Il Senatore Giuseppe Dipaola è candidato sindaco dell’UDC
Nobile arretramento all’ultimo minuto di Domenico Spinazzola fautore della biopolitica. Compagine politica collocato in un centro ancora indefinito
venerdì 25 marzo 2011
18.18
La programmata conferenza stampa convocata questa mattina dall'UDC , si è svolta regolarmente; è solo cambiata l'iscrizione nell'agenda del partito di Casini e in ambito locale e provinciale di Carlo Laurora [come da noi anticipato in esclusiva ndr]. Non sarà più il dott. Domenico Spinazzola, bensì il più esperto e collaudato Senatore Giuseppe Dipaola a ricoprire la candidatura a sindaco nelle prossime amministrative di Barletta. Il medico ha spianato la strada al più popolare politico barlettano con inusuale fair play della politica. Sul tardi ieri sera, i dirigenti dell'UDC gli hanno chiesto il sacrificio di fare un passo indietro e accelerare così una più facile e scorrevole sintesi per iniziare senza altro indugio la campagna elettorale. Domenico Spinazzola ha offerto piena disponibilità, pur facendo trasparire, in conferenza stampa, un impercettibile dolore interiore.
«Ben volentieri» ha dichiarato, il manager della Asl, «lascio questa responsabilità a Giuseppe Dipaola, consapevole che sarà capace di interpretare il mio progetto di Biopolitica, laddove è necessario risvegliare i più svogliati, pigri ed onesti cittadini portandoli alle urne perché solo il loro voto è in grado di sconfiggere i soliti noti che pilotano ogni campagna elettorale». Prima di altre voci è stato il segretario provinciale Carlo Laurora a spiegare come si è giunti alla candidatura Di Paola. Non ha omesso nulla circa il difficile racconto che in queste settimane ha visto l'UDC in forte difficoltà tanto da indurlo a correre solitari collocandosi in un centro ancora indefinito, ma pronto a coagulare tutte le altre compagini, in particolare quelle che in ambito nazionale convivono dopo la scissione dei finiani e con cui in ambito locale l'UDC ha dialogato lungamente: API e FLI.
Proprio nel corso della conferenza stampa, Laurora ha guardato frequentemente oltre le teste dei giornalisti e cameraman che hanno assiepato l'incontro. Aspettava sicuramente che esponenti di FLI, incontrati appena poco prima della conferenza stampa, dessero il loro prezioso contributo. Invece nulla. E le liste di appoggio a Giuseppe Di Paola in sostanza sono queste: UDC, MIDA, Barletta libera dello stesso Dipaola, Siamo Barletta, Democrazia Futura, MPA, che è apparso tonico e certo di un signicativo riscontro elettorale. Ha ringraziato il dott. Spinazzola, definendo il Suo, esempio raro di altruismo politico e ha spiegato le ragioni per cui ha lasciato il Partito Democratico. Si è detto in sostanza fortemente deluso dalla recente esperienza amministrativa, dove in ogni consiglio comunale ha vissuto atmosfere di sola litigiosità e prevaricazione.
Lavoro, vivibilità e legalità sono i principi ispirativi del noto politico barlettano che trova nell'UDC la possibilità di affermare tutti i valori cattolici e laici della città. Le analisi sulla capacità interpretativa del cittadino votante diventano più difficili. Dipaola potrebbe convogliare nell'UDC il malcontento di queste ore riveniente dal centrosinistra e rompere qualche superflua velleità del centrodestra. Di Paola la politica la conosce e a parte l'attualissimo trasformismo, non risultano a suo carico "negligenze amministrative". Certo è che la sua candidatura dovrà essere presa in seria considerazione.
«Ben volentieri» ha dichiarato, il manager della Asl, «lascio questa responsabilità a Giuseppe Dipaola, consapevole che sarà capace di interpretare il mio progetto di Biopolitica, laddove è necessario risvegliare i più svogliati, pigri ed onesti cittadini portandoli alle urne perché solo il loro voto è in grado di sconfiggere i soliti noti che pilotano ogni campagna elettorale». Prima di altre voci è stato il segretario provinciale Carlo Laurora a spiegare come si è giunti alla candidatura Di Paola. Non ha omesso nulla circa il difficile racconto che in queste settimane ha visto l'UDC in forte difficoltà tanto da indurlo a correre solitari collocandosi in un centro ancora indefinito, ma pronto a coagulare tutte le altre compagini, in particolare quelle che in ambito nazionale convivono dopo la scissione dei finiani e con cui in ambito locale l'UDC ha dialogato lungamente: API e FLI.
Proprio nel corso della conferenza stampa, Laurora ha guardato frequentemente oltre le teste dei giornalisti e cameraman che hanno assiepato l'incontro. Aspettava sicuramente che esponenti di FLI, incontrati appena poco prima della conferenza stampa, dessero il loro prezioso contributo. Invece nulla. E le liste di appoggio a Giuseppe Di Paola in sostanza sono queste: UDC, MIDA, Barletta libera dello stesso Dipaola, Siamo Barletta, Democrazia Futura, MPA, che è apparso tonico e certo di un signicativo riscontro elettorale. Ha ringraziato il dott. Spinazzola, definendo il Suo, esempio raro di altruismo politico e ha spiegato le ragioni per cui ha lasciato il Partito Democratico. Si è detto in sostanza fortemente deluso dalla recente esperienza amministrativa, dove in ogni consiglio comunale ha vissuto atmosfere di sola litigiosità e prevaricazione.
Lavoro, vivibilità e legalità sono i principi ispirativi del noto politico barlettano che trova nell'UDC la possibilità di affermare tutti i valori cattolici e laici della città. Le analisi sulla capacità interpretativa del cittadino votante diventano più difficili. Dipaola potrebbe convogliare nell'UDC il malcontento di queste ore riveniente dal centrosinistra e rompere qualche superflua velleità del centrodestra. Di Paola la politica la conosce e a parte l'attualissimo trasformismo, non risultano a suo carico "negligenze amministrative". Certo è che la sua candidatura dovrà essere presa in seria considerazione.