura vicendevole possiamo crescere. L'ascolto ci fa crescere: fa crescere i ragazzi, perché chiamati ad apprendere sempre cose nuove; fa crescere gli adulti, perché, mai e poi mai possiamo dirci arrivati. Siamo sempre discepoli e noi credenti lo sappiamo bene: discepoli dell'unico Maestro e Pastore buono.
La Chiesa, in questi anni di preparazione alla celebrazione del Sinodo dei Vescovi, è consapevole di doversi mettere in ascolto, perché dalla voce dei piccoli, dei grandi, di tutta l'umanità, possa crescere sempre ed essere foriera di pace e di fraternità.
Come vescovo mi farebbe piacere ascoltare voi, studenti e docenti, in atteggiamento fraterno, per comprendere con voi come, in questo tempo, possiamo contribuire insieme ad una nuova creazione, ad una nuova primavera dello Spirito, per permettere a Cristo di fare nuove, con lui, tutte le cose (Ap 21,5).
Vi auguro, unitamente al Direttore dell'Ufficio Scuola Diocesano don Nicola Grosso, un felice anno scolastico, pieno di serenità e di soddisfazione».
In questo tempo di cammino sinodale, la Chiesa è particolarmente attenta a valorizzare uno dei sensi del nostro corpo per poter crescere nel migliore dei modi, illuminati dalla parola del Vangelo. Questo senso è l'udito. Tutti siamo chiamati ad ascoltare! L'ascolto è un importante atteggiamento da riscoprire in una società spesso autoreferenziale, isolata e legata soltanto al bene personale. San Giacomo, nella sua lettera, invita i discepoli a non essere soltanto uditori, ma ascoltatori della Parola di Dio, di quella Parola che si fa vicina a noi attraverso la voce del creato e della creatura (Gc 1, 22-25).
La voce del creato è il mondo, tutto ciò che ci circonda e ci parla di Dio: il sussurro del vento mattutino, il battere delle onde del mare, il silenzio della notte, la tranquillità della campagna, il cinguettio degli uccelli; tutto ciò che ci circonda è un dono prezioso che non possiamo sciupare. Metterci in ascolto del creato significa, per noi credenti, riconoscere che tutto ciò che abbiamo è dono del Padre ai suoi figli, non qualcosa per me e per me solo, ma per tutti; dono da rispettare ed amare. Dovremmo eliminare tutti quegli atteggiamenti egoistici che portano a rovinare e deturpare la bellezza del creato.
L'ascolto da riscoprire è anche quello nei confronti del fratello che ci sta accanto. Quanto è urgente questa attenzione per noi che spesso siamo preoccupati soprattutto di ascoltare i nostri bisogni, di soddisfare i nostri desideri, di assecondare i nostri capricci. Ascoltare l'altro ci porta a considerare che non siamo soli su questa terra, ma siamo fatti l'uno per l'altro e solo nella cura vicendevole possiamo crescere. L'ascolto ci fa crescere: fa crescere i ragazzi, perché chiamati ad apprendere sempre cose nuove; fa crescere gli adulti, perché, mai e poi mai possiamo dirci arrivati. Siamo sempre discepoli e noi credenti lo sappiamo bene: discepoli dell'unico Maestro e Pastore buono.
La Chiesa, in questi anni di preparazione alla celebrazione del Sinodo dei Vescovi, è consapevole di doversi mettere in ascolto, perché dalla voce dei piccoli, dei grandi, di tutta l'umanità, possa crescere sempre ed essere foriera di pace e di fraternità.
Come vescovo mi farebbe piacere ascoltare voi, studenti e docenti, in atteggiamento fraterno, per comprendere con voi come, in questo tempo, possiamo contribuire insieme ad una nuova creazione, ad una nuova primavera dello Spirito, per permettere a Cristo di fare nuove, con lui, tutte le cose (Ap 21,5).
Vi auguro, unitamente al Direttore dell'Ufficio Scuola Diocesano don Nicola Grosso, un felice anno scolastico, pieno di serenità e di soddisfazione».