Il 25 aprile a Barletta, Cannito: «Non dissipare l’eredità affidataci»
Le celebrazioni nella festa della Liberazione
domenica 25 aprile 2021
14.49
Puntuale la manifestazione commemorativa in occasione del 76°anniversario della Liberazione nazionale. La cerimonia, con formula in linea alle norme dettate dall'emergenza sanitaria, si è svolta solo in piazza Monumento, tra i luoghi più emblematici della storia cittadina.
Il sindaco Cosimo Cannito, con la partecipazione del Prefetto Maurizio Valiante, della Senatrice e Sottosegretaria di Stato Assuntela Messina e del responsabile della locale sezione ANPI Roberto Tarantino, ha reso gli onori ai caduti in guerra, nonché ai vigili urbani e netturbini che proprio lì, accanto al muro dell'ex palazzo delle Poste, il 12 settembre 1943 furono vittime della spietata rappresaglia operata dalle truppe tedesche. Insieme a tutti i soldati e ai civili sacrificatisi o deportati, rappresentarono l'incalcolabile costo umano della ribellione al totalitarismo.
«Coltivare il ricordo di quei giorni - ha detto il primo cittadino - deve per noi tradursi nell'affermazione di valori universali: intendo pace, democrazia, libertà, ma anche nell'invito a non dissipare l'eredità affidataci da chi ha contribuito al ruolo attivo di Barletta nella lotta al nazifascismo. I riconoscimenti alla città, e a tutti i suoi figli che ieri hanno agito nello spirito di sani ideali, sono eternati dalle più alte onorificenze al Valor Militare e al Merito Civile.
A noi, nel presente, spetta l'obbligo morale di rafforzarli - questi cardini del progresso umano - nelle responsabilità istituzionali, nelle professioni, nel sociale, educando i giovani al senso della memoria e della gratitudine. Per disobbligarsi occorre la crescita di una comunità orientata al rispetto dei principi costituzionali, consapevole dei propri doveri e diritti».
Il sindaco Cosimo Cannito, con la partecipazione del Prefetto Maurizio Valiante, della Senatrice e Sottosegretaria di Stato Assuntela Messina e del responsabile della locale sezione ANPI Roberto Tarantino, ha reso gli onori ai caduti in guerra, nonché ai vigili urbani e netturbini che proprio lì, accanto al muro dell'ex palazzo delle Poste, il 12 settembre 1943 furono vittime della spietata rappresaglia operata dalle truppe tedesche. Insieme a tutti i soldati e ai civili sacrificatisi o deportati, rappresentarono l'incalcolabile costo umano della ribellione al totalitarismo.
«Coltivare il ricordo di quei giorni - ha detto il primo cittadino - deve per noi tradursi nell'affermazione di valori universali: intendo pace, democrazia, libertà, ma anche nell'invito a non dissipare l'eredità affidataci da chi ha contribuito al ruolo attivo di Barletta nella lotta al nazifascismo. I riconoscimenti alla città, e a tutti i suoi figli che ieri hanno agito nello spirito di sani ideali, sono eternati dalle più alte onorificenze al Valor Militare e al Merito Civile.
A noi, nel presente, spetta l'obbligo morale di rafforzarli - questi cardini del progresso umano - nelle responsabilità istituzionali, nelle professioni, nel sociale, educando i giovani al senso della memoria e della gratitudine. Per disobbligarsi occorre la crescita di una comunità orientata al rispetto dei principi costituzionali, consapevole dei propri doveri e diritti».