Il Piano delle opere pubbliche esclude via dei Muratori
Ancora un destino negletto per l’opera viaria incompiuta
domenica 30 marzo 2014
«E finalmente, dopo tante parole, i fatti. Ora tutto è nero su bianco. Via dei Muratori neppure quest'anno si farà. Se ne riparlerà non prima dell'anno prossimo (1° gennaio o 31 dicembre?). Salvo contrattempi, s'intende». Torna periodicamente la voce dell'imprenditore Aldo Musti ad aggiornare l'opinione pubblica sulle alterne sorti dell'opera stradale che da anni cerca un destino migliore, e che per questo motivo è stata eretta a simbolo di tante opere burocraticamente abbandonate da una politica accidiosa.
«La scelta di come utilizzare le (poche) risorse disponibili per soddisfare le (molte) esigenze della comunità è, con ogni probabilità, il principale terreno su cui la Politica si misura. In assenza della proverbiale bacchetta magica, ogni amministratore, come un buon padre di famiglia, deve scegliere cosa è prioritario e cosa non lo è. Ed i politici, magari col prezioso aiuto di solerti ed operosi tecnici, hanno scelto: l'ultimazione di via dei Muratori non è prioritaria.
Ci sono altre cose da fare prima. Tutte importanti, per carità. Chi potrebbe obiettare che la realizzazione di alloggi popolari o la difesa della costa non può attendere ancora (qualche dubbio viene su altri interventi, di cui il cittadino comune non coglie con pari immediatezza l'improcrastinabilità…). Ma ciò che conta è che i politici, al termine, si immagina, di laceranti meditazioni e lunghi dibattiti, hanno scelto.
Via dei Muratori, anche se rappresenta un'opera incompiuta, una volgare ribalderia, uno stralcio incomprensibile di un'opera pubblica dettato da ragioni inconfessabili, pagata coi soldi di tutti ma fatta a favore solo di alcuni, che costringe centinaia di imprenditori, e relativi dipendenti, agenti, rappresentanti ecc. ecc. ad operare tutti-i-santi-giorni in condizioni da terzo mondo, può aspettare ancora. Del resto, qualcuno potrebbe obiettare, col cinico umorismo delle nostre genti, "Il P.R.G. è del 1971 e già prevedeva la strada (in quell'anno, tanto per avere qualche riferimento, nasceva l'IVA, moriva Jim Morrison, e Giovanni Leone veniva eletto Presidente della Repubblica): sono 43 anni che aspettate, tutta mo' vi è venuta la fretta"!
Per essere sicuri che la strada non venisse fatta subito o che a qualcuno venissero strane idee in testa (la prudenza, si sa, non è mai troppa), il piano triennale delle opere pubbliche ha persino distratto i fondi che erano già stati stanziati e che erano sufficienti almeno per realizzare un primo tratto di via dei Muratori. La logica sembra essere stata: o tutto o niente. E qualcuno avrà risposto: meglio niente. Sembra così dimostrata la legge di Katz: "Uomini e nazioni agiranno razionalmente solo dopo aver esaurito ogni altra possibilità"».
«La scelta di come utilizzare le (poche) risorse disponibili per soddisfare le (molte) esigenze della comunità è, con ogni probabilità, il principale terreno su cui la Politica si misura. In assenza della proverbiale bacchetta magica, ogni amministratore, come un buon padre di famiglia, deve scegliere cosa è prioritario e cosa non lo è. Ed i politici, magari col prezioso aiuto di solerti ed operosi tecnici, hanno scelto: l'ultimazione di via dei Muratori non è prioritaria.
Ci sono altre cose da fare prima. Tutte importanti, per carità. Chi potrebbe obiettare che la realizzazione di alloggi popolari o la difesa della costa non può attendere ancora (qualche dubbio viene su altri interventi, di cui il cittadino comune non coglie con pari immediatezza l'improcrastinabilità…). Ma ciò che conta è che i politici, al termine, si immagina, di laceranti meditazioni e lunghi dibattiti, hanno scelto.
Via dei Muratori, anche se rappresenta un'opera incompiuta, una volgare ribalderia, uno stralcio incomprensibile di un'opera pubblica dettato da ragioni inconfessabili, pagata coi soldi di tutti ma fatta a favore solo di alcuni, che costringe centinaia di imprenditori, e relativi dipendenti, agenti, rappresentanti ecc. ecc. ad operare tutti-i-santi-giorni in condizioni da terzo mondo, può aspettare ancora. Del resto, qualcuno potrebbe obiettare, col cinico umorismo delle nostre genti, "Il P.R.G. è del 1971 e già prevedeva la strada (in quell'anno, tanto per avere qualche riferimento, nasceva l'IVA, moriva Jim Morrison, e Giovanni Leone veniva eletto Presidente della Repubblica): sono 43 anni che aspettate, tutta mo' vi è venuta la fretta"!
Per essere sicuri che la strada non venisse fatta subito o che a qualcuno venissero strane idee in testa (la prudenza, si sa, non è mai troppa), il piano triennale delle opere pubbliche ha persino distratto i fondi che erano già stati stanziati e che erano sufficienti almeno per realizzare un primo tratto di via dei Muratori. La logica sembra essere stata: o tutto o niente. E qualcuno avrà risposto: meglio niente. Sembra così dimostrata la legge di Katz: "Uomini e nazioni agiranno razionalmente solo dopo aver esaurito ogni altra possibilità"».