«Il dubbio del turista: foto ai monumenti o alla spazzatura?»
Dopo la guerrilla ai rifiuti, interviene Nino Vinella. Barletta, i turisti e i tanti rifiuti in eccesso
giovedì 24 giugno 2010
20.20
Turisti a Barletta: scatto una foto al Colosso oppure al bel cilindro pieno di spazzatura? Ci facciamo conoscere, noi barlettani, anche in questa particolare campagna di educazione ambientale che sicuramente è partita bene con lo scopo di farci venire dentro un senso di colpa per come abbandoniamo i rifiuti, ma che ci espone direttamente al rischio (forse non troppo ben calcolato) di abbinare le poche immagini positive della città con questi… monumenti eretti alla mala educazione ed all'inciviltà di pochi sui molti.
Diciamola chiaro e tondo. Nulla da eccepire sulla strategia di chi ha progettato (con finanziamenti del Comune) l'operazione in chiave psicologica: sbatto in faccia ai barlettani i rifiuti che sparpagliano dovunque, rifiuti scientificamente raccolti ed esposti in eleganti cilindri di plastica trasparente, così magari gli viene il pentimento e ci pensano su due volte prima di rifarlo ancora!
Il messaggio è stato ben architettato e, secondo qualcuno, ce lo potremmo essere anche meritato. Quei benedetti cilindri disseminati nei punti-chiave sembrano addirittura bacheche da esposizione, tanto ben fatti e tanto ben studiati che sono diventati oggetti di culto (in senso deteriore, beninteso) specie se posizionati in luoghi come appunto il Colosso su corso Vittorio Emanuele, dove il contrasto diventa tanto evidente da saltare agli occhi.
Identico discorso vale per gli avvisi del costo del bene pubblico (albero, cestino portarifiuti eccetera) che sono stati sistemati vicino ai singoli articoli indicati. E così dalle querce dei giardini De Nittis, sull'ex viale Giannone, pendono al vento di queste ultime ore tanti manifesti verticali, di sicuro effetto ma che risultano un tantino disturbanti come macchie bianche in mezzo al verde delle chiome.
E allora, ci teniamo la "spazzatura in bella vista" formato museo dell'attualità quotidiana oppure tentiamo di fare tutti quanti un piccolo sforzo in più, e cambiamo davvero le nostre abitudini? Questo il pensierino dell'estate…
Nino Vinella
Diciamola chiaro e tondo. Nulla da eccepire sulla strategia di chi ha progettato (con finanziamenti del Comune) l'operazione in chiave psicologica: sbatto in faccia ai barlettani i rifiuti che sparpagliano dovunque, rifiuti scientificamente raccolti ed esposti in eleganti cilindri di plastica trasparente, così magari gli viene il pentimento e ci pensano su due volte prima di rifarlo ancora!
Il messaggio è stato ben architettato e, secondo qualcuno, ce lo potremmo essere anche meritato. Quei benedetti cilindri disseminati nei punti-chiave sembrano addirittura bacheche da esposizione, tanto ben fatti e tanto ben studiati che sono diventati oggetti di culto (in senso deteriore, beninteso) specie se posizionati in luoghi come appunto il Colosso su corso Vittorio Emanuele, dove il contrasto diventa tanto evidente da saltare agli occhi.
Identico discorso vale per gli avvisi del costo del bene pubblico (albero, cestino portarifiuti eccetera) che sono stati sistemati vicino ai singoli articoli indicati. E così dalle querce dei giardini De Nittis, sull'ex viale Giannone, pendono al vento di queste ultime ore tanti manifesti verticali, di sicuro effetto ma che risultano un tantino disturbanti come macchie bianche in mezzo al verde delle chiome.
E allora, ci teniamo la "spazzatura in bella vista" formato museo dell'attualità quotidiana oppure tentiamo di fare tutti quanti un piccolo sforzo in più, e cambiamo davvero le nostre abitudini? Questo il pensierino dell'estate…
Nino Vinella