Il verde di Barletta è solo uno scherzo?
Nel mirino il “giardino verticale” di via Monte Grappa. Il rispetto per il verde pubblico è senza età
martedì 30 aprile 2013
Ai barlettani piace respirare area fresca, camminare con l'ossigeno nei polmoni. Eppure Barletta non è una città che offre molti "spunti" per una rinfrescante boccata d'aria: il verde pubblico è ridotto al minimo, inesistente o vandalizzato. Nel centro del mirino di molte critiche, immeritate oppure no, esagerate o strumentali, è il cosiddetto "giardino verticale" di via Monte Grappa, posto all'uscita del sottopassaggio pedonale che collega via Imbriani, via Torino e viale Marconi.
Adesso un cartello goliardico si è aggiunto alla sequela di vilipendi che il piccolo giardino ha subito: prima i sacchi della raccolta carta appoggiati senza rispetto alla struttura, poi l'assenza di manutenzione che ha fatto sùbito appassire piante e foglie. Ora, la verve sempre pronta alla goliardia di qualcuno ha fatto sì che sul giardino fosse apposto il cartello immortalato in foto, tanto dissacrante quanto ilare, senza disdegnare una semi-dotta citazione fantozziana.
La risata che automaticamente genera l'affissione "abusiva" (per restare in tema elettorale) è forse tragicomica: dopo il sorriso, scatta la desolazione in noi per il degrado di una città ancora restia ad accettare qualche salutare "iniezione" di verde.
E' sbagliato giudicare il gusto o l'estetica, perché in casi del genere l'importante è rispettare una intenzione nobile, in qualsiasi modo la si persegua: il rispetto del verde è sovrano, anche se si tratta della più modesta aiuola sotto casa.
Adesso un cartello goliardico si è aggiunto alla sequela di vilipendi che il piccolo giardino ha subito: prima i sacchi della raccolta carta appoggiati senza rispetto alla struttura, poi l'assenza di manutenzione che ha fatto sùbito appassire piante e foglie. Ora, la verve sempre pronta alla goliardia di qualcuno ha fatto sì che sul giardino fosse apposto il cartello immortalato in foto, tanto dissacrante quanto ilare, senza disdegnare una semi-dotta citazione fantozziana.
La risata che automaticamente genera l'affissione "abusiva" (per restare in tema elettorale) è forse tragicomica: dopo il sorriso, scatta la desolazione in noi per il degrado di una città ancora restia ad accettare qualche salutare "iniezione" di verde.
E' sbagliato giudicare il gusto o l'estetica, perché in casi del genere l'importante è rispettare una intenzione nobile, in qualsiasi modo la si persegua: il rispetto del verde è sovrano, anche se si tratta della più modesta aiuola sotto casa.