Il Berlusconismo (e il suo tramonto) secondo Curzio Maltese
Il giornalista presenta il suo nuovo saggio al castello svevo di Barletta
giovedì 4 marzo 2010
23.00
«Chi si illude che tutto si risolverà con la fine di Berlusconi, magari accelerata dagli scandali, dimostra di non capire quanto e come ha agito il berlusconismo in questi anni nella società. Non è stato fascismo, ma ha svuotato la democrazia. In maniera sistematica e diffusa, nei palazzi delle istituzioni come nelle teste dei cittadini. Ha snervato il parlamento, la magistratura, la libera informazione, la scuola. Ha prodotto una perdita collettiva di senso e di memoria. Siamo ridotti come il paese di Macondo, che dovrà un giorno rinominare gli oggetti. Non è stato facile arrivare a tanto e non sarà semplice uscirne».
Così Curzio Maltese, giornalista ed editorialista de La Repubblica, descrive il berlusconismo e il suo intrinseco legame con la società italiana. Questa sera alla sala rossa del castello svevo di Barletta ha presentato il suo ultimo libro La bolla. La pericolosa fine del sogno berlusconiano, saggio sullo stato di salute dell'Italia contemporanea. L'esito che ne emerge non è sicuramente dei più rosei. Riportiamo un breve stralcio introduttivo al libro:
«"Ci stanno rubando il futuro!" hanno gridato nelle piazze di tutta Italia gli studenti del movimento dell'Onda. Ma lo stesso grido potrebbe accomunare in realtà l'intero paese. Perché l'Italia si è fermata, ha perso la capacità di progettare il futuro, e la crisi economica non fa altro che rendere più visibile e più dolorosa una malattia contratta già da tempo. Il collasso è la radiografia impietosa ma reale di un paese che non sa più proiettarsi in avanti. Che spreca le sue migliori risorse intellettuali non riconoscendo loro alcun merito e costringendole a emigrare. Che non ha il coraggio di investire sull'innovazione e la tecnologia. Che sta perdendo la sfida della competizione internazionale. E che continua a devastare il suo territorio senza preoccuparsi di cosa troveranno le prossime generazioni. Al culmine della piramide, purtroppo, una classe dirigente che è più che mai parte del problema anziché una possibile soluzione. Una classe dirigente che […] appare immobile, incapace di ricambio generazionale, sorda agli umori del paese reale, addirittura messa in discussione dal punto di vista dell'onestà».
La serata è stata organizzata dall'associazione Licerincipit, a moderare l'incontro Giuseppe Spadaro. Oltre allo scrittore, alla conferenza ha partecipato il sindaco di Barletta Nicola Maffei (mancava invece l'annunciato sindaco di Bari Michele Emiliano), insieme ad una nutrita schiera di spettatori fortemente interessati al dibattito, a testimoniare come problematiche del genere ci riguardino da vicino, e come nessuno sia capace di rimanere in silenzio, subendo passivamente la triste – anzi tragica – situazione attuale dell'Italia.
Lo scrittore arriva in Puglia, per lui «un'area vitale che esprime una partecipazione democratica più viva che in altre regioni». Forte della sua esperienza al quotidiano La Repubblica, Maltese si sofferma su problematiche politiche quanto mai attuali come il disastro delle liste per le regionali, il precariato, le centrali nucleari e la privatizzazione dell'acqua. Interessante soprattutto la riflessione su internet come mezzo di comunicazione privilegiato ma male utilizzato: «La rete è molto sottoutilizzata nell'aspetto informativo, internet è ancora molto rozzo rispetto al potenziale che ha. Da Vendola a Obama si assiste però al rapidissimo cambiamento nel modo di usare la rete da parte della politica». Internet può essere il mezzo più veloce per raggiungere milioni di lettori in tutto il mondo, il problema ora riguarda il lato qualitativo. «Tutto può cambiare se la gente utilizzerà questo strumento attivo in maniera attiva».
Così Curzio Maltese, giornalista ed editorialista de La Repubblica, descrive il berlusconismo e il suo intrinseco legame con la società italiana. Questa sera alla sala rossa del castello svevo di Barletta ha presentato il suo ultimo libro La bolla. La pericolosa fine del sogno berlusconiano, saggio sullo stato di salute dell'Italia contemporanea. L'esito che ne emerge non è sicuramente dei più rosei. Riportiamo un breve stralcio introduttivo al libro:
«"Ci stanno rubando il futuro!" hanno gridato nelle piazze di tutta Italia gli studenti del movimento dell'Onda. Ma lo stesso grido potrebbe accomunare in realtà l'intero paese. Perché l'Italia si è fermata, ha perso la capacità di progettare il futuro, e la crisi economica non fa altro che rendere più visibile e più dolorosa una malattia contratta già da tempo. Il collasso è la radiografia impietosa ma reale di un paese che non sa più proiettarsi in avanti. Che spreca le sue migliori risorse intellettuali non riconoscendo loro alcun merito e costringendole a emigrare. Che non ha il coraggio di investire sull'innovazione e la tecnologia. Che sta perdendo la sfida della competizione internazionale. E che continua a devastare il suo territorio senza preoccuparsi di cosa troveranno le prossime generazioni. Al culmine della piramide, purtroppo, una classe dirigente che è più che mai parte del problema anziché una possibile soluzione. Una classe dirigente che […] appare immobile, incapace di ricambio generazionale, sorda agli umori del paese reale, addirittura messa in discussione dal punto di vista dell'onestà».
La serata è stata organizzata dall'associazione Licerincipit, a moderare l'incontro Giuseppe Spadaro. Oltre allo scrittore, alla conferenza ha partecipato il sindaco di Barletta Nicola Maffei (mancava invece l'annunciato sindaco di Bari Michele Emiliano), insieme ad una nutrita schiera di spettatori fortemente interessati al dibattito, a testimoniare come problematiche del genere ci riguardino da vicino, e come nessuno sia capace di rimanere in silenzio, subendo passivamente la triste – anzi tragica – situazione attuale dell'Italia.
Lo scrittore arriva in Puglia, per lui «un'area vitale che esprime una partecipazione democratica più viva che in altre regioni». Forte della sua esperienza al quotidiano La Repubblica, Maltese si sofferma su problematiche politiche quanto mai attuali come il disastro delle liste per le regionali, il precariato, le centrali nucleari e la privatizzazione dell'acqua. Interessante soprattutto la riflessione su internet come mezzo di comunicazione privilegiato ma male utilizzato: «La rete è molto sottoutilizzata nell'aspetto informativo, internet è ancora molto rozzo rispetto al potenziale che ha. Da Vendola a Obama si assiste però al rapidissimo cambiamento nel modo di usare la rete da parte della politica». Internet può essere il mezzo più veloce per raggiungere milioni di lettori in tutto il mondo, il problema ora riguarda il lato qualitativo. «Tutto può cambiare se la gente utilizzerà questo strumento attivo in maniera attiva».