Il Pd di Barletta sfida la segreteria nazionale per le amministrative
Boccia aveva chiesto di «sospendere ogni ulteriore iniziativa», ma poche ore dopo il Pd ha presentato la sua candidata alla stampa
domenica 20 marzo 2022
«Nelle città di Taranto e di Barletta alcuni movimenti civici ritengono di poter agire come se la Puglia fosse un territorio a parte». Sono le parole scritte dall'onorevole Francesco Boccia, responsabile Enti locali del Pd, all'interno di una lettera inviata venerdì ai segretari del Partito democratico di Taranto e di Barletta. Nella lettera, inoltrata anche al segretario nazionale del Pd Enrico Letta, si invitava a «sospendere ogni ulteriore iniziativa politica» e a confrontarsi con la segreteria nazionale del partito «in ordine alle soluzioni praticabili».
Un invito rimasto lettera morta dato che poche ore dopo, nella prima mattinata di ieri, il Pd barlettano ha convocato la conferenza stampa di presentazione della candidata sindaca della coalizione Santa Scommegna, come a voler cristallizzare le decisioni assunte nonostante il dissenso dei vertici nazionali.
E davanti a questo, mentre aleggiava lo spettro di un commissariamento della segreteria cittadina, il Pd nazionale non è stato in silenzio: «Riteniamo sia un grave errore che a Barletta si tenti di intraprendere una strada fondata su un confuso coacervo di liste civiche che sembrano prescindere da qualsiasi discrimine tra centrosinistra e centrodestra, e dunque privo di alcuna chiara connotazione progressista», ha fatto sapere Marco Meloni, coordinatore della segreteria nazionale del Partito democratico.
L'obiettivo della segreteria nazionale è quello di costruire nei Comuni ampie coalizioni di centrosinistra all'interno delle quali possano convivere il Pd, il Movimento 5 stelle e altre forze di sinistra. «Il centrosinistra unito a Barletta è chiaramente alternativo alla destra guidata da Cannito», diceva qualche giorno fa Boccia provando a mediare tra le parti.
Il tentativo a Barletta è stato fatto, ma è naufragato quando il Partito democratico ha fatto intendere che non avrebbe rinunciato al sostegno di alcune forze politiche, come gli ex consiglieri di Cantiere Barletta, con cui tanto i pentastellati quanto Sinistra italiana e Coalizione civica non hanno intenzione di stringere alleanze.
Loro, che adesso sono a lavoro per una coalizione alternativa a quella guidata dal Pd, lo hanno ripetuto più volte negli ultimi giorni. Anche l'appello degli esponenti de La Buona Politica, Sabino Dicataldo e Giuseppe Dipaola, è caduto nel vuoto: «Il nostro Movimento – scrivevano – è disposto a rivedere la composizione delle forze politiche che dovranno costituire la coalizione in grado di sconfiggere il subdolo tentativo della destra cittadina».
Ma adesso che è stata individuata persino una candidata sindaca, l'eventualità di una maxi-coalizione di centrosinistra è sempre più remota. Il principio intorno al quale condividere un'alleanza doveva essere quello per cui i candidati in campo avrebbero dovuto condividere tre anni di opposizione all'amministrazione Cannito. Così non è per gli esponenti di Cantiere Barletta, né tanto meno per altre liste che hanno sostenuto l'elezione del presidente Emiliano e al cui sostegno il Pd non vuole rinunciare.
«Il centrosinistra pugliese – si legge ancora nella lettera scritta venerdì da Francesco Boccia – è attraversato da un grande fermento di cui sono protagoniste le liste civiche che orbitano intorno al Presidente della Regione. Siamo sicuri che questo attivismo politico sia un valore aggiunto per la nostra coalizione, purché venga canalizzato in un chiaro percorso di identità e di alleanze partitiche. Quanto è accaduto e sta accadendo nelle città di Taranto e di Barletta dimostra che alcuni movimenti civici ritengono di poter agire fuori da questo contesto, come se la Puglia fosse un territorio a parte».
