Il Consiglio regionale approva all'unanimità un odg sugli addetti alle pulizie nelle scuole

Pastore: «Anche a Barletta, lavoratori attendono di essere stabilizzati»

giovedì 27 febbraio 2014
Durante la seduta di ieri, il consiglio regionale ha approvato all'unanimità un ordine del giorno, proposto dalla consigliera regionale Anna Rita Lemma e sottoscritto dai consiglieri di maggioranza e opposizione, che impegna il Governo nazionale ad intervenire sulla vicenda degli addetti alle pulizie nelle scuole, vertenza che riguarda numerosi lavoratori pugliesi. In premessa si legge che "data la drastica riduzione delle risorse destinate alla gestione del servizio, passate da 545 a 284 milioni di euro, il governo aveva stabilito con la legge di Stabilità una proroga 'tampone' di due mesi (fino al 28 febbraio), nel corso dei quali un tavolo tecnico guidato dai Ministeri dell'Istruzione, del Lavoro e dello Sviluppo Economico con enti locali, imprese e sindacati avrebbe dovuto "individuare soluzioni normative o amministrative ai problemi occupazionali connessi alla gestione dei servizi di pulizia".

E' di questi giorni tuttavia la notizia che la presidenza del Senato ha dichiarato improponibile l'emendamento che riguarda migliaia di lavoratori addetti alle pulizie delle scuole, mettendo pertanto a rischio 7000 posti di lavoro sul territorio nazionale, coinvolgendo perciò nel rischio i 3.500 lavoratori pugliesi. Il 28 Novembre 2013 la Regione Puglia, attraverso l'assessorato al Lavoro, ha inviato un documento al MIUR ed alla Presidenza del Consiglio chiedendo l' annullamento delle gare bandite dalla CONSIP, con affidamento al ribasso diversificato, peraltro, da regione a regione e conseguente diversificazione salariale". Si chiede quindi al Governo nazionale "di prorogare la situazione attuale fino a fine anno per poi implementare le risorse necessarie o stabilizzare il personale".

Il consigliere regionale Franco Pastore si è espresso così in merito alla questione: «La già grave situazione degli addetti alle pulizie nelle scuole in Italia, se possibile, è ancor peggiore in Puglia, dove il servizio è gestito dalla tedesca Dussmann, che se lo è aggiudicato al massimo ribasso, subentrando ad una cooperativa che lo gestiva fino allo scorso anno. Ma il punto è il paradosso di questa vicenda, dato dal fatto che lo stato italiano spende molto di più per tale servizio che se lo gestisse direttamente, stabilizzando quei lavoratori. L'instabilità politica nazionale, poi, ha reso impraticabile la sopravvivenza stessa di questi lavoratori, confinanti al limite della sopravvivenza, anche perché hanno una età media superiore ai 40 anni e per loro pensare ad una collocazione alternativa è impossibile ora come ora».

«Mi auguro - conclude Pastore - che l'ordine del giorno che abbiamo approvato oggi in consiglio regionale possa sortire qualche effetto, che il governo nazionale voglia farsi carico dei problemi reali del Paese, perché 24.000 lavoratori, quanti ne sono in Italia in queste condizioni, non sono pochi. Quelle persone attendono da quasi vent' anni di essere stabilizzate, in Puglia sono 3.500 e ce ne sono molti anche nella mia città, Barletta, dove si sono riuniti in un comitato "XIII febbraio", come il giorno della Disfida, perché la loro è davvero una guerra combattuta con armi impari. La scuola pubblica è affidata alle loro cure e al loro lavoro, che continuano a compiere, sempre nella medesima misura, ma con uno stipendio di poche centinaia di euro che rischia di venir meno e loro rischiano così di perdere ogni cosa».