«Il verde che non c'è», una riflessione del comitato Alberi per la Vita - Barletta Green
Nonostante i benefici, si parla di una crescita ancora troppo lenta
giovedì 23 novembre 2023
«La presenza di aree verdi nel contesto urbano e il loro utilizzo da parte della cittadinanza hanno ricadute dirette sulla qualità della vita dei cittadini. Le foreste cittadine non solo hanno un effetto di mitigazione degli eccessi climatici e dell'inquinamento atmosferico, ma rendono anche le città più gradevoli e vivibili» si legge nella una riflessione diramata dal comitato Alberi per la Vita - Barletta Green.
«La legge 10 del 2013 richiede molti adempimenti per gli Enti locali: i Comuni sono tenuti a piantare un albero per ogni nuova nascita, con l'obbligo di comunicare l'ubicazione della pianta ai genitori. Gli Enti locali devono anche programmare e incentivare la crescita delle aree e delle cinture verdi urbane, in modo da facilitare l'assorbimento delle polveri sottili e ridurre l'effetto "isola di calore". Con l'istituzione del catasto degli alberi monumentali e con diverse misure per monitorare regolarmente i progressi nella crescita del manto arboreo cittadino, la legge del 2013 soddisfa requisiti e criteri di civiltà.
L'Istat e il Ministero dell'Ambiente ricevono ogni anno dai Comuni con più di 15.000 abitanti e dalle città metropolitane i dati sull'ambiente urbano e sul patrimonio arboreo. Per i cittadini è così possibile seguire l'andamento di una crescita che si spera sia continua e consistente. Localmente, è possibile consultare il "bilancio arboreo", un documento nel quale i sindaci dei Comuni sopra i 15.000 abitanti alla scadenza del loro mandato devono dichiarare quale sia il saldo tra il numero di alberi esistenti al tempo della loro elezione e quello degli alberi da loro piantati durante gli anni di governo.
Una crescita ancora troppo lenta
Secondo le statistiche ISTAT (Report ambiente urbano, 2023) le città italiane danno "deboli segnali di transizione ecologica nello scenario post-pandemico". Non fa eccezione, in un quadro con molte ombre e poche luci, la questione della crescita del verde urbano. Da molti anni si registra una crescita molto modesta, per diverse ragioni: difficoltà organizzative e scarsa capacità di programmazione, ridotta lungimiranza, poche risorse a disposizione. Solo alcune città metropolitane hanno investito con convinzione nella crescita del patrimonio arboreo; tra queste brillano Torino e Milano. Tuttavia, anche i capoluoghi più virtuosi fanno fatica a raggiungere obiettivi di caratura europea. Molte città possono o devono accontentarsi di mantenere il patrimonio esistente.
Come registra l'ISTAT nel suo rapporto, nei Comuni capoluogo, dove vive il 30% della popolazione italiana (17,6 milioni di abitanti), il verde urbano rappresenta in media il 2,9% del territorio (572 km2 ), pari a 32,5 m2 per abitante. Le aree naturali protette (comprese quelle della Rete Natura 2000) sono invece pari al 16,7% (oltre 3.268 km2 ). Complessivamente, le aree verdi urbane e protette coprono 3.841 km2 , pari al 19,6% del territorio dei capoluoghi. La superficie complessiva delle aree verdi aumenta in media dello 0,3% all'anno dal 2011 (+0,6% all'anno nei capoluoghi metropolitani).
Le buone notizie vengono dai progetti di forestazione urbana, che sono molto cresciuti negli ultimi anni per attenuare l'effetto "isola di calore" tipico delle città. Sono stati realizzati interventi di forestazione urbana in 55 capoluoghi (erano 30 nel 2011), estesi per 12,7 milioni di m2 , corrispondenti a 34 m2 per ettaro di superficie urbanizzata. Tali aree sono particolarmente diffuse nei capoluoghi del Nord, che presentano valori molto superiori a quelli delle altre ripartizioni: 77 m2 per ettaro nel Nordest e 40 m2 nel Nordovest, 20 m2 nel Centro, 8 m2 al Sud e 6 nelle Isole. Rispetto al 2011 la superficie dedicata alla forestazione urbana è andata progressivamente aumentando (+22,2%).
