Il comune di Barletta adesso vuole un teatro all'aperto accanto al castello
Una delibera di giunta rivela la candidatura del progetto da un milione di euro
lunedì 7 giugno 2021
Un teatro all'aperto al posto del supermercato Lidl. Sarebbe l'unica novità dopo quasi un mese di silenzio sul destino del terreno ai piedi del castello. Il tema tornerà in aula consiliare il prossimo 11 giugno, ma intanto l'amministrazione comunale di Barletta si gioca la carta dei contributi messi a disposizione dei Comuni per progetti di rigenerazione urbana.
Ne candida cinque nella proposta intitolata La sfida del borgo. C'è il recupero dell'ex convento di Sant'Andrea per convertirlo in un "Atelier d'Arti e Mestieri", ci sono interventi per la realizzazione di un centro culturale presso l'ex palazzina Eni di via Cafiero e anche la realizzazione di un teatro all'aperto in quella che viene definita "area ex Dipaola". Il progetto da 1 milione di euro potrebbe essere il passo che precede il ritiro in autotutela dell'autorizzazione rilasciata per gli interventi di recupero sui capannoni di via Cafiero.
Dopo il parere dell'avvocatura comunale, il sindaco Cannito aveva annunciato che avrebbe ritirato in autotutela quel provvedimento da cui è scoppiata la vicenda che ha mobilitato l'opinione pubblica. Ma per farlo, evidenziavano gli avvocati degli uffici comunali, sarebbe stato necessario dimostrare un adeguato interesse pubblico che giustificasse il ritiro dell'atto amministrativo. La candidatura del progetto potrebbe servire proprio a questo.
Solo dopo, probabilmente, si potrà procedere con la perequazione avviata con la società Lidl e della quale si sono perse le tracce.
Ne candida cinque nella proposta intitolata La sfida del borgo. C'è il recupero dell'ex convento di Sant'Andrea per convertirlo in un "Atelier d'Arti e Mestieri", ci sono interventi per la realizzazione di un centro culturale presso l'ex palazzina Eni di via Cafiero e anche la realizzazione di un teatro all'aperto in quella che viene definita "area ex Dipaola". Il progetto da 1 milione di euro potrebbe essere il passo che precede il ritiro in autotutela dell'autorizzazione rilasciata per gli interventi di recupero sui capannoni di via Cafiero.
Dopo il parere dell'avvocatura comunale, il sindaco Cannito aveva annunciato che avrebbe ritirato in autotutela quel provvedimento da cui è scoppiata la vicenda che ha mobilitato l'opinione pubblica. Ma per farlo, evidenziavano gli avvocati degli uffici comunali, sarebbe stato necessario dimostrare un adeguato interesse pubblico che giustificasse il ritiro dell'atto amministrativo. La candidatura del progetto potrebbe servire proprio a questo.
Solo dopo, probabilmente, si potrà procedere con la perequazione avviata con la società Lidl e della quale si sono perse le tracce.