Il Consiglio non riesce ad approvare il Piano del commercio
I problemi nella Maggioranza risparmiano il Regolamento per i beni confiscati a criminalità
venerdì 16 gennaio 2015
1.00
Ieri pomeriggio è tornato a riunirsi il Consiglio Comunale, nella sala consiliare al primo piano del teatro "G. Curci", convocato per la prima seduta del nuovo anno, riportando il dibattito politico cittadino al centro. Come previsto, la seduta è stata aperta dalla presentazione d'istanze e interrogazioni dei Consiglieri. La prima presentata dai consiglieri Mazzarisi e Calabrese (Lista civica "Cascella Insieme") avente a oggetto: "Ripristino ufficio interno al Cimitero"cui ha risposto l'assessore Irene Pisicchio nella sua qualità di assessore alle Politiche per la Sostenibilità Ambientale. L'interrogazione presentata dai consiglieri Grimaldi e Maffione (Scelta Civica) con oggetto: "Trasporto diversamente abili". Ha risposto l'assessore alla Pubblica Istruzione Antonio Divincenzo. Il consigliere Catino (M5S) è intervenuta su "Destinazione dell'8 per mille all'Edilizia scolastica". Infine, l'interrogazione presentata dai consiglieri Damiani, Losappio, Piazzolla e Cefola (centrodestra), riguardo al "Protocollo d'intesa firmato con il Consolato del Marocco per la Puglia". La risposta è stata dell'assessore Antonio Divincenzo nella sua qualità di assessore alla Politiche dell'Innovazione e della Competitività.
Con il 2° punto all'Ordine del giorno, sono state istituite le giornate del ricordo delle vittime della mala edilizia; tanti gli interventi, molta retorica che tuttavia l'argomento delicato ha necessitato: ricordati dal Sindaco le tre terribili cicatrici, che mai la città dovrà cancellare, cioè via Magenta dell'8 dicembre 1952 – 17 vittime -, quello di via Canosa del 16 settembre 1959 – 58 vittime -, e naturalmente quello di via Roma del 3 ottobre 2010 – 5 vittime. Il "non basta commemorare ma bisogna evitare che tali tragedie si ripetano" è stato ripetuto da più interventi. Il consigliere Cannito (PSI): «No alla strumentalizzazione, la responsabilità maggiore è quella dei dirigenti, che non mi sento di assolvere e anzi faccio un excursus plaudendo al sindaco che non ha approvato un atto riguardante un dirigente che si credeva in diritto di guidare il settore urbanistica – il riferimento è chiaramente al percorso processuale riguardante il recente crollo di via Roma - Spesso ci troviamo ad approvare atti proposti da dirigenti che inducono all'errore, io non sento addosso la morte di queste persone. Partecipo ovviamente al lutto, ma mi sento assolto da responsabilità. Ho un misto di rabbia e impotenza. Invito il sindaco a una discussione pubblica sulla malaedilizia. non all'interno del consiglio comunale. Che sia una discussione nella quale ci si possa esprimere liberamente».
La consigliere Campese (Sinistra Unita): «Per il crollo di via Roma non si possono negare le responsabilità politiche. Fu avvallato un provvedimento errato, che non considerava la struttura comunicante di quei palazzi. Il dirigente certo è responsabile, ma la politica ha avuto un ruolo determinante nel condizionamento dei provvedimenti dirigenziali. Non si può mettere la testa sotto la sabbia. Noi siamo quella classe politica che non ha approvato un nuovo piano regolatore, che fa finta di non comprendere che ci sono parti della città da recuperare. Se non lo faremo saremo ancora a rischio di nuovi avvenimenti luttuosi, nessuno di noi può tirarsi fuori». La discussione, comunque, va a confermare che dietro le decisioni dei dirigenti c'è la politica e spesso –ahimè- forti interessi.
Discusso il punto riguardante il Regolamento comunale per la concessione in uso di beni immobili confiscati alla criminalità organizzata, presentato dall'assessore alle politiche urbane Francesco Di Palo. È intervenuto a riguardo anche il presidente della I Commissione consiliare proponente, il consigliere Cosimo Bruno (PD). Di recente il Comune di Barletta ha acquisito al patrimonio comunale a seguito di confisca un villino ubicato presso il Villaggio Fiumara; in realtà sono 5 i beni ma gli atri risultano già affidati dall'autorità giudiziaria. Il fatto che oggi ci sia un solo bene sarebbe un risultato positivo che non indica Barletta in odore di mafia. Poi il Regolamento è stato approvato all'unanimità, dopo l'approvazione di alcuni emendamenti.
In apertura di tale discussione, non proprio in maniera pertinente, il consigliere Ventura, capogruppo PD, inserendosi nello "strano" caso del Segretario generale «che dovrebbe sorvegliare sull'operato dei dirigenti, ha anch'esso la delega dirigenziale ai servizi urbani», creando una lunga digressione polemica, culminata nella presa di distanze della consigliere Damato (PD) e di altri consiglieri dello stesso partito.
