«Immagino una scuola in cui ciascuno consegni sempre il meglio di se stesso»
Il messaggio dell’arcivescovo Leonardo D’Ascenzo al mondo della scuola
mercoledì 21 febbraio 2018
A quasi un mese dal suo ingresso nell'arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie (Trani, 27 gennaio 2018), l'Arcivescovo Leonardo D'Ascenzo ha voluto inviare al mondo della scuola (dirigenti scolastici, famiglie, studenti, famiglie, docenti, personale ATA e organi collegiali) il suo saluto, con un messaggio di cui si porge il testo:
"Andare a scuola significa aprire la mente e il cuore alla realtà, nella ricchezza dei suoi aspetti, delle sue dimensioni. E noi non abbiamo diritto ad aver paura della realtà! La scuola ci insegna a capire la realtà. Andare a scuola significa aprire la mente e il cuore alla realtà, nella ricchezza dei suoi aspetti, delle sue dimensioni. E questo è bellissimo! Nei primi anni si impara a 360 gradi, poi piano piano si approfondisce un indirizzo e infine ci si specializza. Ma se uno ha imparato a imparare, – è questo il segreto, imparare ad imparare! – questo gli rimane per sempre, rimane una persona aperta alla realtà! Questo lo insegnava anche un grande educatore italiano, che era un prete: Don Lorenzo Milani."
Papa Francesco, 10 Maggio 2014, Piazza San Pietro
Carissimi,
rivolgo a voi il mio saluto, a voi che date vita al mondo della scuola: alunni e famiglie degli studenti, insegnanti, docenti, dirigenti scolastici, personale amministrativo e personale ATA. Il vostro punto di vista sulla realtà è davvero speciale. Differenti fasce di età, differenti provenienze e culture che si accompagnano, non senza difficoltà e fatica, per avere uno sguardo a 360 gradi sulla realtà. Mi piacerebbe guardare con voi la realtà. Sono certo che avreste spicchi di mondo da consegnarmi che non ho visto ancora. Sono certo che avreste da consegnarmi storie che non ho ancora ascoltato. Sono certo che potrei stupirmi e, come uno studente, potrei mettermi ancora tra i banchi della vita con voi. Mi piacerebbe condividere con voi il mio spicchio di vita, il mio sguardo, i giovani che ho incontrato e accompagnato anche in una fase delicata della loro vita. Una fase in cui lo studio dà forza e sostegno ai progetti più belli. Mi piacerebbe sognare e progettare con voi.
Mi immagino una comunità, quella della scuola, in cui ciascuno consegna sempre il meglio di se stesso. E in quel meglio, se fosse possibile, mi piacerebbe consegnare il meglio dell'esperienza che uomini e donne, in comunione con la Chiesa, hanno consegnato e continuano a consegnare. Mi immagino una comunità in cui la franchezza e la fierezza del dialogo siano una marcia in più e mai una perdita di tempo, perché solo così si può costruire. Mi immagino di poter dialogare con voi, sempre. Mi convince sempre tanto la voce e l'espressione di chi si spende nel mondo e per il mondo della scuola. Il tempo investito, l'aggiornamento continuo, il senso e il numero delle responsabilità crescenti, i numeri da far quadrare che devono essere declinati a favore delle famiglie e degli studenti, l'interesse delle famiglie a collaborare e a non creare ulteriori divisioni. La scuola mi richiama un atteggiamento importante nella vita: l'impegno. Ed io, a nome personale e di tutta la chiesa che è in Trani-Barletta-Bisceglie, voglio impegnarmi con voi.
Augurando a voi ogni bene per il proseguo dell'attività scolastica, sperando di incontrarvi, vi saluto e vi benedico».
"Andare a scuola significa aprire la mente e il cuore alla realtà, nella ricchezza dei suoi aspetti, delle sue dimensioni. E noi non abbiamo diritto ad aver paura della realtà! La scuola ci insegna a capire la realtà. Andare a scuola significa aprire la mente e il cuore alla realtà, nella ricchezza dei suoi aspetti, delle sue dimensioni. E questo è bellissimo! Nei primi anni si impara a 360 gradi, poi piano piano si approfondisce un indirizzo e infine ci si specializza. Ma se uno ha imparato a imparare, – è questo il segreto, imparare ad imparare! – questo gli rimane per sempre, rimane una persona aperta alla realtà! Questo lo insegnava anche un grande educatore italiano, che era un prete: Don Lorenzo Milani."
Papa Francesco, 10 Maggio 2014, Piazza San Pietro
Carissimi,
rivolgo a voi il mio saluto, a voi che date vita al mondo della scuola: alunni e famiglie degli studenti, insegnanti, docenti, dirigenti scolastici, personale amministrativo e personale ATA. Il vostro punto di vista sulla realtà è davvero speciale. Differenti fasce di età, differenti provenienze e culture che si accompagnano, non senza difficoltà e fatica, per avere uno sguardo a 360 gradi sulla realtà. Mi piacerebbe guardare con voi la realtà. Sono certo che avreste spicchi di mondo da consegnarmi che non ho visto ancora. Sono certo che avreste da consegnarmi storie che non ho ancora ascoltato. Sono certo che potrei stupirmi e, come uno studente, potrei mettermi ancora tra i banchi della vita con voi. Mi piacerebbe condividere con voi il mio spicchio di vita, il mio sguardo, i giovani che ho incontrato e accompagnato anche in una fase delicata della loro vita. Una fase in cui lo studio dà forza e sostegno ai progetti più belli. Mi piacerebbe sognare e progettare con voi.
Mi immagino una comunità, quella della scuola, in cui ciascuno consegna sempre il meglio di se stesso. E in quel meglio, se fosse possibile, mi piacerebbe consegnare il meglio dell'esperienza che uomini e donne, in comunione con la Chiesa, hanno consegnato e continuano a consegnare. Mi immagino una comunità in cui la franchezza e la fierezza del dialogo siano una marcia in più e mai una perdita di tempo, perché solo così si può costruire. Mi immagino di poter dialogare con voi, sempre. Mi convince sempre tanto la voce e l'espressione di chi si spende nel mondo e per il mondo della scuola. Il tempo investito, l'aggiornamento continuo, il senso e il numero delle responsabilità crescenti, i numeri da far quadrare che devono essere declinati a favore delle famiglie e degli studenti, l'interesse delle famiglie a collaborare e a non creare ulteriori divisioni. La scuola mi richiama un atteggiamento importante nella vita: l'impegno. Ed io, a nome personale e di tutta la chiesa che è in Trani-Barletta-Bisceglie, voglio impegnarmi con voi.
Augurando a voi ogni bene per il proseguo dell'attività scolastica, sperando di incontrarvi, vi saluto e vi benedico».