Il frutto maturo della Storia
Consegnate le borse di studio alla memoria della prof.ssa Maria Grasso Tarantino. Giusta (e asciutta) commemorazione per i Caduti di Murgetta Rossi
lunedì 26 settembre 2011
«Siamo morti per niente?». Sospirano ancora i 22 giovani soldati italiani trucidati barbaramente a Murgetta Rossi dalle truppe naziste mentre cercavano di ritrovare i propri affetti, le proprie case, una vita normale e che tutt'oggi reclamano un nome. Voci, anime vivificate dai giovani studenti della scuola "Renato Moro" di Barletta, diretti magistralmente dalla docente Dolores Rotunno sul palco del cinema Paolillo, in occasione della consegna del Premio Concorso Borse di studio "Maria Grasso Tarantino", in una data simbolo per la Città di Barletta, il 24 settembre, che sessantotto anni fa vide la fine dell'occupazione nazista.
Lo straziante interrogativo di quelle vittime, oggi, può avere una concreta risposta. Tutto il male che loro come tanti altri perseguitati hanno subito si è trasformato in una reale presa di coscienza da parte delle nuove generazioni di ciò che è stato quel tragico periodo storico e della negazione assoluta dei principi e dei diritti essenziali degli esseri umani. Lo dimostra l'encomiabile, attenta e attiva partecipazione degli studenti delle scuole dell'intera sesta provincia pugliese alle annuali manifestazioni del Mese della Memoria per i fatti di Barletta del Settembre 1943, ma anche al Giorno della Memoria delle vittime della Shoah e alle celebrazioni per la Festa della Liberazione dal nazifascismo. La chiamano "Grazia", generatrice di bellezza dalle cose più brutte. Ecco il frutto maturo della Storia. Parafrasando le parole del sindaco Maffei, attraverso l'iniziale esigenza di una figlia, Maria Grasso Tarantino, di difendere l'onore del padre, il colonnello Francesco Grasso, comandante del Presidio militare di Barletta, si è prodotto un frutto prezioso che resterà per sempre.
«È sopravvissuta solo la pietà della gente. Non possiamo più accontentarci di un esercizio di pietà ma abbiamo bisogno di un nuovo patto di memoria», questo l'indirizzo programmatico per gli anni a venire nelle parole del Prof. Luigi Di Cuonzo, responsabile dell'Archivio della Resistenza e della Memoria. Istituzione culturale e morale della Città di Barletta che nell'ultimo decennio ha portato avanti l'opera di rilettura critica degli eventi di quel Settembre 1943 intrapresa ad un tempo dalla Prof.ssa Grasso Tarantino e da altri docenti, storici, intellettuali e giornalisti. Un lavoro che ha riscattato anche un certo senso di colpa collettivo di un'intera città, della sua popolazione e dei suoi resistenti.
Per la cronaca, il famoso e ambito Soprassoldo proveniente dall'assegnazione alla Città di Barletta della Medaglia d'Oro al Valor Militare, e destinato alle scuole di ogni ordine e grado autrici della miglior produzione di una sceneggiatura in corto cinematografico sul tema "I luoghi della memoria" nel nostro territorio, è stato assegnato all'Istituto Professionale "G. Colasanto" di Andria. Qualcuno potrebbe gridare al conflitto d'interessi, obiettando che la scuola è diretta dal Prof. Roberto Tarantino, figlio della scomparsa professoressa. Ma chi sabato scorso ha potuto godere del filmato realizzato dagli studenti andriesi sotto la direzione dei docenti D'Avanzo, Avellis, Ferri e Lorusso, è davvero rimasto a bocca aperta. I meriti del corto, intitolato "I luoghi della memoria", di eccelsa fattura e degna delle migliori produzioni cinematografiche e televisive, vanno oltre il premio in denaro ricevuto e il giudizio della Commissione di valutazione. L'opera, che ha come protagonisti Pasquale Pedico – lucido testimone delle efferatezze del 12 settembre 1943 – e suo nipote Luca, presenti alla premiazione, può benissimo rappresentare a livello nazionale e internazionale i tragici fatti del Settembre 1943 a Barletta ad eterna memoria.