Un invito rimasto lettera morta dato che poche ore dopo, nella prima mattinata di ieri, il Pd barlettano ha convocato la conferenza stampa di presentazione della candidata sindaca della coalizione Santa Scommegna, come a voler cristallizzare le decisioni assunte nonostante il dissenso dei vertici nazionali.
E davanti a questo, mentre aleggiava lo spettro di un commissariamento della segreteria cittadina, il Pd nazionale non è stato in silenzio: «Riteniamo sia un grave errore che a Barletta si tenti di intraprendere una strada fondata su un confuso coacervo di liste civiche che sembrano prescindere da qualsiasi discrimine tra centrosinistra e centrodestra, e dunque privo di alcuna chiara connotazione progressista», ha fatto sapere Marco Meloni, coordinatore della segreteria nazionale del Partito democratico.
Il Pd nazionale vorrebbe un'ampia coalizione di centrosinistra
Si precisa che il nodo non è il nome di Scommegna, ma il perimetro della coalizione. Nella lettera citata, infatti, Boccia spiega come – in vista delle prossime elezioni politiche – il Pd stia lavorando per «guidare una coalizione progressista e riformista». È per questo, precisa Boccia che: «Anche nelle imminenti elezioni amministrative il Partito Democratico deve dare un chiaro segnale di unità ai territori riguardo la coalizione politica con cui affrontare insieme le prossime elezioni politiche».L'obiettivo della segreteria nazionale è quello di costruire nei Comuni ampie coalizioni di centrosinistra all'interno delle quali possano convivere il Pd, il Movimento 5 stelle e altre forze di sinistra. «Il centrosinistra unito a Barletta è chiaramente alternativo alla destra guidata da Cannito», diceva qualche giorno fa Boccia provando a mediare tra le parti.
Il tentativo a Barletta è stato fatto, ma è naufragato quando il Partito democratico ha fatto intendere che non avrebbe rinunciato al sostegno di alcune forze politiche, come gli ex consiglieri di Cantiere Barletta, con cui tanto i pentastellati quanto Sinistra italiana e Coalizione civica non hanno intenzione di stringere alleanze.
Loro, che adesso sono a lavoro per una coalizione alternativa a quella guidata dal Pd, lo hanno ripetuto più volte negli ultimi giorni. Anche l'appello degli esponenti de La Buona Politica, Sabino Dicataldo e Giuseppe Dipaola, è caduto nel vuoto: «Il nostro Movimento – scrivevano – è disposto a rivedere la composizione delle forze politiche che dovranno costituire la coalizione in grado di sconfiggere il subdolo tentativo della destra cittadina».
Ma è troppo tardi per allargare la coalizione
Persino durante la conferenza stampa di ieri, il Pd ha rinnovato la sua disponibilità ad allargare la coalizione. La stessa Santa Scommegna ha detto che si impegnerà su questo fronte e anche Michele Emiliano ha invitato Sinistra italiana ad unirsi al progetto, come ha fatto in Regione.Ma adesso che è stata individuata persino una candidata sindaca, l'eventualità di una maxi-coalizione di centrosinistra è sempre più remota. Il principio intorno al quale condividere un'alleanza doveva essere quello per cui i candidati in campo avrebbero dovuto condividere tre anni di opposizione all'amministrazione Cannito. Così non è per gli esponenti di Cantiere Barletta, né tanto meno per altre liste che hanno sostenuto l'elezione del presidente Emiliano e al cui sostegno il Pd non vuole rinunciare.
«Il centrosinistra pugliese – si legge ancora nella lettera scritta venerdì da Francesco Boccia – è attraversato da un grande fermento di cui sono protagoniste le liste civiche che orbitano intorno al Presidente della Regione. Siamo sicuri che questo attivismo politico sia un valore aggiunto per la nostra coalizione, purché venga canalizzato in un chiaro percorso di identità e di alleanze partitiche. Quanto è accaduto e sta accadendo nelle città di Taranto e di Barletta dimostra che alcuni movimenti civici ritengono di poter agire fuori da questo contesto, come se la Puglia fosse un territorio a parte».