I sindaci pugliesi contro la manovra economica
Anche Maffei ha simbolicamente restituito la delega ad anagrafe e stato civile. La protesta si è svolta questa mattina a Bari
giovedì 15 settembre 2011
Il Sindaco di Barletta, Nicola Maffei, componente del Consiglio Nazionale e del Comitato Direttivo ANCI (l'Associazione Nazionale Comuni Italiani) aderisce oggi alla giornata di protesta indetta dall'Associazione contro la manovra economica varata dal Governo.
L'appuntamento dei Sindaci e degli amministratori dei Comuni pugliesi si è svolto questa mattina a Bari, in piazza Prefettura. Per esprimere il disagio e la difficoltà di assicurare servizi essenziali ai cittadini, i Sindaci pugliesi hanno restituito simbolicamente al Prefetto la delega in materia di anagrafe e stato civile.
La protesta, nelle motivazioni dell'ANCI, «È contestuale in tutta Italia. Nasce dalla mancata concertazione istituzionale con il Governo, improntata alla leale collaborazione, che non ha consentito di modificare una manovra economica necessaria ma da rivedere nella parte che riguarda gli enti locali, i trasferimenti ai Comuni e gli ulteriori parametri stringenti del Patto di Stabilità».
Quindi l'esigenza di rappresentare all'opinione pubblica e al Prefetto le ragioni dei Comuni costretti a «subirne gli effetti negativi che impoveriranno ancora di più le imprese e le famiglie italiane».
L'appuntamento dei Sindaci e degli amministratori dei Comuni pugliesi si è svolto questa mattina a Bari, in piazza Prefettura. Per esprimere il disagio e la difficoltà di assicurare servizi essenziali ai cittadini, i Sindaci pugliesi hanno restituito simbolicamente al Prefetto la delega in materia di anagrafe e stato civile.
La protesta, nelle motivazioni dell'ANCI, «È contestuale in tutta Italia. Nasce dalla mancata concertazione istituzionale con il Governo, improntata alla leale collaborazione, che non ha consentito di modificare una manovra economica necessaria ma da rivedere nella parte che riguarda gli enti locali, i trasferimenti ai Comuni e gli ulteriori parametri stringenti del Patto di Stabilità».
Quindi l'esigenza di rappresentare all'opinione pubblica e al Prefetto le ragioni dei Comuni costretti a «subirne gli effetti negativi che impoveriranno ancora di più le imprese e le famiglie italiane».