Si è passati al punto "Causa civile Germani Filannino contro Comune di Barletta dinanzi alla Corte di Appello di Bari - Riconoscimento debiti fuori bilancio", ma il numero legale è venuto meno con l'abbandono dell'aula dei consiglieri di opposizione, sottolineando l'incapacità della maggioranza di essere autonoma, richiamando i problemi nella coalizione di governo, ribaditi dall'ormai solito richiamo "alla responsabilità" del Sindaco. Alle 23.35 la seduta è stata sciolta con 15 presenti con un numero non sufficiente per le approvazioni.
Rimangono fuori due riconoscimenti di debiti fuori bilancio e il Piano per il commercio.
Con il 2° punto all'Ordine del giorno, sono state istituite le giornate del ricordo delle vittime della mala edilizia; tanti gli interventi, molta retorica che tuttavia l'argomento delicato ha necessitato: ricordati dal Sindaco le tre terribili cicatrici, che mai la città dovrà cancellare, cioè via Magenta dell'8 dicembre 1952 – 17 vittime -, quello di via Canosa del 16 settembre 1959 – 58 vittime -, e naturalmente quello di via Roma del 3 ottobre 2010 – 5 vittime. Il "non basta commemorare ma bisogna evitare che tali tragedie si ripetano" è stato ripetuto da più interventi. Il consigliere Cannito (PSI): «No alla strumentalizzazione, la responsabilità maggiore è quella dei dirigenti, che non mi sento di assolvere e anzi faccio un excursus plaudendo al sindaco che non ha approvato un atto riguardante un dirigente che si credeva in diritto di guidare il settore urbanistica – il riferimento è chiaramente al percorso processuale riguardante il recente crollo di via Roma - Spesso ci troviamo ad approvare atti proposti da dirigenti che inducono all'errore, io non sento addosso la morte di queste persone. Partecipo ovviamente al lutto, ma mi sento assolto da responsabilità. Ho un misto di rabbia e impotenza. Invito il sindaco a una discussione pubblica sulla malaedilizia. non all'interno del consiglio comunale. Che sia una discussione nella quale ci si possa esprimere liberamente».
La consigliere Campese (Sinistra Unita): «Per il crollo di via Roma non si possono negare le responsabilità politiche. Fu avvallato un provvedimento errato, che non considerava la struttura comunicante di quei palazzi. Il dirigente certo è responsabile, ma la politica ha avuto un ruolo determinante nel condizionamento dei provvedimenti dirigenziali. Non si può mettere la testa sotto la sabbia. Noi siamo quella classe politica che non ha approvato un nuovo piano regolatore, che fa finta di non comprendere che ci sono parti della città da recuperare. Se non lo faremo saremo ancora a rischio di nuovi avvenimenti luttuosi, nessuno di noi può tirarsi fuori». La discussione, comunque, va a confermare che dietro le decisioni dei dirigenti c'è la politica e spesso –ahimè- forti interessi.
Discusso il punto riguardante il Regolamento comunale per la concessione in uso di beni immobili confiscati alla criminalità organizzata, presentato dall'assessore alle politiche urbane Francesco Di Palo. È intervenuto a riguardo anche il presidente della I Commissione consiliare proponente, il consigliere Cosimo Bruno (PD). Di recente il Comune di Barletta ha acquisito al patrimonio comunale a seguito di confisca un villino ubicato presso il Villaggio Fiumara; in realtà sono 5 i beni ma gli atri risultano già affidati dall'autorità giudiziaria. Il fatto che oggi ci sia un solo bene sarebbe un risultato positivo che non indica Barletta in odore di mafia. Poi il Regolamento è stato approvato all'unanimità, dopo l'approvazione di alcuni emendamenti.
In apertura di tale discussione, non proprio in maniera pertinente, il consigliere Ventura, capogruppo PD, inserendosi nello "strano" caso del Segretario generale «che dovrebbe sorvegliare sull'operato dei dirigenti, ha anch'esso la delega dirigenziale ai servizi urbani», creando una lunga digressione polemica, culminata nella presa di distanze della consigliere Damato (PD) e di altri consiglieri dello stesso partito.
Si è passati al punto "Causa civile Germani Filannino contro Comune di Barletta dinanzi alla Corte di Appello di Bari - Riconoscimento debiti fuori bilancio", ma il numero legale è venuto meno con l'abbandono dell'aula dei consiglieri di opposizione, sottolineando l'incapacità della maggioranza di essere autonoma, richiamando i problemi nella coalizione di governo, ribaditi dall'ormai solito richiamo "alla responsabilità" del Sindaco. Alle 23.35 la seduta è stata sciolta con 15 presenti con un numero non sufficiente per le approvazioni.
Rimangono fuori due riconoscimenti di debiti fuori bilancio e il Piano per il commercio.