Il finto perbenismo dell’Amministrazione Maffei è un danno per la democrazia
La “legittimità” formale non equivale a giustezza e opportunità politica. «Si dia inizio ad una fase di chiarezza amministrativa e di democratica trasparenza»
martedì 23 ottobre 2012
La risposta più che piccata che emerge dalla lettura del comunicato stampa del 18.10.2012, a firma del Sindaco Maffei è dell'Assessore Terrone, relativo alla misera vicenda del pagamento delle ferie non godute in favore di alcuni Dirigenti del Comune mostra oramai come formalismi e bizantinismi da azzeccagarbugli abbiano preso il posto della politica. Più che un chiarimento per le scelte politiche adottate sembra una lunga e cavillosa "memoria difensiva" resa da esperti e navigati principi del foro.
Una sfilza di riferimenti a leggi, regolamenti, decreti, circolari, pareri e tanto altro ancora per affermare in pompa magna tutta la fierezza di chi si ritiene assolto solo perché ha rispettato la legge. Infatti il comunicato dei due amministratori di lungo corso così conclude:"Speriamo di aver chiarito definitivamente la posizione dell'Amministrazione. Ogni altro genere di strumentalizzazione e accanimento mediatico non può cambiare la realtà e la legittimità dei nostri atti". Per la serie: tutto è a posto, la legge è dalla nostra parte, bando alle chiacchiere e lasciateci continuare l'opera. Una risposta risentita che sembra più rivolta ai "fastidiosi" organi di informazione, che non alle dormienti e tolleranti opposizioni politiche, o ai finti scontenti della maggioranza. Lo scudo utilizzato abilmente è quello della legittimità degli atti, ben poca cosa sul piano del chiarimento politico. Quasi che questo requisito debba essere considerato unico, esclusivo ed assorbente rispetto a tutte le altre questioni, a partire dalla opportunità politica e morale. Ci si dimentica che la legittimità è solo un requisito, il pre-requisito che ciascun atto amministrativo deve possedere. Di per sé un atto legittimo non è necessariamente tale sul piano del merito e soprattutto della opportunità politica. D'altro canto anche le leggi razziali erano "legittime", lo erano il delitto d'onore o anche il divieto di voto per le donne, solo per citare alcuni esempi.
Ma per tornare a casa nostra, alle nostre miserie: è certamente legittimo approvare i Bilanci di Previsione in piena estate o alla fine di ottobre; è legittimo decidere di non pulire di domenica molte strade di periferia e continuare a pulire tutte quelle del centro; è legittimo approvare le varianti urbanistiche e non il PUG; è legittimo prendere 200.000 euro dalla Regione per la Disfida e fare invece la "Notte Bianca last-minute" riservata solo ai barlettani; è legittimo nominare nel CdA della Bar.S.A. Professori "plurincaricati", figli di politici o meglio ancora semplici prestanome; è legittimo non pianificare le ferie di Dirigenti e Dipendenti per poi pagarle a suon di migliaia di euro a carico delle tasche dei cittadini; sono legittimi i criteri e le modalità organizzative di certe mostre d'arte organizzate a Palazzo della Marra, ecc.
Un breve elenco di "perle politiche e amministrative" da cui emerge che al Comune di Barletta, tranne pochissime eccezioni (più che altro alcune "sviste"), la legittimità è di casa, è cosa nostra. E' ricco di cristallina "legittimità" anche l'ultimo Decreto Sindacale (n.30 del 16.10.2012) relativo alla nomina dei componenti del Nucleo di Valutazione. Ennesimo esempio, come Bar.S.A ed altri, del "controllato" che nomina il "controllore". Un atto che peraltro provocherà un maggior onere per le casse comunali per l'aumentato numero dei componenti che passano da 3 a 5, di cui 4 uomini e solo 1 donna. Un Organismo che vede sostanzialmente riconfermati alcuni professoroni forestieri da tempo "affezionati" al Sindaco e alle casse del Comune di Barletta, ai quali si uniranno alcune spiccate professionalità "nostrane" che, ne siamo certi, non mancheranno di far valere con giusto piglio le proprie competenze ed esperienze. Ci si chiede peraltro, visti i vuoti di programmazione con la sostanziale assenza di Bilanci, e considerato l'assetto precario dei Dirigenti che rende indefinibile l'assegnazione degli obiettivi programmatici, di cosa si occuperanno i nostri "fantastici 5" valutatori?
Si dia inizio ad una fase di chiarezza amministrativa e di democratica trasparenza. Se le scelte fatte dal Sindaco rispondono effettivamente a criteri di imparzialità, merito, trasparenza e competenza si rendano pubbliche le caratteristiche dei curricula dei 34 partecipanti all'avviso pubblico, di certo non si offenderà nessuno, anzi. Ma soprattutto, il Sindaco provi con coraggio a far capire alla Città in quale misura questi ed altri atti amministrativi, di cui si strumentalizza la "piena legittimità", rispondono anche ai caratteri: di ragionevolezza e opportunità politica, e soprattutto se essi corrispondono a regole di buona amministrazione, di efficacia, efficienza ed economicità. Ossia quelle regole apparentemente "non giuridiche" che sono insieme "forma e sostanza", le uniche capaci di far crescere la qualità della politica, della democrazia e la civile convivenza. Una ricetta semplice per ridare credibilità alle Istituzioni.
