I lavoratori dell'Agenzia delle Entrate di Barletta protestano: «Troppe criticità»
Questa mattina i dipendenti in sit in dinanzi alla sede dell'ente
giovedì 23 gennaio 2020
13.30
Cinque sigle sindacali e un nutrito gruppo di dipendenti dell'Agenzia delle Entrate di Barletta hanno inscenato questa mattina una manifestazione di protesta per denunciare una serie di criticità irrisolte e per la cui risoluzione chiedono l'intervento delle istituzioni. Criticità che, come si legge nel documento sottoscritto dai rappresentanti sindacali FP CGIL, CISL FP, UIL PA, CONFSAL UNSA e FLP «si riflettono negativamente sul quotidiano lavorativo delle lavoratrici e dei lavoratori, sulla efficiente organizzazione degli Uffici dell'Agenzia delle Entrate con ripercussioni assolutamente negative sulle strategiche attività istituzionali inerenti la lotta all'evasione e sui servizi ai cittadini».
Una manifestazione di carattere nazionale alla quale hanno aderito anche lavoratori di Barletta che per denunciare l'«assenza totale di risorse del salario accessorio per gli anni 2018 e 2019. Sebbene tutti gli obiettivi relativi alle annualità sono stati pienamente raggiunti neanche un centesimo è stato riversato per la contrattazione del FPSRUP».
Inoltre si stigmatizza la «permanenza del vincolo normativo del tetto massimo che può raggiungere il fondo del salario accessorio. Confermati i forti tagli annuali di risorse pari a circa 50-60 milioni. Aggravati dal fatto che, diversamente dagli ultimi anni e malgrado gli impegni assunti dal Governo, nessun emendamento alla legge di bilancio ha consentito il recupero, seppur parziale, dei tagli».
Tra i punti oggetto di contestazione vi è anche la "drammatica carenza di personale (4500 unità in meno solo negli ultimi due anni) che non possono essere compensati dalla previsione di alcune centinaia di assunzioni che, peraltro, non avverranno se non a fine 2020 o negli anni futuri» e «carichi di lavoro esorbitanti che non tengono conto della forte riduzione di personale ma che anzi incrementano per il 2020 il budget degli ultimi due anni».
Gli aderenti alla protesta denunciano, inoltre, l' «assenza di sviluppo di carriera e professionale. Ne è esempio l'impegno non ancora mantenuto dall'Agenzia di concretizzare un passaggio di Area esclusivamente riservato ai colleghi (sulla base del D.Lgs. n.75/2017)».
E infine una serie di punti che riguardano la "macchina fiscale nel suo complesso": «assoluta disattenzione da parte dell'autorità politica ed assenza di visione strategica dei vertici dell'Agenzia degli ultimi anni che ha destrutturato l'organizzazione degli Uffici e della sua governance».
Nel comunicato di protesta si legge:
I freddi dati che dimostrano tutto ciò:
1. Assenza del Direttore dell'Agenzia;
2. Assenza ed inoperatività del Comitato di Gestione (con relativa paralisi delle decisioni di vertice);
3. Almeno quattro Direzioni Regionali senza vertice (ad interim);
4. Più del 30% degli Uffici operativi (Direzioni Provinciali) senza Direttori;
5. Dirigenza ridotta a poche unità ed incapacità di espletare legittimamente concorsi per assumerli;
6. Circa 1.500 P.O.E.R. appena istituite e già sotto il giudizio di legittimità della Corte Costituzionale;
7. Risorse insufficienti per remunerare e prevedere l'esistenza delle P.O. e Incarichi di Responsabilità ex 3rtt. 17 e 18 CCNI. E molto altro...
Di seguito le dichiarazioni di Pietro Luce, RSU dell'Agenzia delle Entrate di Barletta.
Una manifestazione di carattere nazionale alla quale hanno aderito anche lavoratori di Barletta che per denunciare l'«assenza totale di risorse del salario accessorio per gli anni 2018 e 2019. Sebbene tutti gli obiettivi relativi alle annualità sono stati pienamente raggiunti neanche un centesimo è stato riversato per la contrattazione del FPSRUP».
Inoltre si stigmatizza la «permanenza del vincolo normativo del tetto massimo che può raggiungere il fondo del salario accessorio. Confermati i forti tagli annuali di risorse pari a circa 50-60 milioni. Aggravati dal fatto che, diversamente dagli ultimi anni e malgrado gli impegni assunti dal Governo, nessun emendamento alla legge di bilancio ha consentito il recupero, seppur parziale, dei tagli».
Tra i punti oggetto di contestazione vi è anche la "drammatica carenza di personale (4500 unità in meno solo negli ultimi due anni) che non possono essere compensati dalla previsione di alcune centinaia di assunzioni che, peraltro, non avverranno se non a fine 2020 o negli anni futuri» e «carichi di lavoro esorbitanti che non tengono conto della forte riduzione di personale ma che anzi incrementano per il 2020 il budget degli ultimi due anni».
Gli aderenti alla protesta denunciano, inoltre, l' «assenza di sviluppo di carriera e professionale. Ne è esempio l'impegno non ancora mantenuto dall'Agenzia di concretizzare un passaggio di Area esclusivamente riservato ai colleghi (sulla base del D.Lgs. n.75/2017)».
E infine una serie di punti che riguardano la "macchina fiscale nel suo complesso": «assoluta disattenzione da parte dell'autorità politica ed assenza di visione strategica dei vertici dell'Agenzia degli ultimi anni che ha destrutturato l'organizzazione degli Uffici e della sua governance».
Nel comunicato di protesta si legge:
I freddi dati che dimostrano tutto ciò:
1. Assenza del Direttore dell'Agenzia;
2. Assenza ed inoperatività del Comitato di Gestione (con relativa paralisi delle decisioni di vertice);
3. Almeno quattro Direzioni Regionali senza vertice (ad interim);
4. Più del 30% degli Uffici operativi (Direzioni Provinciali) senza Direttori;
5. Dirigenza ridotta a poche unità ed incapacità di espletare legittimamente concorsi per assumerli;
6. Circa 1.500 P.O.E.R. appena istituite e già sotto il giudizio di legittimità della Corte Costituzionale;
7. Risorse insufficienti per remunerare e prevedere l'esistenza delle P.O. e Incarichi di Responsabilità ex 3rtt. 17 e 18 CCNI. E molto altro...
Di seguito le dichiarazioni di Pietro Luce, RSU dell'Agenzia delle Entrate di Barletta.