Il Cardinale Monterisi compie il rito della lavanda dei piedi
Un’iniziativa organizzata dall'U.N.I.Vo.C. e dall'UCI. La concattedrale era gremita di fedeli
venerdì 22 aprile 2011
18.41
Una Concattedrale gremita di gente ha accolto, giovedì 21 aprile, il Cardinale Monterisi che ha presieduto una messa particolare durante la quale ha compiuto il rito della "lavanda dei piedi". L'iniziativa è sorta grazie alla disponibilità del rettore Don Angelo Dipasquale ed è stata organizzata dalle associazioni U.N.I.Vo.C. (Unione Nazionale Italiana Volontari pro Ciechi) e l'UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), i cui presidenti sono rispettivamente Giuseppe Ricatti e Francesco Giangualano. La messa è stata caratterizzata dal rito della "lavanda dei piedi" ai bambini e soci dell'associazione.
Quest' atto ha solleticato l'attenzione dei presenti, tra cui anche membri della Confraternita di Santa Maria e dell' Unitalsi. Il Sindaco Nicola Maffei, in qualità di rappresentante dei cittadini di Barletta, ha aiutato attivamente il Cardinale durante questo rito. Il rito della lavanda ricorda quello che Gesù fece agli apostoli, secondo il Vangelo di Giovanni. All'apparenza è un gesto di umiliazione e sottomissione che in passato veniva compiuto dal servo di livello più basso della casa, ma in realtà assume un profondo significato religioso ed è simbolo di un atto di estremo amore e dedizione.
E' un rito particolarmente collegato alle festività Pasquali troppo spesso associate esclusivamente a uova di cioccolato, grandi pranzi e qualche escursione fuori porta. Secondo il Vangelo di Giovanni, infatti, in mancanza di servitori, nella camera in cui Gesù e gli apostoli erano riuniti per celebrare la Pasqua ebraica, nessuno si fece avanti per lavare i piedi ai convitati: nessuno tranne Gesù.
"Quando dunque ebbe loro lavato i piedi ed ebbe ripreso le sue vesti, si mise di nuovo a tavola, e disse loro: «Capite quello che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore; e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, che sono il Signore e il Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavare piedi gli uni agli altri. Infatti vi ho dato un esempio, affinché anche voi facciate come ho fatto io. In verità, in verità vi dico che il servo non è maggiore del suo signore, né il messaggero è maggiore di colui che lo ha mandato. Se sapete queste cose, siete beati se le fate." (Giovanni 13:12-17 )
Quest' atto ha solleticato l'attenzione dei presenti, tra cui anche membri della Confraternita di Santa Maria e dell' Unitalsi. Il Sindaco Nicola Maffei, in qualità di rappresentante dei cittadini di Barletta, ha aiutato attivamente il Cardinale durante questo rito. Il rito della lavanda ricorda quello che Gesù fece agli apostoli, secondo il Vangelo di Giovanni. All'apparenza è un gesto di umiliazione e sottomissione che in passato veniva compiuto dal servo di livello più basso della casa, ma in realtà assume un profondo significato religioso ed è simbolo di un atto di estremo amore e dedizione.
E' un rito particolarmente collegato alle festività Pasquali troppo spesso associate esclusivamente a uova di cioccolato, grandi pranzi e qualche escursione fuori porta. Secondo il Vangelo di Giovanni, infatti, in mancanza di servitori, nella camera in cui Gesù e gli apostoli erano riuniti per celebrare la Pasqua ebraica, nessuno si fece avanti per lavare i piedi ai convitati: nessuno tranne Gesù.
"Quando dunque ebbe loro lavato i piedi ed ebbe ripreso le sue vesti, si mise di nuovo a tavola, e disse loro: «Capite quello che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore; e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, che sono il Signore e il Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavare piedi gli uni agli altri. Infatti vi ho dato un esempio, affinché anche voi facciate come ho fatto io. In verità, in verità vi dico che il servo non è maggiore del suo signore, né il messaggero è maggiore di colui che lo ha mandato. Se sapete queste cose, siete beati se le fate." (Giovanni 13:12-17 )