Ing. Gaetano Pierro: «Non siamo robot, c'è stato da soffrire»

Rigorose e umane le risposte del dirigente dei Lavori Pubblici al direttore. «Operato ineccepibile»

lunedì 28 novembre 2011
A cura di Michele Sarcinelli
Crollo di via Roma, sequestro in Montaltino, comune ricerca della verità. Questi i temi affrontati in un'aperta intervista all'Ingegner Gaetano Pierro, dirigente settore Lavori Pubblici del comune di Barletta, che al direttore Michele Sarcinelli racconta con rigore e puntualità.

Ing. Pierro, un nostro articolo titolato "Tegole e tufi" richiamava quanto provveduto, in merito ad alcuni dirigenti del Comune di Barletta, dalla Procura di Trani sull'ultima vicenda di Montaltino. L'utilizzo della pluralità utilizzata con correntezza dalla stampa, penalizza chi compie con dignità e professionalità il proprio lavoro e Lei giustamente, in qualità di dirigente, ci richiama per delineare compiutamente quanto lei e altri funzionari e dirigenti fate. Lei si sente moralmente coinvolto in talune situazioni che interessano il settore?
«Ritengo che l'operato dei dirigente dell'urbanistica e del settore interessato dalla questione di Montaltino, è da ritenersi ineccepibile, io non mi sento di poter esprimere considerazioni perché non mi interesso né mi sono mai interessato di edilizia privata. Il mio impegno attiene ai lavori pubblici e al traffico».

Posso chiederle se tutta la trasparenza possibile sia stata adottata sulla luttuosa vicenda del crollo di via Roma?
«In merito alla comunicazione alla città mi sento di dire che l'ufficio preposto alla comunicazione abbia operato nel modo migliore. Abbondantemente se ne è parlato via stampa e via atti successivi alla data del crollo, si tratta di atti pubblici e trasparenti».

Ing. Pierro. Lei certamente è consapevole della richiesta di verità che rinviene dai cittadini. L'oscurantismo induce, anche noi, ad imprecisioni. Le punizioni esemplari per quanto riguarda il crollo le rifinirà la magistratura. Ma da me intervistato, il Presidente della Commissione Senatoriale d'indagine ha affermato, senza dubbio alcuno, che la tragedia poteva essere evitata. Lei ha una sua risposta? O è sottoposto al segreto d'ufficio?
«Non so quali sono gli elementi valutati dalla Commissione per cui sono state fatte affermazioni così puntuali. Le indagini della magistratura chiariranno molti aspetti che consiglio di attendere. Mi sento altresì di comunicare, dal punto di vista umano, che sia giunto per tutti il momento di riflessione, di rasserenamento degli animi per una città colpita dalla tragedia, rimasta attonita da quanto successo. Auspico che tutti le componenti della vita sociale, dai mass media alle istituzioni, si attivino e contribuiscano nell'intento di dare serenità, ridurre questo momento di panico, ritornare ad una vita normale nonostante la difficoltà nel "cancellare" la tragedia. Io nel mio piccolo farò tutto il possibile per far intravedere un buon futuro alle famiglie coinvolte».

Ha colto il lato preoccupato della città, sottoposta ad una prova difficilissima. Non c'è dunque una sola visione tecnica tra i dirigenti, ma anche una visione più umana.
«I dirigenti hanno avuto numerosi incontri con l'Amministrazione: non siamo robot, c'è stato da soffrire per noi e siamo a piena disposizione per ogni soluzione. Stiamo lavorando con dedizione, sabato e domenica compresa, per tranquillizzare la città».