“I politici non sono tutti uguali”, l’esempio del sindaco di Orta Nova

Dal notaio come a Barletta e Bisceglie

domenica 19 gennaio 2014
A cura di Paolo Doronzo
Il messaggio arriva forte e chiaro dal "sindaco coraggio", come viene ormai definito in tutta Italia. Già perché il suo caso, il caso del Sindaco di Orta Nova, un comune del foggiano di meno di 18 mila anime, è ormai salito agli onori delle cronache nazionali.

Iaia Calvio (PD) è stata dimissionata dal suo consiglio comunale, anche da consiglieri della sua stessa maggioranza, recatisi dal notaio. Ci pare una moda pugliese visto che anche a Barletta con Maffei e a Bisceglie con Spina, non è stato scelto il legittimo e giusto campo istituzionale del Consiglio Comunale per decidere le sorti amministrative di una Giunta, ma uno studio di un notaio, in maniera non proprio rispettosa della democraticità del mandato rappresentativo che i cittadini hanno loro conferito. Non che i casi o le motivazioni nelle diverse città siano paragonabili.

Il video del comizio in cui la Calvio ha pubblicamente fatto nomi e cognomi, denunciato le reali motivazioni che hanno spinto quei consiglieri a non volerla più, ha spopolato sul web. Malapolitica, raccomandazioni, piccoli appalti, favoritismi è quanto emerge anche dall'intervento del Sindaco a "Servizio Pubblico" di Santoro: "Abbiamo resistito per due anni e mezzo". È servito anche a vedere come la politica la si può fare anche per passione, percependo circa 1500€ come stipendio. Ora l'ex Primo cittadino di Orta Nova è stato ascoltato come testimone dai Carabinieri.

Questa triste e sconfortante vicenda apre un sipario già venuto giù da tempo. Niente che non avvenga in molte altre realtà amministrative italiane, con la 'politica' presente ovunque. Ma merita una riflessione, soprattutto in un momento come questo; la comprensibile rabbia degli italiani non deve ridursi ad una sterile protesta o ad un 'Vaffa' generalizzato, inutile perché carico solo di una pars destruens e poco di una pars costruens. I politici non sono tutti uguali, mettiamocelo in testa, solo che i cittadini devono poter e saper scegliere le persone giuste, liberandosi da ogni forma di clientelismo, anche dalla semplice compravendita del voto di cui Barlettalife non ha mai taciuto.