Il viaggio culturale della Quaresima di Barletta: il "Cristo morto"
Presente nella Chiesa di Sant’Andrea e frutto di restauro terminato nel 2021
venerdì 24 febbraio 2023
14.00
Il periodo di Quaresima, momento di riflessione per i credenti, coincide fortemente nella vita culturale della nostra città in maniera indissolubile.
La storia, i segni della fede, le opere visive, letterarie e musicali sono parte di un patrimonio culturale che nonostante tutto segnano la storia, il tempo e i secoli.
Protagonista di quest'oggi è una statua antica custodita nella parrocchia di Sant'Andrea Apostolo nel centro storico della città.
Un'opera che nel restauro terminato nel 2021 ha cambiato totalmente la sua identità, portando alla luce il suo antico splendore e nel tempo erano stati numerosi gli strati di vernice a coprirne.
Particolari evidenziati dal restauro sono gli occhi socchiusi del Cristo come se fosse dormiente o addirittura in una fase di risveglio preresurrezionale.
L'opera è collocabile nel XVI secolo e che in verità - prima del restauro tanto voluto dal parroco Don Francesco Fruscio e realizzato dal restauratore Cosimo Cilli - le condizioni critiche e le rivestiture di vernice, ne avevano compromessa anche la sua databilitá.
La statua è protagonista di un forte momento, sentito non solo dalla comunità parrocchiale ma anche da quella cittadina, ed è quello della 'predica all'oscuro', alla sera del venerdì santo.
Non solo quindi fede e devozione. È anche e soprattutto cultura. Sarà una quaresima all'insegna dell'arte, delle opere, della musica.
Nel sacro c'è il nostro patrimonio più importante. Quello che pandemie e crisi non potranno mai distruggere.
La storia, i segni della fede, le opere visive, letterarie e musicali sono parte di un patrimonio culturale che nonostante tutto segnano la storia, il tempo e i secoli.
Protagonista di quest'oggi è una statua antica custodita nella parrocchia di Sant'Andrea Apostolo nel centro storico della città.
Un'opera che nel restauro terminato nel 2021 ha cambiato totalmente la sua identità, portando alla luce il suo antico splendore e nel tempo erano stati numerosi gli strati di vernice a coprirne.
Particolari evidenziati dal restauro sono gli occhi socchiusi del Cristo come se fosse dormiente o addirittura in una fase di risveglio preresurrezionale.
L'opera è collocabile nel XVI secolo e che in verità - prima del restauro tanto voluto dal parroco Don Francesco Fruscio e realizzato dal restauratore Cosimo Cilli - le condizioni critiche e le rivestiture di vernice, ne avevano compromessa anche la sua databilitá.
La statua è protagonista di un forte momento, sentito non solo dalla comunità parrocchiale ma anche da quella cittadina, ed è quello della 'predica all'oscuro', alla sera del venerdì santo.
Non solo quindi fede e devozione. È anche e soprattutto cultura. Sarà una quaresima all'insegna dell'arte, delle opere, della musica.
Nel sacro c'è il nostro patrimonio più importante. Quello che pandemie e crisi non potranno mai distruggere.