Il prof. Inchingolo relatore al 24° Congresso Nazionale del Collegio dei Docenti di Odontoiatria di Milano
Chirurgia orale avanzata, uno dei più importanti riconoscimenti per il luminare barlettano
domenica 9 aprile 2017
10.08
Non si arrestano le attività di caratura internazionale del professionista barlettano prof. Francesco Inchingolo, medico odontoiatra e chirurgo maxillofacciale. Questa volta chiamato a relazionare al 24° Congresso Nazionale del Collegio dei Docenti di Odontoiatria presso il San Raffaele di Milano con la relazione accademica "The overcoming of the outdated idea of traditional dentistry as a necessary step towards the new generation of highly skilled dentists" riguardante l'utilizzo dei fattori di crescita autologhi nelle riabilitazioni impiantati in caso di gravi atrofie dei mascellari con concomitante perforazione della membrana del seno mascellare.
Il professore barlettano, già professore universitario oltre che stimato ed affermato professionista, continua dunque ad essere chiamato a relazionare presso le più note ed accreditate Università nazionali ed internazionali. Relazionare oggi anche al 24° congresso Nazionale del collegio dei Docenti di Odontoiatria è uno dei risultati più importanti in quanto questo congresso è notoriamente una fucina per gli odontoiatri del domani che giungono da tutta Italia per seguire le attività didattiche formative per applicare in campo medico le innovative tecniche del luminare barlettano. E' proprio l'attività primaria di Inchingolo, sempre volta alla formazione degli odontoiatri di domani.
«La chirurgia orale avanzata risulta in continuo miglioramento con tecniche innovative e tecnologie mini-invasive. Il dentista che esegue chirurgia e implantologia non può ignorare le tecniche moderne: il clinico dunque è fortemente motivato a perfezionare le proprie competenze di chirurgia orale avanzata al fine di predisporre al meglio le condizioni intraorali compatibili ad una riabilitazione impiantare, anche complessa». Così inizia la relazione del professore presso il San Raffaele di Milano. L'obiettivo è non avere più un malato "che patisce" (come l'etimo suggerirebbe) ma che consapevolmente si affidi ad un professionista aggiornato, capace e in grado di trasmettere fiducia oltre che applicare le più moderne conoscenze in osservanza dei migliori standard.
Speriamo dunque che il Prof. Inchingolo continui nella sua opera di attento divulgatore e che ciò possa, magari, contribuire ad invertire il processo di fuga dei migliori cervelli italiani verso paesi stranieri, perché questa Italia ha bisogno di persone di talento e alta specializzazione professionale per superare l'odioso preconcetto di una "buona" medicina lontana da un Sud spesso ricordato solo per una Sanità da analizzare, sempre come "brutto anatroccolo". Associare questo virtuoso evento alla città della Disfida e a uno dei suoi figli più illustri non può che far piacere.
Il professore barlettano, già professore universitario oltre che stimato ed affermato professionista, continua dunque ad essere chiamato a relazionare presso le più note ed accreditate Università nazionali ed internazionali. Relazionare oggi anche al 24° congresso Nazionale del collegio dei Docenti di Odontoiatria è uno dei risultati più importanti in quanto questo congresso è notoriamente una fucina per gli odontoiatri del domani che giungono da tutta Italia per seguire le attività didattiche formative per applicare in campo medico le innovative tecniche del luminare barlettano. E' proprio l'attività primaria di Inchingolo, sempre volta alla formazione degli odontoiatri di domani.
«La chirurgia orale avanzata risulta in continuo miglioramento con tecniche innovative e tecnologie mini-invasive. Il dentista che esegue chirurgia e implantologia non può ignorare le tecniche moderne: il clinico dunque è fortemente motivato a perfezionare le proprie competenze di chirurgia orale avanzata al fine di predisporre al meglio le condizioni intraorali compatibili ad una riabilitazione impiantare, anche complessa». Così inizia la relazione del professore presso il San Raffaele di Milano. L'obiettivo è non avere più un malato "che patisce" (come l'etimo suggerirebbe) ma che consapevolmente si affidi ad un professionista aggiornato, capace e in grado di trasmettere fiducia oltre che applicare le più moderne conoscenze in osservanza dei migliori standard.
Speriamo dunque che il Prof. Inchingolo continui nella sua opera di attento divulgatore e che ciò possa, magari, contribuire ad invertire il processo di fuga dei migliori cervelli italiani verso paesi stranieri, perché questa Italia ha bisogno di persone di talento e alta specializzazione professionale per superare l'odioso preconcetto di una "buona" medicina lontana da un Sud spesso ricordato solo per una Sanità da analizzare, sempre come "brutto anatroccolo". Associare questo virtuoso evento alla città della Disfida e a uno dei suoi figli più illustri non può che far piacere.