Il Ciappetta-Camaggio “schiuma”, ma non di rabbia
Ieri un nuovo versamento lungo la foce del canale tra Barletta e Trani, ferita aperta da anni
sabato 4 gennaio 2014
20.59
"L'acqua non aspetta mai. Cambia forma e scorre attorno alle cose, trovando sentieri segreti a cui nessun altro ha pensato: un pertugio nel tetto o un piccolo buco in fondo a una scatola. Senza alcun dubbio è il più versatile dei cinque elementi, Può dilavare la terra, spegnere il fuoco, far arrugginire un pezzo di metallo e consumarlo. Persino il legno, che è il suo complemento naturale, non può sopravvivere se non viene nutrito dall'acqua." L'Arthur Golden che nel 1997 scrisse "Memorie di una Geisha" probabilmente non conosceva le "qualità" del Ciappetta-Camaggio. Anche ieri mattina l'annosa questione inerente lo sversamento delle acque si è riproposta: agli automobilisti in transito in zona, il ponticello oltrepassante il canalone sulla SS16 nel tratto compreso tra Barletta e Trani era invaso di schiuma in quantità superiore al normale. Un'immagine che ricollega al passato, recente e lontano.
Schiuma che scorre veemente e tracima a mare, notata dai guidatori di alcune vetture di passaggio, che hanno prontamente messo al corrente le autorità competenti del fenomeno: sembrano vicini i racconti del 2007, quando la magistratura mise sotto sequestro il canalone al fine di evitare che i campi attigui fossero irrigati con acque inquinate, vicinissime le rilevazioni di settembre 2013, quando nelle acque di scarico dei depuratori di Andria e Bisceglie era stata accertata la presenza del batterio Vtec 026, alla base dell'infezione in 16 pazienti della Sindrome emolitico uremica (Seu) diagnosticata in Puglia tra luglio ed agosto scorsi a 20 persone. Dopo le "sanzioni" della Goletta Verde di Legambiente, che in estate dichiarò la tratta all'altezza di Ariscianne, quella nel mirino anche ieri, "fuori legge", l'alba del 2014 ci riporta uno schiaffo di questa triste realtà, tinta di un bianco "malato".
Il lavoro svolto dal depuratore di Andria non basta: il canale convoglia a mare le acque trattate dallo stesso secondo le norme, ma lungo il tragitto trova, avrebbe scritto lo statunitense Golden, qualche "genio"- incontrollato, ma difficile possa essere altrimenti- che gli "cambia forma". Per quanto ancora? Intanto, la prima cartolina del 2014 è arrivata, e ha il sapore amaro del carbone nella calza dell'Epifania.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Schiuma che scorre veemente e tracima a mare, notata dai guidatori di alcune vetture di passaggio, che hanno prontamente messo al corrente le autorità competenti del fenomeno: sembrano vicini i racconti del 2007, quando la magistratura mise sotto sequestro il canalone al fine di evitare che i campi attigui fossero irrigati con acque inquinate, vicinissime le rilevazioni di settembre 2013, quando nelle acque di scarico dei depuratori di Andria e Bisceglie era stata accertata la presenza del batterio Vtec 026, alla base dell'infezione in 16 pazienti della Sindrome emolitico uremica (Seu) diagnosticata in Puglia tra luglio ed agosto scorsi a 20 persone. Dopo le "sanzioni" della Goletta Verde di Legambiente, che in estate dichiarò la tratta all'altezza di Ariscianne, quella nel mirino anche ieri, "fuori legge", l'alba del 2014 ci riporta uno schiaffo di questa triste realtà, tinta di un bianco "malato".
Il lavoro svolto dal depuratore di Andria non basta: il canale convoglia a mare le acque trattate dallo stesso secondo le norme, ma lungo il tragitto trova, avrebbe scritto lo statunitense Golden, qualche "genio"- incontrollato, ma difficile possa essere altrimenti- che gli "cambia forma". Per quanto ancora? Intanto, la prima cartolina del 2014 è arrivata, e ha il sapore amaro del carbone nella calza dell'Epifania.
(Twitter: @GuerraLuca88)