Il docente Ugo Villani ospite della scuola "Civica" di Barletta
Prof. Villani: «È necessario coniugare una visione politica comunale a una più ampia europea e universale»
lunedì 15 aprile 2019
0.45
Giunge al quinto incontro il percorso formativo politico e civico: "Civica. La politica fa scuola" rivolto ai giovanissimi del territorio. Gli elementi costitutivi dello Stato e l'Unione Europea sono stati i temi trattati durante l'ultima lezione frontale tra il docente Ugo Villani e una classe che fin da subito si è mostrata curiosa e interessata. L'iniziativa, totalmente gratuita, è stata intrapresa da Coalizione Civica: l'insieme di liste, movimenti, associazioni e partiti rappresentata in consiglio comunale dai consiglieri Carmine Doronzo e Ruggiero Quarto.
«È necessario accrescere il nostro bagaglio culturale coniugando una visione politica locale e comunale a una più ampia europea e universale – afferma il professor Villani. Dobbiamo affacciarci all'esterno non solo per formazione ma soprattutto perché non possiamo permetterci di continuare a vivere nella municipalità. In un mondo globalizzato e di interdipendenza fra gli Stati, ciò che accade là fuori condiziona inevitabilmente la vita del singolo Comune. Pensiamo alla crisi che ha interessato Barletta sul piano economico e commerciale causata dalle Tigri d'Oriente. Nonostante si siano sviluppate lontano da noi, la città paga ancora quel contraccolpo».
Legami tracciati giuridicamente caratterizzano e vincolano i rapporti tra gli Stati. Ma è innegabile: la coesione che tanto si cerca di perseguire spesso subisce una battuta d'arresto, soprattutto quando ci sono interessi di mercato. Allora tutti i buoni propositi si "vanno a fare benedire". Il professor Villani concorda con la riflessione della classe ma aggiunge: «Il tradimento è connaturato ma non possiamo negare che vi siano alcuni valori condivisi dall'intera comunità internazionale. Si tratta di norme cogenti - imperative - che non possono essere derogate dalle parti interessate. Esse si concretizzano nel valore della pace, divieto di aggressione, tortura del prossimo, apartheid e molto altro».
Anche l'Unione Europea si poggia su valori politici e giuridici. Nonostante regni sempre più un forte individualismo e sovranismo dei popoli, secondo il docente di Diritto dell'Unione europea e di Diritto internazionale Villani, vige come faro un'idea solidaristica. «Persino nell'economia di mercato, dove è prepotente una visione egoistica e individuale, sono ben saldi gli obiettivi di piena occupazione e progresso sociale dei lavoratori. Il bene comune, dunque, come unico scopo dei Paesi. Lo smarrimento e tradimento dei principi di democrazia, libertà e uguaglianza credo ci abbia portato ai sovranismi, populismi e nazionalismi».
«È necessario accrescere il nostro bagaglio culturale coniugando una visione politica locale e comunale a una più ampia europea e universale – afferma il professor Villani. Dobbiamo affacciarci all'esterno non solo per formazione ma soprattutto perché non possiamo permetterci di continuare a vivere nella municipalità. In un mondo globalizzato e di interdipendenza fra gli Stati, ciò che accade là fuori condiziona inevitabilmente la vita del singolo Comune. Pensiamo alla crisi che ha interessato Barletta sul piano economico e commerciale causata dalle Tigri d'Oriente. Nonostante si siano sviluppate lontano da noi, la città paga ancora quel contraccolpo».
Legami tracciati giuridicamente caratterizzano e vincolano i rapporti tra gli Stati. Ma è innegabile: la coesione che tanto si cerca di perseguire spesso subisce una battuta d'arresto, soprattutto quando ci sono interessi di mercato. Allora tutti i buoni propositi si "vanno a fare benedire". Il professor Villani concorda con la riflessione della classe ma aggiunge: «Il tradimento è connaturato ma non possiamo negare che vi siano alcuni valori condivisi dall'intera comunità internazionale. Si tratta di norme cogenti - imperative - che non possono essere derogate dalle parti interessate. Esse si concretizzano nel valore della pace, divieto di aggressione, tortura del prossimo, apartheid e molto altro».
Anche l'Unione Europea si poggia su valori politici e giuridici. Nonostante regni sempre più un forte individualismo e sovranismo dei popoli, secondo il docente di Diritto dell'Unione europea e di Diritto internazionale Villani, vige come faro un'idea solidaristica. «Persino nell'economia di mercato, dove è prepotente una visione egoistica e individuale, sono ben saldi gli obiettivi di piena occupazione e progresso sociale dei lavoratori. Il bene comune, dunque, come unico scopo dei Paesi. Lo smarrimento e tradimento dei principi di democrazia, libertà e uguaglianza credo ci abbia portato ai sovranismi, populismi e nazionalismi».