Il Cda della Bar.S.A: l’ultima spartizione

Il Sindaco si lancia in solitaria. Indicazioni e controindicazioni di una lottizzazione

giovedì 6 settembre 2012 11.24
A cura di Alessandro Porcelluzzi
Ennesimo colpo di scena dell'era Maffei. Ieri era prevista l'assemblea dei soci della Bar.S.A., di cui il Comune di Barletta è socio di maggioranza. L'indicazione di tutti i partiti, esclusa la Federazione della Sinistra, era di rimandare la nomina dei nuovi componenti del Consiglio di amministrazione. Il sindaco ha invece deciso di presentare ugualmente la rosa di nomi per il vertice dell'azienda.

I tre nomi offerti dal Sindaco sono: Ruggiero Carpagnano, Luigi Pannarale, Ruggiero Rizzitelli. Il primo in quota al Psi, il secondo alla Federazione della Sinistra, l'ultimo al Pd. In realtà né il PD, né il PSI erano d'accordo a nominare il Cda prima di aver condotto una verifica politica interna alla traballante maggioranza di centrosinistra. Il PD non ha nemmeno fornito il nominativo, individuato all'interno della dipendenza Bar.S.A. e infilato all'ultimo momento dal Sindaco.

"È forse l'atto finale di questa commedia. Maffei ha deciso di incrinare definitivamente i rapporti con i partiti. Per accontentare una richiesta di FdS? È il caso di chiedere scusa ai cittadini e tornare a votare". Raggiunto telefonicamente, così si esprime il segretario del PSI Silvestro Mezzina.

Certamente l'atto di Maffei è una sfida lanciata dall'asse Letta/Modem alla maggioranza interna del PD, al segretario Stefano Chiariello, al consigliere regionale Filippo Caracciolo. Maffei il ballerino, che si è appoggiato a lungo in passato a Mennea e al suo gruppo, per poi passare a Caracciolo, oggi ritorna fra le braccia di Mennea. Ultimo tango prima di affondare?