Il Bar "Toscanino" riapre i battenti
Il coraggio di Carmine Loffredo premiato a 10 anni dall'attentato incendiario. "Per me inizia una nuova vita". Il contributo dell’Associazione Provinciale Antiracket di Molfetta
venerdì 22 febbraio 2013
13.12
Tutto ha avuto inizio con un atto coraggioso, quello della denuncia, ed è stato finalizzato nella riapertura di un'attività commerciale. E' la storia dai contorni grigi ma con happy ending vissuta da Carmine Loffredo (nella foto), commerciante barlettano vittima di estorsione, che dopo aver vissuto l'incubo dei suoi aguzzini e soprattutto dopo aver visto andare letteralmente in fumo in un attentato esplosivo 10 anni fa, nell'ottobre del 2003 la propria attività, il "Bar Toscanino", frutto di impegno e sacrifici di una vita di duro lavoro, ieri ha finalmente potuto riaprire la sua serranda. Ieri, in via dei Pini 44/A, alla presenza dei rappresentanti dell'Associazione Provinciale Antiracket Antimafia di Molfetta, delle autorità civili e militari, tra cui anche il dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza Santa Mennea, e di decine di cittadini felicitanti per l'iniziativa, ha avuto il via "una nuova vita, professionale e personale", come Loffredo ai nostri microfoni ha testimoniato. L'Associazione Provinciale Antiracket Antimafia di Molfetta ha ascoltato il grido di aiuto di Loffredo, accompagnandolo alla denuncia, sostenendolo nel delicato percorso che infine gli ha permesso di aver accesso al fondo a favore delle vittime di usura e estorsione (Legge 44/99).
Uno schiaffo alla mafia che fa dell'usura e del racket i suoi "punti di forza". Anni di sofferenza, impegno e sacrifici hanno finalmente trovato la "luce in fondo al tunnel". Per Carmine Loffredo tanta soddisfazione per il risultato ottenuto nella vicenda, un risultato che sancisce un lieto fine realmente possibile solo nel caso in cui le vittime decidano di denunciare i propria aguzzini mettendo la parola fine ad un incubo. "Il mio ringraziamento va a chi mi è stato vicino e ai rappresentanti dello Stato e dell'Associazione Provinciale Antiracket Antimafia di Molfetta -ha sottolineato Loffredo- avevo un bar dal valore di un miliardo, ho sofferto tanto, troppo, ma ora so che rinascere è possibile".
Il coraggioso atto di Loffredo è stato sottolineato dalle parole del responsabile regionale della FAI, Renato de Scisciolo, che ha rivolto al commerciante barlettano un sincero augurio per la riapertura, "un risultato che fa capire che lo Stato c'è e aiuta chi ha subito danni per usura: ora finalmente al Bar "Toscanino" si potrà prendere un caffè tutti insieme, "capendo che solo denunciando -conclude De Scisciolo- si può davvero venire fuori da questo tunnel".
(Twitter: @GuerraLuca88)
Uno schiaffo alla mafia che fa dell'usura e del racket i suoi "punti di forza". Anni di sofferenza, impegno e sacrifici hanno finalmente trovato la "luce in fondo al tunnel". Per Carmine Loffredo tanta soddisfazione per il risultato ottenuto nella vicenda, un risultato che sancisce un lieto fine realmente possibile solo nel caso in cui le vittime decidano di denunciare i propria aguzzini mettendo la parola fine ad un incubo. "Il mio ringraziamento va a chi mi è stato vicino e ai rappresentanti dello Stato e dell'Associazione Provinciale Antiracket Antimafia di Molfetta -ha sottolineato Loffredo- avevo un bar dal valore di un miliardo, ho sofferto tanto, troppo, ma ora so che rinascere è possibile".
Il coraggioso atto di Loffredo è stato sottolineato dalle parole del responsabile regionale della FAI, Renato de Scisciolo, che ha rivolto al commerciante barlettano un sincero augurio per la riapertura, "un risultato che fa capire che lo Stato c'è e aiuta chi ha subito danni per usura: ora finalmente al Bar "Toscanino" si potrà prendere un caffè tutti insieme, "capendo che solo denunciando -conclude De Scisciolo- si può davvero venire fuori da questo tunnel".
(Twitter: @GuerraLuca88)