Al Sud siamo come al solito indietro, e la nostra città vanta un triste primato, per la scarsità di alberi per numero di abitanti. Abbiamo bisogno di verde, ombra, ossigeno! Aiutaci a rendere Barletta un po' più Green! Pianta e cura un albero».
«La legge 10 del 2013 richiede molti adempimenti per gli Enti locali: i Comuni sono tenuti a piantare un albero per ogni nuova nascita, con l'obbligo di comunicare l'ubicazione della pianta ai genitori. Gli Enti locali devono anche programmare e incentivare la crescita delle aree e delle cinture verdi urbane, in modo da facilitare l'assorbimento delle polveri sottili e ridurre l'effetto "isola di calore". Con l'istituzione del catasto degli alberi monumentali e con diverse misure per monitorare regolarmente i progressi nella crescita del manto arboreo cittadino, la legge del 2013 soddisfa requisiti e criteri di civiltà.
L'Istat e il Ministero dell'Ambiente ricevono ogni anno dai Comuni con più di 15.000 abitanti e dalle città metropolitane i dati sull'ambiente urbano e sul patrimonio arboreo. Per i cittadini è così possibile seguire l'andamento di una crescita che si spera sia continua e consistente. Localmente, è possibile consultare il "bilancio arboreo", un documento nel quale i sindaci dei Comuni sopra i 15.000 abitanti alla scadenza del loro mandato devono dichiarare quale sia il saldo tra il numero di alberi esistenti al tempo della loro elezione e quello degli alberi da loro piantati durante gli anni di governo.
Una crescita ancora troppo lenta
Secondo le statistiche ISTAT (Report ambiente urbano, 2023) le città italiane danno "deboli segnali di transizione ecologica nello scenario post-pandemico". Non fa eccezione, in un quadro con molte ombre e poche luci, la questione della crescita del verde urbano. Da molti anni si registra una crescita molto modesta, per diverse ragioni: difficoltà organizzative e scarsa capacità di programmazione, ridotta lungimiranza, poche risorse a disposizione. Solo alcune città metropolitane hanno investito con convinzione nella crescita del patrimonio arboreo; tra queste brillano Torino e Milano. Tuttavia, anche i capoluoghi più virtuosi fanno fatica a raggiungere obiettivi di caratura europea. Molte città possono o devono accontentarsi di mantenere il patrimonio esistente.
Come registra l'ISTAT nel suo rapporto, nei Comuni capoluogo, dove vive il 30% della popolazione italiana (17,6 milioni di abitanti), il verde urbano rappresenta in media il 2,9% del territorio (572 km2 ), pari a 32,5 m2 per abitante. Le aree naturali protette (comprese quelle della Rete Natura 2000) sono invece pari al 16,7% (oltre 3.268 km2 ). Complessivamente, le aree verdi urbane e protette coprono 3.841 km2 , pari al 19,6% del territorio dei capoluoghi. La superficie complessiva delle aree verdi aumenta in media dello 0,3% all'anno dal 2011 (+0,6% all'anno nei capoluoghi metropolitani).
Le buone notizie vengono dai progetti di forestazione urbana, che sono molto cresciuti negli ultimi anni per attenuare l'effetto "isola di calore" tipico delle città. Sono stati realizzati interventi di forestazione urbana in 55 capoluoghi (erano 30 nel 2011), estesi per 12,7 milioni di m2 , corrispondenti a 34 m2 per ettaro di superficie urbanizzata. Tali aree sono particolarmente diffuse nei capoluoghi del Nord, che presentano valori molto superiori a quelli delle altre ripartizioni: 77 m2 per ettaro nel Nordest e 40 m2 nel Nordovest, 20 m2 nel Centro, 8 m2 al Sud e 6 nelle Isole. Rispetto al 2011 la superficie dedicata alla forestazione urbana è andata progressivamente aumentando (+22,2%).
Al Sud siamo come al solito indietro, e la nostra città vanta un triste primato, per la scarsità di alberi per numero di abitanti. Abbiamo bisogno di verde, ombra, ossigeno! Aiutaci a rendere Barletta un po' più Green! Pianta e cura un albero».