Il lavoro nei sogni degli italiani e nelle intenzioni della politica
Convegno dell’Acli su lavoro e welfare
venerdì 6 giugno 2014
Lavoro e welfare, accoppiata fondamentale per il futuro di un Paese e per i suoi cittadini che sono le principali vittime, uomini e donne, di questo terribile momento di crisi. Crisi internazionale nata come economica ma che è divenuta anche sociale e morale.
Allora viene spontaneo chiedersi quale sia il futuro per l'Italia. E lo ha fatto ieri pomeriggio, presso una sala de "Il Brigantino 2", un convegno di studi promosso dal Circolo Acli di Barletta "Pietro Mennea", e dalla sede Acli Provinciale Bari-Bat, per cui sono intervenuti l'avv. Emanuela Tatò, Presidente Circolo barlettano e il dott. Nicola Di Pinto, vice-presidente del Circolo provinciale. L'incontro è stato patrocinato dal Comune di Barletta, per cui è intervenuta il Vice-sindaco Anna Rizzi Francabandiera, assessore alle Politiche Sociali, che ha ricordato che le giuste politiche sociali hanno bisogno innanzitutto di un cambiamento culturale, di approccio alle tematiche: «Solo se il valore che si da al welfare cresce, l'Italia può crescere».
L'incontro, moderato dal prof. Ugo Villani, Ordinario di Diritto Internazionale Università "Aldo Moro" di Bari, con attente riflessioni ai temi discussi, ha visto la brillante relazione intitolata "Le politiche del lavoro in Italia" del prof. Domenico Garofalo, Ordinario di Diritto del Lavoro Università "Aldo Moro" di Bari. Una relazione franca, che non risparmia i diversi schieramenti politici coinvolti nelle riforme del lavoro. Un quadro che lascia l'amaro in bocca: tre le riforme fatte dai governi negli ultimi dieci anni (la Biagi nel 2003, la Fornero nel 2012 e ora quella avviata da Renzi con il Job act). La seconda assolta solo in parte dal professore, in quanto oggetto di una facile demonizzazione in quanto non espressione di una parte politica. «Fare tante riforme – ha ammonito - indica l'inefficacia delle stesse».
La risposta per ora del Governo Renzi è la piattaforma "Garanzia Giovani" per tentare di alleviare l'atrocità del 46% di disoccupazione giovanile, puntando sulla regolamentazione di apprendistato e tirocinio, su cui già era intervenuto il governo Letta. Inoltre Renzi vuole togliere l'onore e l'onere a Enti territoriali per quanto concerne l'occupabilità perché ritenuti non adatti, accentrandoli in un'agenzia nazionale per l'occupazione.
La responsabilità della politica è stata dichiarata anche discutendo sui temi dell'innalzamento dell'età pensionabile e dei cosiddetti esodati. E' intervenuto anche per un saluto istituzionale Dario Damiani, assessore provinciale al Bilancio.
La seconda relazione dal titolo "L'alleanza contro la povertà in Italia per un Paese più giusto e solidale" è stata discussa dalla dott.ssa Elisa Agolini, coordinatrice dell'attività "Alleanza contro la povertà in Italia", esprimendo la necessità di rimuovere le cause della povertà, anche promuovendo la valorizzazione di spazi delle origini, come può essere la campagna.
Allora viene spontaneo chiedersi quale sia il futuro per l'Italia. E lo ha fatto ieri pomeriggio, presso una sala de "Il Brigantino 2", un convegno di studi promosso dal Circolo Acli di Barletta "Pietro Mennea", e dalla sede Acli Provinciale Bari-Bat, per cui sono intervenuti l'avv. Emanuela Tatò, Presidente Circolo barlettano e il dott. Nicola Di Pinto, vice-presidente del Circolo provinciale. L'incontro è stato patrocinato dal Comune di Barletta, per cui è intervenuta il Vice-sindaco Anna Rizzi Francabandiera, assessore alle Politiche Sociali, che ha ricordato che le giuste politiche sociali hanno bisogno innanzitutto di un cambiamento culturale, di approccio alle tematiche: «Solo se il valore che si da al welfare cresce, l'Italia può crescere».
L'incontro, moderato dal prof. Ugo Villani, Ordinario di Diritto Internazionale Università "Aldo Moro" di Bari, con attente riflessioni ai temi discussi, ha visto la brillante relazione intitolata "Le politiche del lavoro in Italia" del prof. Domenico Garofalo, Ordinario di Diritto del Lavoro Università "Aldo Moro" di Bari. Una relazione franca, che non risparmia i diversi schieramenti politici coinvolti nelle riforme del lavoro. Un quadro che lascia l'amaro in bocca: tre le riforme fatte dai governi negli ultimi dieci anni (la Biagi nel 2003, la Fornero nel 2012 e ora quella avviata da Renzi con il Job act). La seconda assolta solo in parte dal professore, in quanto oggetto di una facile demonizzazione in quanto non espressione di una parte politica. «Fare tante riforme – ha ammonito - indica l'inefficacia delle stesse».
La risposta per ora del Governo Renzi è la piattaforma "Garanzia Giovani" per tentare di alleviare l'atrocità del 46% di disoccupazione giovanile, puntando sulla regolamentazione di apprendistato e tirocinio, su cui già era intervenuto il governo Letta. Inoltre Renzi vuole togliere l'onore e l'onere a Enti territoriali per quanto concerne l'occupabilità perché ritenuti non adatti, accentrandoli in un'agenzia nazionale per l'occupazione.
La responsabilità della politica è stata dichiarata anche discutendo sui temi dell'innalzamento dell'età pensionabile e dei cosiddetti esodati. E' intervenuto anche per un saluto istituzionale Dario Damiani, assessore provinciale al Bilancio.
La seconda relazione dal titolo "L'alleanza contro la povertà in Italia per un Paese più giusto e solidale" è stata discussa dalla dott.ssa Elisa Agolini, coordinatrice dell'attività "Alleanza contro la povertà in Italia", esprimendo la necessità di rimuovere le cause della povertà, anche promuovendo la valorizzazione di spazi delle origini, come può essere la campagna.