«Il Nucleo di Valutazione? L’ennesima presa in giro istituzionale»

La nota dell'avv. Bruno Acconciaioco. «La democrazia è morta un'altra volta oggi»

lunedì 22 ottobre 2012
«Apprendo con rammarico, misto a sincero sdegno, la scelta da parte del Comune di Barletta di prendere nuovamente in giro i suoi cittadini. Stavolta la preso in giro è istituzionale con tanto di avviso pubblico firmato dal Segretario Generale». Riporta sdegnato, il proprio pensiero l'avv. Bruno Acconciaioco, intervenendo su una controversa nomina di un numero di dipendenti superiore a quello previsto. «Mi riferisco all'avviso del 12 aprile 2012, prot. n. 24934, con il quale il Segretario Generale del Comune di Barletta, Visto l'art. 3 del Regolamento per l'attuazione dei principi generali dell'ordinamento in materia di misurazione, valutazione e valorizzazione dei risultati degli uffici e del merito professionale dei dipendenti, approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 27 del 5 marzo 2012 rendeva noto che il Comune di Barletta doveva procedere alla nomina del Nucleo di Valutazione per il triennio 2012-2014. Si legge ancora nell'avviso pubblico: Il Nucleo di Valutazione è costituito da tre componenti, nominati dal Sindaco, nel rispetto dei criteri di competenza ed esperienza, comprovate dal rispettivo curriculum vitae, nelle materie della organizzazione amministrativa o aziendale,della gestione delle risorse umane o delle tecniche di valutazione delle prestazioni professionali o del controllo di gestione. A parità di requisiti il Sindaco favorisce la presenza nel Nucleo di componenti di ambedue i sessi. I componenti restano in carica tre anni e possono essere confermati. Il Sindaco motiva il provvedimento di nomina in relazione alle manifestazioni di interesse pervenute».

«Nulla di più falso. Sono risultate scelte n. 5 figure che pare non abbiano in alcun modo partecipato all'avviso poiché n. 2 persone di provenienza tecnica, e quindi di nomina e favore sindacale, e le altre 3 di nomina politica. Ma non erano tre i membri? Pare che in tempo di spending review la spesa anziché diminuire cresca addirittura raddoppiandosi. Allora vien da chiedersi che senso abbia fare un pubblico avviso, visto che tanto valeva procedere alla nomina diretta degli interessati. Meglio tre, in ogni caso, e non cinque. Piacerebbe sapere se i prescelti abbiano inviato, a mezzo pec e nei termini previsti dall'avviso, i loro curriculum e i titoli abilitanti; piacerebbe anche leggere il provvedimento di nomina, motivato in relazione alle manifestazione di interesse pervenute, cosi come prevede l'avviso».

«Ma le sorprese non finiscono qui. Si legge ancora nell'avviso: "I componenti restano in carica tre anni e possono essere confermati. Il Sindaco motiva il provvedimento di nomina in relazione alle manifestazioni di interesse pervenute. Non possono essere nominati componenti del Nucleo i dipendenti del Comune di Barletta, i titolari di cariche amministrative o di rappresentanza per nomina o designazione del Sindaco o del Consiglio comunale, nonché quanti ricoprano cariche elettive, ovvero incarichi direttivi in partiti politici o in sindacati nel territorio della Regione Puglia, o abbiano nel medesimo ambito territoriale rapporti continuativi di collaborazione professionale con partiti politici o sindacati"».

«Ergo tradotto dal burocratese significa: no a consiglieri, assessori (locali o provinciali), no membri di partito o di sindacato e soprattutto no a chi ha cointeressenze con partiti e sindacati. Tutto giusto. Peccato però che i "nominati" di impulso politico, uomini di sicuro e indubbio valore umano e professionale , come del resto i "nominati tecnici", però ricadano inesorabilmente sotto la scure di incompatibilità. Del resto l'Organo in questione, secondo i dettami del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150, "Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni" ha proprio come obiettivo quello di "controllare" l'efficienza e la produttività dei dirigenti e a misurare e valutare le performances degli stessi. Appare lapalissiano, quindi, che i suoi componenti dovrebbero esser, prima facie, non politici né collegati direttamente o indirettamente agli stessi. A mio avviso si è persa l'ennesima buona occasione di trasparenza e di rispetto della legalità alimentando in tutti i cittadini la consapevolezza che "conoscere qualcuno" o far parte di qualcosa è meglio di conoscere. La democrazia e il buon andamento della Pubblica Amministrazione sono morte un'altra volta oggi. Sono morte ancora una volta».