In edicola il calendario di Mussolini, l'ANPI BAT smentisce l'azione collettiva a Barletta
La notizia è stata riportata dall'Ansa. Tarantino: «Non c'è nessuna relazione tra ANPI e l'associazione Giustitalia»
mercoledì 16 ottobre 2019
13.10
Un primo piano per il mese di gennaio, di profilo per febbraio, il calendario di Benito Mussolini 2020 è già in edicola. Anche quest'anno, i più nostalgici potranno ammirare il suo volto in cucina, tra il frigorifero e il quadro di famiglia. Secondo quanto ha riferito il signor Massimo, un edicolante di Barletta, pare siano sempre gli stessi ad acquistare il calendario. I tre o quattro fedelissimi hanno dai 60 agli 80 anni e prima di dicembre si recano in edicola. Per loro, niente "Frate indovino".
La nostra redazione ha rivolto alcune domande al prof. Roberto Tarantino, Presidente della sezione ANPI BAT "Anna Mascherini e Francesco Gammarota", sulla vendita del calendario del Duce e il presunto invito a una class action (azione collettiva) pubblicata ieri dall'agenzia Ansa.
L'agenzia Ansa ha pubblicato nella giornata di ieri una nota in cui si leggeva: "l'ANPI, tramite l'associazione Giustitalia, invita ad aderite ad una class action per arrivare al ritiro immediato del calendario dal mercato". In qualità di Presidente della sezione provinciale, conferma quanto riportato?
«L'ANPI BAT non ha mai affermato o invitato ad avviare una class action. Sono stato contattato da un referente della suddetta associazione di consumatori e mi è stata chiesta una dichiarazione sulla vendita del calendario. Per questo motivo ho provveduto ad inviare una ventina di righe nelle quali condannavo lo sdoganamento dei simboli nostalgici. L'associazione Giustitalia pensava di promuovere una class action contro la distribuzione ma io non ho mai aderito all'iniziativa. Non c'è nessuna relazione tra ANPI e l'associazione di consumatori. Noi siamo una struttura periferica di un organismo nazionale, per tanto qualora dovessimo promuovere un'attività di questo genere dovremmo essere autorizzati dall'ANPI nazionale. L'ANPI BAT non garantisce per questa organizzazione e tanto meno appoggiamo la class action da loro promossa».
La nostra redazione ha rivolto alcune domande al prof. Roberto Tarantino, Presidente della sezione ANPI BAT "Anna Mascherini e Francesco Gammarota", sulla vendita del calendario del Duce e il presunto invito a una class action (azione collettiva) pubblicata ieri dall'agenzia Ansa.
L'almanacco di Benito Mussolini è in distribuzione da anni nelle edicole italiane. È una certezza insieme al calendario degli animali e quello di Padre Pio. Cosa ne pensa?
«Guardiamo con sdegno l'esposizione e la vendita nelle edicole italiane e in un notissimo sito di commercio elettronico, degli annuali calendari. Al di là della ipotesi di apologia di fascismo e di violazione della Legge Scelba attuativa della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione, invitiamo tutti i cittadini che si riconoscono nei valori della Costituzione e dell'antifascismo a tenere la guardia alta. Come scrisse il padre costituente Vittorio Foa in merito alla nascita del fascismo "la colpa degli intellettuali – laici o religiosi, comunisti o democratici – è stata quella di non aver capito che i mali grandi e irrimediabili dipendono dall'indulgenza verso i mali ancora piccoli e rimediabili».L'agenzia Ansa ha pubblicato nella giornata di ieri una nota in cui si leggeva: "l'ANPI, tramite l'associazione Giustitalia, invita ad aderite ad una class action per arrivare al ritiro immediato del calendario dal mercato". In qualità di Presidente della sezione provinciale, conferma quanto riportato?
«L'ANPI BAT non ha mai affermato o invitato ad avviare una class action. Sono stato contattato da un referente della suddetta associazione di consumatori e mi è stata chiesta una dichiarazione sulla vendita del calendario. Per questo motivo ho provveduto ad inviare una ventina di righe nelle quali condannavo lo sdoganamento dei simboli nostalgici. L'associazione Giustitalia pensava di promuovere una class action contro la distribuzione ma io non ho mai aderito all'iniziativa. Non c'è nessuna relazione tra ANPI e l'associazione di consumatori. Noi siamo una struttura periferica di un organismo nazionale, per tanto qualora dovessimo promuovere un'attività di questo genere dovremmo essere autorizzati dall'ANPI nazionale. L'ANPI BAT non garantisce per questa organizzazione e tanto meno appoggiamo la class action da loro promossa».