Beneficiari delle borse di studio anche gli studenti delle scuole "R. Dimiccoli" e "R. Moro" di Barletta, per gli istituti secondari di primo grado, e i giovanissimi della "G. Modugno", unica scuola elementare partecipante al Concorso. A tutti loro vanno i complimenti della redazione di Barlettalife per i pregevoli lavori prodotti, la loro creatività e il loro sincero interesse per la Storia.
Lo straziante interrogativo di quelle vittime, oggi, può avere una concreta risposta. Tutto il male che loro come tanti altri perseguitati hanno subito si è trasformato in una reale presa di coscienza da parte delle nuove generazioni di ciò che è stato quel tragico periodo storico e della negazione assoluta dei principi e dei diritti essenziali degli esseri umani. Lo dimostra l'encomiabile, attenta e attiva partecipazione degli studenti delle scuole dell'intera sesta provincia pugliese alle annuali manifestazioni del Mese della Memoria per i fatti di Barletta del Settembre 1943, ma anche al Giorno della Memoria delle vittime della Shoah e alle celebrazioni per la Festa della Liberazione dal nazifascismo. La chiamano "Grazia", generatrice di bellezza dalle cose più brutte. Ecco il frutto maturo della Storia. Parafrasando le parole del sindaco Maffei, attraverso l'iniziale esigenza di una figlia, Maria Grasso Tarantino, di difendere l'onore del padre, il colonnello Francesco Grasso, comandante del Presidio militare di Barletta, si è prodotto un frutto prezioso che resterà per sempre.
«È sopravvissuta solo la pietà della gente. Non possiamo più accontentarci di un esercizio di pietà ma abbiamo bisogno di un nuovo patto di memoria», questo l'indirizzo programmatico per gli anni a venire nelle parole del Prof. Luigi Di Cuonzo, responsabile dell'Archivio della Resistenza e della Memoria. Istituzione culturale e morale della Città di Barletta che nell'ultimo decennio ha portato avanti l'opera di rilettura critica degli eventi di quel Settembre 1943 intrapresa ad un tempo dalla Prof.ssa Grasso Tarantino e da altri docenti, storici, intellettuali e giornalisti. Un lavoro che ha riscattato anche un certo senso di colpa collettivo di un'intera città, della sua popolazione e dei suoi resistenti.
Per la cronaca, il famoso e ambito Soprassoldo proveniente dall'assegnazione alla Città di Barletta della Medaglia d'Oro al Valor Militare, e destinato alle scuole di ogni ordine e grado autrici della miglior produzione di una sceneggiatura in corto cinematografico sul tema "I luoghi della memoria" nel nostro territorio, è stato assegnato all'Istituto Professionale "G. Colasanto" di Andria. Qualcuno potrebbe gridare al conflitto d'interessi, obiettando che la scuola è diretta dal Prof. Roberto Tarantino, figlio della scomparsa professoressa. Ma chi sabato scorso ha potuto godere del filmato realizzato dagli studenti andriesi sotto la direzione dei docenti D'Avanzo, Avellis, Ferri e Lorusso, è davvero rimasto a bocca aperta. I meriti del corto, intitolato "I luoghi della memoria", di eccelsa fattura e degna delle migliori produzioni cinematografiche e televisive, vanno oltre il premio in denaro ricevuto e il giudizio della Commissione di valutazione. L'opera, che ha come protagonisti Pasquale Pedico – lucido testimone delle efferatezze del 12 settembre 1943 – e suo nipote Luca, presenti alla premiazione, può benissimo rappresentare a livello nazionale e internazionale i tragici fatti del Settembre 1943 a Barletta ad eterna memoria.
Beneficiari delle borse di studio anche gli studenti delle scuole "R. Dimiccoli" e "R. Moro" di Barletta, per gli istituti secondari di primo grado, e i giovanissimi della "G. Modugno", unica scuola elementare partecipante al Concorso. A tutti loro vanno i complimenti della redazione di Barlettalife per i pregevoli lavori prodotti, la loro creatività e il loro sincero interesse per la Storia.