«Il destino della sede della ASL della BAT è segnato»
Destinazione dell'importante ufficio a Barletta, la disanima delle associazioni andriesi. Sprechi di denaro e rallentamenti
venerdì 29 aprile 2011
21.17
La redazione di Barlettalife riceve e volentieri pubblica, una nota del presidente delle Libere Associazioni Andriesi.
«Il destino della sede della ASL della BAT è segnato, anch'essa è destinata in quel di Barletta per il rispetto del principio policentrico della provincia e nella logica del risparmio delle risorse economiche. Infatti la ASL ad Andria, per le nostre forze politiche, rappresenta uno spreco, mentre altri Assessorati provinciali, con sedi in locazione, sono una risorsa. Qualcuno dimostra il contrario anche alla Magistratura, presentando carteggi di presunti cambiamenti di destinazione d'uso e fatti similari fatti ad hoc. Visto che siamo stati dei lungimiranti profeti – nemo profeta in patria- e tra l'altro in questo guazzabuglio non è difficile esserlo, non vogliamo entrare nel merito delle scelte politiche, ma ci dovete consentire delle riflessioni di carattere generale».
«Da anni ogni ufficio di pubblica utilità distrettuale o provinciale viene spostato nel vicino Comune di Barletta, per fortuna ci rimane la sede INPS, unico ente che comunque non mortifica i cittadini dell'hinterland poiché ha uffici distaccati nel territorio.Per come si va sviluppando la situazione, il consiglio, che buona parte della cittadinanza andriese si sente di suggerire agli Amministratori locali e provinciali, è uno: facciamo finta di aver scherzato fino ad oggi e assegnate il titolo di Comune capofila a Barletta, alla nostra cittadinanza l'importante è che ci lasciate il titolo di CITTA', considerato pure che il nostro è l'unico Comune che si fregia del titolo di Città sul territorio che non è rappresentato sulla sigla provinciale.
Sicuramente ne guadagniamo in dignità; le polemiche, le provocazioni, le ragioni degli "azzecacarbugli" di turno non fanno bene a nessuno.A tal proposito facciamo pure un'altra proposta, sapete com'è? Si approfitta delle occasioni, sulla facciata della nostra Cattedrale è posta una lapide con l'iscrizione che ricorda la S. Messa propiziatoria ed il Giuramento di E. Fieramosca e dei suoi compagni propedeutici alla sfida con i francesi di La Motte, perché non la doniamo ai nostri cari amici di Barletta?»
«E' di questi giorni la notizia della mobilitazione a Spinazzola per il ritorno amministrativo del Comune nella Regione Basilicata, gli stessi sentimenti sono ormai condivisi da vari associazioni civiche in altri Comuni, un anno perso per redigere lo statuto (non è spreco di danaro pubblico?), le polemiche per approntare l'apparato burocratico non sono forse segnali di malessere? Alcuni politici dicono che l'Amministrazione provinciale lavora bene ed ha prodotto tanto, ma il cittadino vede aumentare la disoccupazione, gli atti di delinquenza, l'impoverimento del territorio e la pressione fiscale, anche se qualcuno più in alto ha lanciato un allarme in merito. Un rammarico vogliamo esprimere: la sordità di chi è chiamato a governare, guidare nel senso etimologico, verso le opinioni, a volte grida di dolore, da parte di qualche cittadino cui non vengono mai interpellati, a cui peraltro siamo avvezzi».
«Il destino della sede della ASL della BAT è segnato, anch'essa è destinata in quel di Barletta per il rispetto del principio policentrico della provincia e nella logica del risparmio delle risorse economiche. Infatti la ASL ad Andria, per le nostre forze politiche, rappresenta uno spreco, mentre altri Assessorati provinciali, con sedi in locazione, sono una risorsa. Qualcuno dimostra il contrario anche alla Magistratura, presentando carteggi di presunti cambiamenti di destinazione d'uso e fatti similari fatti ad hoc. Visto che siamo stati dei lungimiranti profeti – nemo profeta in patria- e tra l'altro in questo guazzabuglio non è difficile esserlo, non vogliamo entrare nel merito delle scelte politiche, ma ci dovete consentire delle riflessioni di carattere generale».
«Da anni ogni ufficio di pubblica utilità distrettuale o provinciale viene spostato nel vicino Comune di Barletta, per fortuna ci rimane la sede INPS, unico ente che comunque non mortifica i cittadini dell'hinterland poiché ha uffici distaccati nel territorio.Per come si va sviluppando la situazione, il consiglio, che buona parte della cittadinanza andriese si sente di suggerire agli Amministratori locali e provinciali, è uno: facciamo finta di aver scherzato fino ad oggi e assegnate il titolo di Comune capofila a Barletta, alla nostra cittadinanza l'importante è che ci lasciate il titolo di CITTA', considerato pure che il nostro è l'unico Comune che si fregia del titolo di Città sul territorio che non è rappresentato sulla sigla provinciale.
Sicuramente ne guadagniamo in dignità; le polemiche, le provocazioni, le ragioni degli "azzecacarbugli" di turno non fanno bene a nessuno.A tal proposito facciamo pure un'altra proposta, sapete com'è? Si approfitta delle occasioni, sulla facciata della nostra Cattedrale è posta una lapide con l'iscrizione che ricorda la S. Messa propiziatoria ed il Giuramento di E. Fieramosca e dei suoi compagni propedeutici alla sfida con i francesi di La Motte, perché non la doniamo ai nostri cari amici di Barletta?»
«E' di questi giorni la notizia della mobilitazione a Spinazzola per il ritorno amministrativo del Comune nella Regione Basilicata, gli stessi sentimenti sono ormai condivisi da vari associazioni civiche in altri Comuni, un anno perso per redigere lo statuto (non è spreco di danaro pubblico?), le polemiche per approntare l'apparato burocratico non sono forse segnali di malessere? Alcuni politici dicono che l'Amministrazione provinciale lavora bene ed ha prodotto tanto, ma il cittadino vede aumentare la disoccupazione, gli atti di delinquenza, l'impoverimento del territorio e la pressione fiscale, anche se qualcuno più in alto ha lanciato un allarme in merito. Un rammarico vogliamo esprimere: la sordità di chi è chiamato a governare, guidare nel senso etimologico, verso le opinioni, a volte grida di dolore, da parte di qualche cittadino cui non vengono mai interpellati, a cui peraltro siamo avvezzi».