Il Comune di Barletta nega il patrocinio al gay pride
Il disappunto dell'Arcigay Bat "Le mine vaganti". I motivi del Barletta Pride 2013
giovedì 11 aprile 2013
0.01
In relazione alla nota della commissaria prefettizia del comune di Barletta, emesso in data 4 aprile 2013, con il quale, di fatto, l'amministrazione pro tempore della città di Barletta nega il patrocinio al ciclo di eventi culturali e ludici del Barletta Pride che si terranno a Barletta dal 9 al 15 giugno 2013. Il presidente ed il consiglio direttivo del circolo "le mine vaganti" esprime il proprio disappunto sul merito e sul metodo della deliberazione suddetta. Tale deliberazione pur "rilevando la valenza e l'attualità delle tematiche rappresentate" (stralcio della comunicazione originale..), partendo dalla considerazione che l'evento "ricadrà nei giorni immediatamente successivi all'insediamento della nuova amministrazione comunale.... per correttezza istituzionale" rigetta il proprio patrocinio al Pride, per "consentire una condivisa partecipazione e una eventuale presenza alle giornate dell'evento da parte della nuova amministrazione".
«A tutti coloro che hanno determinato e condiviso tale decisione – scrive il presidente dell'Arcigay Bat - facciamo notare che il Pride è l'evento che, storicamente, rappresenta la visibilità della identità e l'orgoglio di donne e uomini che per secoli sono stati costretti a vivere nella clandestinità, nella repressione e nel dolore il proprio amore, solo quello. Pertanto, la portata culturale e sociale dell'evento impone una riflessione oltre la prassi politica anche di una amministrazione pro tempore. La recente costituzione del circolo territoriale di Arcigay Bat rappresenta la vitalità civile di un territorio che agli onori della cronaca, negli scorsi anni, ci arrivava per episodi di violenza omofoba, bullismo e discriminazione, per i dolori dei ragazzi costretti alla emigrazione o alla morte sociale per aver rivelato alle proprie famiglie una cosa drammatica come i propri sentimenti, solo quelli. Ne consegue che anche una amministrazione pro-tempore non può non avere consapevolezza che con un tale atto di coraggio, questo territorio sta scrivendo sul libro della propria storia una pagina di libertà e democrazia, solo quella. di fronte a tale considerazione ci preme evidenziare che negare il patrocinio impone alla associazione costi per l'occupazione di siti di pertinenza comunale, che una associazione di volontari, con una sede già autofinanziata non può affrontare. Vogliamo soprassedere il valore politico dell'astensione dalla decisione e della delega ai futuri amministratori, che per molti versi offende tutte e tutti gli attivisti che stanno manifestando per il proprio diritto alla felicità, solo quello! Non possiamo non evidenziare, inoltre che nessun sindaco o consiglio comunale, potrebbe, qualche giorno, appena eletto, cambiare la situazione e procedere ad un patrocinio, rispetto ai costi di una macchina organizzativa che è attiva già da molti mesi ed è già stata rallentata dal silenzio e dalla latitanza delle istituzioni cittadine che non ci hanno ricevuto o ascoltato quando volevamo esporre le nostre ragioni, solo quelle!».
«A coloro che motivano tale atteggiamento delle istituzioni, a partire dalla extra-ordinarietà dell'evento avremmo da osservare, inoltre, che in una settimana di iniziative ludico-culturali, il Barletta Pride porterà in città gente da tutta la provincia e la regione, con una buona ricaduta sulle attività commerciali e turistiche in un mese cruciale come giugno. l'eco sulla vitalità economica della nostra città, che l'evento avrebbe potuto avere, riteniamo costituisca ulteriore spunto di analisi critica nei confronti di una decisione inadeguata, poco coraggiosa e affatto condivisa con i soggetti proponenti. Pertanto ci riserviamo di delineare diversamente, con la nostra attività politica, sociale e culturale, nonchè con la testimonianza e la visibilità delle attività che proponiamo alla città, il concetto di "correttezza istituzionale" al quale si fa riferimento nella nota della commissaria prefettizia del comune di Barletta. A coloro che amministrano la "cosa pubblica" facciamo presente che un gruppo di cittadini di questa città e di questa provincia sta manifestando il proprio diritto/dovere alla espressione ed alla rivendicazione delle proprie idee e dei propri progetti, che lo sta facendo in modo non violento, seguendo le regole e con il nome della più grande associazione LGBT nazionale. Chiediamo agli attuali ed ai futuri amministratori di avere coraggio politico nella condivisione del nostro progetto culturale e della nostra piattaforma rivendicativa che, come si evince dal documento politico del Barletta Pride, mira alla strategia della inclusione di tutte le minoranze culturali e sociali della nostra realtà. Ai candidati sindaco chiediamo di "metterci la faccia" come facciamo noi ogni giorno, anche rischiando le violenze omofobe. Invitiamo i candidati sindaco a condividere la nostra rivendicazione comunicando, con un documento ufficiale all'attuale amministrazione comunale, o al nostro comitato, la propria disponibilità ad offrire il patrocinio al Barletta Pride 2013, in caso di elezione. In questo modo, riteniamo, si possa superare l'obiezione su cui, ad oggi, si basa il diniego al patrocinio del Barletta Pride 2013».
