In Puglia picchi di tumori a causa dell'inquinamento
Preoccupante la situazione nella Bat, dove l’incidenza di tumore al fegato supera le medie nazionali
giovedì 29 settembre 2016
Sono circa 20000 le persone affette ogni anno da tumori in Puglia, di questi 11000 uomini e 9000 donne. Più grave la situazione nella sesta provincia pugliese, dove il tasso di mortalità è al di sopra delle medie regionali e nazionali. Da tempo preoccupante la situazione regionale, in cui si registrano alti picchi di tumori alla mammella – il più diffuso tra le donne – e tumori ai polmoni per gli uomini (contrariamente all'opinione diffusa che a mietere più vittime sia negli uomini il tumore alla prostata).
Così sono stati sintetizzati alla Fiera del Levante i contenuti del registro tumori 2015, che mostra picchi per nulla rassicuranti di incidenza nel nostro territorio nel periodo compreso tra il 2006 e il 2008 e tassi di mortalità tra il 2006 e il 2013, specie nelle aree in cui sorgono veri e propri complessi industriali finiti, ad onor di cronaca, al vaglio delle magistrature. Il suddetto registro è stato istituito nel 2008 con delibera regionale e già 4 province hanno ottenuto l'accreditamento presso l'Airtum, Associazione italiana registro tumori mentre Bari e Foggia sono in dirittura d'arrivo. I dati sono consultabili direttamente dal portale della salute della Regione Puglia e accessibili a tutti.
Crescono del 30% i tumori infantili nel tarantino mentre nella Bat l'incidenza di tumori al fegato raggiunge il 33% contrariamente alle medie nazionali del 23%. A Lecce è il tumore ai polmoni a destare preoccupazioni mentre a Brindisi quello alla vescica. Esponenziale poi l'aumento di tumori alla tiroide e del melanoma cutaneo. Più incoraggiante invece è la possibilità di guarigione entro i cinque anni dalla scoperta della malattia, specie per il tumore alla mammella e i tumori ematologici.
Insomma, se nel tarantino per molti è chiara la relazione tra l'aumento dei casi di tumore e le causa, nella Bat c'è ancora chi si chiede che cosa contribuisca all'incremento indiscriminato di malattie di così grave entità.
Così sono stati sintetizzati alla Fiera del Levante i contenuti del registro tumori 2015, che mostra picchi per nulla rassicuranti di incidenza nel nostro territorio nel periodo compreso tra il 2006 e il 2008 e tassi di mortalità tra il 2006 e il 2013, specie nelle aree in cui sorgono veri e propri complessi industriali finiti, ad onor di cronaca, al vaglio delle magistrature. Il suddetto registro è stato istituito nel 2008 con delibera regionale e già 4 province hanno ottenuto l'accreditamento presso l'Airtum, Associazione italiana registro tumori mentre Bari e Foggia sono in dirittura d'arrivo. I dati sono consultabili direttamente dal portale della salute della Regione Puglia e accessibili a tutti.
Crescono del 30% i tumori infantili nel tarantino mentre nella Bat l'incidenza di tumori al fegato raggiunge il 33% contrariamente alle medie nazionali del 23%. A Lecce è il tumore ai polmoni a destare preoccupazioni mentre a Brindisi quello alla vescica. Esponenziale poi l'aumento di tumori alla tiroide e del melanoma cutaneo. Più incoraggiante invece è la possibilità di guarigione entro i cinque anni dalla scoperta della malattia, specie per il tumore alla mammella e i tumori ematologici.
Insomma, se nel tarantino per molti è chiara la relazione tra l'aumento dei casi di tumore e le causa, nella Bat c'è ancora chi si chiede che cosa contribuisca all'incremento indiscriminato di malattie di così grave entità.