In difesa dei daini, successo del sit-in alla provincia Barletta-Andria-Trani
Il collettivo Exit ha incontrato l'assessore Campana. «Territorio come bene comune da valorizzare»
giovedì 21 luglio 2011
18.36
«E' stata buona la partecipazione al sit-in di protesta contro l'abbattimento dei daini della provincia di Barletta Andria Trani. Presenti, oltre al Collettivo Exit, delegazioni di animalisti leccesi, della LAV di Bari e di altre città della provincia di Bari e BAT.
Poco confortante considerati i tempi di intervento, e a dir poco imbarazzante visti i continui sussurri sugli errori commessi da parte dell'amministrazione provinciale all'incontro che ha visto i movimenti confrontarsi con l'Assessore alle Politiche Agricole Campana e il Dirigente del Settore "Polizia Provinciale e Protezione Civile, Caccia e Pesca" Greco. Le istituzioni che in un primo momento hanno pensato bene di ammazzare i daini che loro e chi prima di loro hanno contribuito a far crescere e accoppiare nell'azienda agricola di proprietà della provincia, si dicono favorevoli ad un confronto costruttivo con le associazioni ed ammettono l'errore della determina con la quale si procedeva all'abbattimento dei daini presenti nell'azienda agricola "Papparicotta" a dimostrazione qualora ve ne fosse bisogno dell'incapacità di coinvolgere preventivamente e in maniera partecipativa tutta la collettività su questioni che riguardano il territorio arroccandosi dietro un mandato che il più delle volte li vede protagonisti in negativo di questioni che meriterebbero sicuramente più attenzione. Questo non toglie che per il momento accogliamo come positivo l'incontro che si è tenuto presso la sede della provincia e che nei prossimi giorni verrà pubblicata una determina dirigenziale con i criteri di affidamento dei daini a enti, parchi e privati dove le associazioni che si sono mobilitate per questa vertenza scaturita dalla mancanza di lungimiranza da parte degli amministratori, visioneranno per avanzare proposte e correzioni al fine di garantire una buona e degna sistemazione per animali che nulla centrano con le beghe della politica.
Da ribadire e che il dietro front al quale la Provincia è stata costretta, scaturisce dalla mobilitazione abbastanza partecipata dei giorni scorsi sia sui media che sul web dei movimenti locali. Crediamo sia di vitale importanza che i cittadini si riapproprino degli spazi decisionali per affrontare una crisi delle istituzioni che non riescono più a rappresentare né il volere né la sensibilità della gente. E' ora che la gente partecipi, si opponga a scelte disastrose e si riappropri di quelli spazi quotidiani sottratti dal fare di una politica sempre più lontana dalle esigenze dei cittadini: solo in questa maniera è possibile fare delle proposte valide, sostenibili e disinteressate dalle logiche affaristiche; e col confronto tra le parti si può giungere a conclusioni che tutelino i beni comuni e gli interessi della collettività.
Noi chiediamo che l'interesse al confronto da parte delle istituzioni provinciali non venga fuori solo dopo provvedimenti impopolari e disastrosi, ma che si mettano in moto meccanismi permanenti di partecipazione democratica come le consulte e l'inserimento nello statuto della possibilità di consultazioni popolari e referendarie sia abrogative che propositive. Il confronto deve esserci non solo sul destino dei daini ma anche sulla salute dei cittadini, sulle scelte energetiche e ambientali, sulle tematiche del lavoro e della precarietà. Non possiamo accettare che nella nostra Provincia il Presidente Ventola continui ad imporre dall'alto senza la possibilità che i cittadini possano esprimersi, un modello di sviluppo che produce sistematicamente criticità ambientali.
Come Collettivo Exit pensiamo che il nostro territorio,il nostro paesaggio sono beni comuni che vanno difesi e valorizzati fuori dalla logica del mercato e del profitto a tutti i costi, solo così sarà possibile costruire una nuova idea di società».
Poco confortante considerati i tempi di intervento, e a dir poco imbarazzante visti i continui sussurri sugli errori commessi da parte dell'amministrazione provinciale all'incontro che ha visto i movimenti confrontarsi con l'Assessore alle Politiche Agricole Campana e il Dirigente del Settore "Polizia Provinciale e Protezione Civile, Caccia e Pesca" Greco. Le istituzioni che in un primo momento hanno pensato bene di ammazzare i daini che loro e chi prima di loro hanno contribuito a far crescere e accoppiare nell'azienda agricola di proprietà della provincia, si dicono favorevoli ad un confronto costruttivo con le associazioni ed ammettono l'errore della determina con la quale si procedeva all'abbattimento dei daini presenti nell'azienda agricola "Papparicotta" a dimostrazione qualora ve ne fosse bisogno dell'incapacità di coinvolgere preventivamente e in maniera partecipativa tutta la collettività su questioni che riguardano il territorio arroccandosi dietro un mandato che il più delle volte li vede protagonisti in negativo di questioni che meriterebbero sicuramente più attenzione. Questo non toglie che per il momento accogliamo come positivo l'incontro che si è tenuto presso la sede della provincia e che nei prossimi giorni verrà pubblicata una determina dirigenziale con i criteri di affidamento dei daini a enti, parchi e privati dove le associazioni che si sono mobilitate per questa vertenza scaturita dalla mancanza di lungimiranza da parte degli amministratori, visioneranno per avanzare proposte e correzioni al fine di garantire una buona e degna sistemazione per animali che nulla centrano con le beghe della politica.
Da ribadire e che il dietro front al quale la Provincia è stata costretta, scaturisce dalla mobilitazione abbastanza partecipata dei giorni scorsi sia sui media che sul web dei movimenti locali. Crediamo sia di vitale importanza che i cittadini si riapproprino degli spazi decisionali per affrontare una crisi delle istituzioni che non riescono più a rappresentare né il volere né la sensibilità della gente. E' ora che la gente partecipi, si opponga a scelte disastrose e si riappropri di quelli spazi quotidiani sottratti dal fare di una politica sempre più lontana dalle esigenze dei cittadini: solo in questa maniera è possibile fare delle proposte valide, sostenibili e disinteressate dalle logiche affaristiche; e col confronto tra le parti si può giungere a conclusioni che tutelino i beni comuni e gli interessi della collettività.
Noi chiediamo che l'interesse al confronto da parte delle istituzioni provinciali non venga fuori solo dopo provvedimenti impopolari e disastrosi, ma che si mettano in moto meccanismi permanenti di partecipazione democratica come le consulte e l'inserimento nello statuto della possibilità di consultazioni popolari e referendarie sia abrogative che propositive. Il confronto deve esserci non solo sul destino dei daini ma anche sulla salute dei cittadini, sulle scelte energetiche e ambientali, sulle tematiche del lavoro e della precarietà. Non possiamo accettare che nella nostra Provincia il Presidente Ventola continui ad imporre dall'alto senza la possibilità che i cittadini possano esprimersi, un modello di sviluppo che produce sistematicamente criticità ambientali.
Come Collettivo Exit pensiamo che il nostro territorio,il nostro paesaggio sono beni comuni che vanno difesi e valorizzati fuori dalla logica del mercato e del profitto a tutti i costi, solo così sarà possibile costruire una nuova idea di società».