«A tutti coloro che hanno determinato e condiviso tale decisione – scrive il presidente dell'Arcigay Bat - facciamo notare che il Pride è l'evento che, storicamente, rappresenta la visibilità della identità e l'orgoglio di donne e uomini che per secoli sono stati costretti a vivere nella clandestinità, nella repressione e nel dolore il proprio amore, solo quello. Pertanto, la portata culturale e sociale dell'evento impone una riflessione oltre la prassi politica anche di una amministrazione pro tempore. La recente costituzione del circolo territoriale di Arcigay Bat rappresenta la vitalità civile di un territorio che agli onori della cronaca, negli scorsi anni, ci arrivava per episodi di violenza omofoba, bullismo e discriminazione, per i dolori dei ragazzi costretti alla emigrazione o alla morte sociale per aver rivelato alle proprie famiglie una cosa drammatica come i propri sentimenti, solo quelli. Ne consegue che anche una amministrazione pro-tempore non può non avere consapevolezza che con un tale atto di coraggio, questo territorio sta scrivendo sul libro della propria storia una pagina di libertà e democrazia, solo quella. di fronte a tale considerazione ci preme evidenziare che negare il patrocinio impone alla associazione costi per l'occupazione di siti di pertinenza comunale, che una associazione di volontari, con una sede già autofinanziata non può affrontare. Vogliamo soprassedere il valore politico dell'astensione dalla decisione e della delega ai futuri amministratori, che per molti versi offende tutte e tutti gli attivisti che stanno manifestando per il proprio diritto alla felicità, solo quello! Non possiamo non evidenziare, inoltre che nessun sindaco o consiglio comunale, potrebbe, qualche giorno, appena eletto, cambiare la situazione e procedere ad un patrocinio, rispetto ai costi di una macchina organizzativa che è attiva già da molti mesi ed è già stata rallentata dal silenzio e dalla latitanza delle istituzioni cittadine che non ci hanno ricevuto o ascoltato quando volevamo esporre le nostre ragioni, solo quelle!».
«A coloro che motivano tale atteggiamento delle istituzioni, a partire dalla extra-ordinarietà dell'evento avremmo da osservare, inoltre, che in una settimana di iniziative ludico-culturali, il Barletta Pride porterà in città gente da tutta la provincia e la regione, con una buona ricaduta sulle attività commerciali e turistiche in un mese cruciale come giugno. l'eco sulla vitalità economica della nostra città, che l'evento avrebbe potuto avere, riteniamo costituisca ulteriore spunto di analisi critica nei confronti di una decisione inadeguata, poco coraggiosa e affatto condivisa con i soggetti proponenti. Pertanto ci riserviamo di delineare diversamente, con la nostra attività politica, sociale e culturale, nonchè con la testimonianza e la visibilità delle attività che proponiamo alla città, il concetto di "correttezza istituzionale" al quale si fa riferimento nella nota della commissaria prefettizia del comune di Barletta. A coloro che amministrano la "cosa pubblica" facciamo presente che un gruppo di cittadini di questa città e di questa provincia sta manifestando il proprio diritto/dovere alla espressione ed alla rivendicazione delle proprie idee e dei propri progetti, che lo sta facendo in modo non violento, seguendo le regole e con il nome della più grande associazione LGBT nazionale. Chiediamo agli attuali ed ai futuri amministratori di avere coraggio politico nella condivisione del nostro progetto culturale e della nostra piattaforma rivendicativa che, come si evince dal documento politico del Barletta Pride, mira alla strategia della inclusione di tutte le minoranze culturali e sociali della nostra realtà. Ai candidati sindaco chiediamo di "metterci la faccia" come facciamo noi ogni giorno, anche rischiando le violenze omofobe. Invitiamo i candidati sindaco a condividere la nostra rivendicazione comunicando, con un documento ufficiale all'attuale amministrazione comunale, o al nostro comitato, la propria disponibilità ad offrire il patrocinio al Barletta Pride 2013, in caso di elezione. In questo modo, riteniamo, si possa superare l'obiezione su cui, ad oggi, si basa il diniego al patrocinio del Barletta Pride 2013».