Iniziati i lavori per l'ospedale da campo al “Dimiccoli” di Barletta

Al termine dei tre giorni saranno attivati ulteriori 40 posti letto

martedì 17 novembre 2020 13.07
A cura di Sonia Tondolo
Sono iniziati da poche ore i lavori ad opera della Marina Militare davanti all'ospedale "Dimiccoli" di Barletta per l'attivazione di un ospedale da campo adiacente al Pronto Soccorso del nosocomio della città della Disfida.

L'emergenza epidemiologica in corso, come dichiarato dal ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, ha reso necessaria la realizzazione di ulteriori 40 posti letto, comprensivi di tutti i servizi, compresi quelli di terapia intensiva e tamponi, per permettere una minore pressione sulle reti sanitarie pugliesi.

Al momento, infatti, nella provincia di Barletta-Andria-Trani i nosocomi sono sempre più in affanno a causa del numero sempre maggiore di casi positivi al coronavirus, tanto che l'ospedale Vittorio Emanuele II di Bisceglie in pochissimi giorni ha registrato un alto numero di ricoveri. Come sottolineato dal ministro, dunque, la nuova soluzione permetterà di alleggerire la pressione su tutto il personale sanitario del territorio.

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L'ospedale da campo, a pochi passi dall'ingresso del pronto soccorso di Barletta, vedrà la collaborazione tra l'Esercito Italiano e la Croce Rossa italiana. I dettagli sulla sua realizzazione, invece, sono stati definiti durante un incontro tecnico che si è tenuto domenica 15 novembre tra i rappresentati di Asl Bt, Protezione Civile e Marina Militare.

«Questa guerra contro il Covid – ha concluso il ministro Boccia - la vinciamo se combattiamo insieme, senza polemiche ma con leale collaborazione, remando tutti nella stessa direzione: contenimento del contagio, messa in sicurezza degli operatori sanitari e rafforzamento delle reti sanitarie».

Il consigliere regionale Caracciolo ha invece dichiarato di aver richiesto in queste ore la riattivazione dei Presidi Territoriale di Assistenza (comunemente noti come PTA) nelle città di Trani e Canosa di Puglia per garantire le cure necessarie per i pazienti affetti da patologie diverse da quelle del Covid.