Influenza H1N1, gravissima la donna di Barletta ricoverata a Torino
E' in pericolo di vita, ma i medici non disperano. La donna è stata trasportata in Piemonte con un C-130 dell'aeronautica
lunedì 17 gennaio 2011
La donna, colpita dal virus dell'influenza H1N1, è ricoverata in gravissime condizioni nell'ospedale Molinette di Torino. E' in pericolo di vita e - secondo quanto si è appreso dai medici della stessa struttura sanitaria - sopravvive grazie alle macchine, anche se ci sono nutrite speranze di riuscire a salvarla. Assieme a Filomena C. di 62 anni, residente in Puglia, è giunta alla struttura ospedaliera nella stessa giornata del 13 gennaio anche Carmela B. di 50 anni, residente in Piemonte. La decisione è stata presa dopo che le loro condizioni si sono aggravate.
La prima è stata trasportata con un C-130 dell'aeronautica militare da Barletta, dove era ricoverata, mentre la seconda è giunta in ambulanza dall'ospedale di Moncalieri (Torino), dove era arrivata 48 ore prima. La più grave è senza dubbio la donna pugliese per la quale si è dovuto utilizzare un supporto extracorporeo totale per rimuovere l'anidride carbonica e farle respirare l'ossigeno. La donna piemontese, invece, ha un polmone che funziona ancora parzialmente.
Considerate le percentuali di mortalità legate al virus H1N1 e se non sopraggiungeranno complicazioni, i medici sperano di salvare entrambe le donne e prevedono che in caso di guarigione vi sarà comunque un percorso molto lungo di riabilitazione.
La prima è stata trasportata con un C-130 dell'aeronautica militare da Barletta, dove era ricoverata, mentre la seconda è giunta in ambulanza dall'ospedale di Moncalieri (Torino), dove era arrivata 48 ore prima. La più grave è senza dubbio la donna pugliese per la quale si è dovuto utilizzare un supporto extracorporeo totale per rimuovere l'anidride carbonica e farle respirare l'ossigeno. La donna piemontese, invece, ha un polmone che funziona ancora parzialmente.
Considerate le percentuali di mortalità legate al virus H1N1 e se non sopraggiungeranno complicazioni, i medici sperano di salvare entrambe le donne e prevedono che in caso di guarigione vi sarà comunque un percorso molto lungo di riabilitazione.