Il commento di Mennea sull’esito delle elezioni amministrative

Il consigliere del Partito Democratico analizza la vittoria del centrosinistra. «Ora Barletta deve risolvere questioni annose»

lunedì 23 maggio 2011
"A Spinazzola la spaccatura del centrosinistra è stata decisiva nel sancire la sconfitta". Comincia da Spinazzola il bilancio di Ruggiero Mennea, consigliere regionale del Partito Democratico, sull'esito delle urne nei cinque comuni della provincia di Barletta Andria Trani nei quali si è votato per rinnovare le amministrazioni. "La responsabilità è in gran parte del socialista Orlandino che, in seguito ad un atto politicamente inopinato, ha consegnato le chiavi della città nelle mani del centrodestra. Il mio invito al sindaco uscente Scelzi, un galantuomo che non meritava di perdere per quanto di buono fatto negli scorsi anni, e agli amici del Pd, è quello di continuare a lavorare ed impegnarsi per costruire un'alternativa credibile, non includendo però nel progetto personaggi inaffidabili come avvenuto in questa tornata elettorale". Poi Mennea passa a Trinitapoli, "dove l'egoismo politico ha raggiunto l'apoteosi, con il consigliere regionale Sannicandro che non ha riconosciuto la candidatura di un uomo del Pd, pur essendo naturale visto che era reduce dalla prima consiliatura, e prima ha fatto allontanare l'Udc dalla nostra coalizione e poi ha tirato fuori una sua candidata che si è rivelata perdente. Anche in questo caso l'invito al Partito Democratico locale è di continuare sulla strada intrapresa evitando le insidie rappresentate da politici inaffidabili". Le ultime noti dolenti riguardano Bisceglie, "siamo stati penalizzati da una scelta coraggiosa ma che alla fine si è rivelata inefficace e controproducente: la decisione dei consiglieri uscenti di non ricandidarsi. Il mea culpa però forse, in questo caso, deve riguardare anche i quadri dirigenti del Pd a tutti i livelli. Forse, per esempio, Boccia avrebbe potuto tirare una volata più incisiva per evitare che il Partito Democratico fosse ridotto ai minimi termini".

L'analisi del consigliere regionale del Pd si sposta poi sui due comuni in cui il centrosinistra ha vinto, vale a dire Minervino e Barletta. "A Minervino abbiamo colto la vittoria più difficile e per questo esaltante. Le urne hanno portato alla ribalta un giovane di trentun'anni che ha dimostrato con i fatti di essere la vera alternativa alla deficitaria gestione del sindaco uscente. I minervinesi con questa scelta hanno certificato il forte desiderio di rinnovamento e discontinuità rispetto al passato. Il progetto di Rino Superbo fa ben sperare per un futuro migliore". Infine la sua città, Barletta, co-capoluogo della Bat. "A fare la differenza è stata la forza delle liste, in particolare quella del Partito Democratico, che ha definitivamente conquistato la leadership dei democratici su tutto il territorio cittadino. Questo deve essere il punto di partenza per l'elezione di un presidente della provincia barlettano. Decisiva è stata anche la perseveranza del sindaco Maffei, che ha sempre creduto nella vittoria. Ora Barletta aspetta di risolvere questioni annose come l'interramento degli elettrodotti, la soppressione dei passaggi a livello, la costruzione del nuovo stadio, la realizzazione di spazi verdi per bambini ed anziani, lo sviluppo delle litoranee di levante e ponente per dare nuova linfa economica alla città, e un generale miglioramento della qualità della vita che non può prescindere dalla risoluzione delle emergenze legate a Ciappetta Camaggio, al fiume Ofanto e all'impianto di depurazione. Spero che nella mentalità di tutti vi sia il convincimento che è finito il momento dei conflitti e delle contrapposizioni, oltre che del perseguimento dei tornaconti personali, e si possa andare tutti insieme nella direzione auspicata dai barlettani, che dalla nuova amministrazione si aspettano sviluppo, lavoro e miglioramento della qualità della vita. Un ringraziamento caloroso mi sento di rivolgerlo a tutti i dirigenti comunali che in questi anni hanno dimostrato di essere all'altezza del proprio compito lavorando per portare la città a livelli amministrativi di alta qualità. E naturalmente – conclude Mennea – un 'grazie di cuore' va a tutti i cittadini che hanno sostenuto il centrosinistra ed in particolare il Partito Democratico, con la convinzione che il futuro di Barletta appartenga alla nuova classe dirigente. Anche e soprattutto per questo ho ritenuto doveroso rinunciare alla mia candidatura".