Il 25 aprile si festeggia un giorno prima

Le note dell'Arci "Cafiero" e della Cgil Bat sul vero senso delle celebrazioni. Sconcerto generale per il cambio di data a Barletta

martedì 24 aprile 2012

Abbiamo combattuto assieme per riconquistare la libertà per tutti: per chi c'era, per chi non c'era e anche per chi era contro. ( Arrigo Boldrini – partigiano italiano)


«Sicilia 1943: le spiagge siciliane si riempiono di soldati angloamericani. Si parte per invadere l'Italia. Il Governo Badoglio annuncia l'armistizio con le truppe anglo-americane, firmato il 3 Settembre. L'esercito italiano è allo sbando. L'Italia è spaccata e i nazisti occupano il centro e il nord dell'Italia. Nasce la repubblica fascista. Studenti, operai, insegnanti, impiegati, contadini, uomini e donne d'Italia diventano partigiani per restituire libertà e democrazia al paese; per resistere e fare resistenza. 25 Aprile 1945: l'Italia è un paese libero, ma si piangono i massacri eseguiti da parte dei nazi-fascisti. Si depongono le armi per ricostruire il paese. 1 Gennaio 1948: uomini e donne della nuova repubblica democratica scrivono la costituzione: assicurare lavoro, pace e diritti sono i punti fermi della democrazia. Barletta 25 [???] Aprile 2012 – Barletta 23 e 24 Aprile - Le celebrazioni del 25 Aprile sono cancellate e sostituite con un concerto della Banda Viva l'Italia anticipando le celebrazioni e gli onori militari ai caduti al 24 Aprile. Cosa significa, quindi, il 25 Aprile oggi per il nostro Paese e per la nostra città? Non è semplicemente una ricorrenza da onorare o una giornata di festa nazionale. E' una giornata dedicata sì al ricordo di quanti hanno lottato e sono morti per la difesa della libertà, per i militari e i partigiani italiani, ma è anche la giornata in cui riaffermare con forza, oggi, la resistenza alla violazione di tutti i diritti. Resistenza all'illegalità e alla mafia, resistenza alla negazione dei diritti dei minori, resistenza alla negazione dei diritti delle popolazioni della Val Susa, resistenza alla negazione dei diritti degli studenti e di quelli delle donne, resistenza ai gruppi e alle "associazioni" che cercano di portare avanti ideali ispirati al fascismo e che vorrebbero prender piede in città. Resistere per una democrazia e per la difesa della Costituzione in un momento storico in cui gli interessi personali prevaricano quelli comuni. Siamo partigiani e la nostra voglia di resistenza viene dall'osservazione di un Paese invaso e saccheggiato da coloro che minacciano la democrazia e il rispetto della libertà, dalla voglia di azione e di difesa dei diritti di tutti. L'Arci "C.Cafiero", la Rete degli Studenti Medi Barletta e il movimento di Barletta Antifascista parteciperanno al corteo organizzato il 24 Aprile per rendere onore ai caduti e il 25 Aprile saranno in piazza con banchetti e manifestazioni pubbliche a rivendicare l'importanza di questa giornata e del suo valore. Le anticipazioni al 23 e 24 Aprile e la riduzione del significato della data del 25 Aprile a un semplice concerto di banda (pur nel pieno rispetto della musica bandistica) rientrano in quelle azioni che portano a dimenticare il significato reale della giornata e a non sottolineare, al contrario, il significato della Resistenza. La città di Barletta, medaglia d'oro al valor militare ed al merito civile, non può permettersi di dimenticare la storia coi i suoi caduti e non può dimenticare che il 25 Aprile resta la data della giornata dedicata al ricordo della lotta partigiana e alla rivendicazione di diritti che sono ancora oggi violati».




"Ci sono date simbolo che per la loro importanza hanno l'obbligo di essere ricordate e celebrate; non possono essere vissute come una festa qualsiasi. Il 25 aprile è una di queste e, come alcune altre, deve rimanere fissa e ben presente nell'immaginario collettivo". Commenta così Luigi Antonucci, segretario generale della Cgil Bat la decisione dell'amministrazione di Barletta di anticipare le solenni commemorazioni della Festa della Liberazione alla giornata del 24. "È come se, per qualche inspiegabile ragione, – prosegue Antonucci – decidessimo di festeggiare Capodanno alla mezzanotte del 30 di dicembre o anticipare, in caso di necessità, al 14 il Ferragosto. Lo faremmo mai? Perché, invece, a Barletta il 25 aprile viene celebrato il 24? È impensabile che la Liberazione dell'Italia, una delle più importanti pagine della nostra storia, venga ricordata un giorno prima o uno dopo a piacimento. Il 25 aprile è il 25 aprile e tale deve restare". "Noi della Cgil, insieme alla sezione provinciale dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, abbiamo voluto ricordare il sacrificio dei tanti giovani morti per la libertà del Paese con dei manifesti che abbiamo fatto affiggere in tutti i comuni della provincia per non dimenticare, citando Piero Calamandrei 'i luoghi dove è nata la nostra Costituzione, le montagne dove caddero i partigiani, le carceri dove furono imprigionati e i campi dove furono impiccati'. Se avessimo saputo avremmo scritto sulle locandine destinate a Barletta 24 e non 25 aprile".