Una sfilza di riferimenti a leggi, regolamenti, decreti, circolari, pareri e tanto altro ancora per affermare in pompa magna tutta la fierezza di chi si ritiene assolto solo perché ha rispettato la legge. Infatti il comunicato dei due amministratori di lungo corso così conclude:"Speriamo di aver chiarito definitivamente la posizione dell'Amministrazione. Ogni altro genere di strumentalizzazione e accanimento mediatico non può cambiare la realtà e la legittimità dei nostri atti". Per la serie: tutto è a posto, la legge è dalla nostra parte, bando alle chiacchiere e lasciateci continuare l'opera. Una risposta risentita che sembra più rivolta ai "fastidiosi" organi di informazione, che non alle dormienti e tolleranti opposizioni politiche, o ai finti scontenti della maggioranza. Lo scudo utilizzato abilmente è quello della legittimità degli atti, ben poca cosa sul piano del chiarimento politico. Quasi che questo requisito debba essere considerato unico, esclusivo ed assorbente rispetto a tutte le altre questioni, a partire dalla opportunità politica e morale. Ci si dimentica che la legittimità è solo un requisito, il pre-requisito che ciascun atto amministrativo deve possedere. Di per sé un atto legittimo non è necessariamente tale sul piano del merito e soprattutto della opportunità politica. D'altro canto anche le leggi razziali erano "legittime", lo erano il delitto d'onore o anche il divieto di voto per le donne, solo per citare alcuni esempi.
Ma per tornare a casa nostra, alle nostre miserie: è certamente legittimo approvare i Bilanci di Previsione in piena estate o alla fine di ottobre; è legittimo decidere di non pulire di domenica molte strade di periferia e continuare a pulire tutte quelle del centro; è legittimo approvare le varianti urbanistiche e non il PUG; è legittimo prendere 200.000 euro dalla Regione per la Disfida e fare invece la "Notte Bianca last-minute" riservata solo ai barlettani; è legittimo nominare nel CdA della Bar.S.A. Professori "plurincaricati", figli di politici o meglio ancora semplici prestanome; è legittimo non pianificare le ferie di Dirigenti e Dipendenti per poi pagarle a suon di migliaia di euro a carico delle tasche dei cittadini; sono legittimi i criteri e le modalità organizzative di certe mostre d'arte organizzate a Palazzo della Marra, ecc.
Un breve elenco di "perle politiche e amministrative" da cui emerge che al Comune di Barletta, tranne pochissime eccezioni (più che altro alcune "sviste"), la legittimità è di casa, è cosa nostra. E' ricco di cristallina "legittimità" anche l'ultimo Decreto Sindacale (n.30 del 16.10.2012) relativo alla nomina dei componenti del Nucleo di Valutazione. Ennesimo esempio, come Bar.S.A ed altri, del "controllato" che nomina il "controllore". Un atto che peraltro provocherà un maggior onere per le casse comunali per l'aumentato numero dei componenti che passano da 3 a 5, di cui 4 uomini e solo 1 donna. Un Organismo che vede sostanzialmente riconfermati alcuni professoroni forestieri da tempo "affezionati" al Sindaco e alle casse del Comune di Barletta, ai quali si uniranno alcune spiccate professionalità "nostrane" che, ne siamo certi, non mancheranno di far valere con giusto piglio le proprie competenze ed esperienze. Ci si chiede peraltro, visti i vuoti di programmazione con la sostanziale assenza di Bilanci, e considerato l'assetto precario dei Dirigenti che rende indefinibile l'assegnazione degli obiettivi programmatici, di cosa si occuperanno i nostri "fantastici 5" valutatori?
Si dia inizio ad una fase di chiarezza amministrativa e di democratica trasparenza. Se le scelte fatte dal Sindaco rispondono effettivamente a criteri di imparzialità, merito, trasparenza e competenza si rendano pubbliche le caratteristiche dei curricula dei 34 partecipanti all'avviso pubblico, di certo non si offenderà nessuno, anzi. Ma soprattutto, il Sindaco provi con coraggio a far capire alla Città in quale misura questi ed altri atti amministrativi, di cui si strumentalizza la "piena legittimità", rispondono anche ai caratteri: di ragionevolezza e opportunità politica, e soprattutto se essi corrispondono a regole di buona amministrazione, di efficacia, efficienza ed economicità. Ossia quelle regole apparentemente "non giuridiche" che sono insieme "forma e sostanza", le uniche capaci di far crescere la qualità della politica, della democrazia e la civile convivenza. Una ricetta semplice per ridare credibilità alle Istituzioni.