Gruppo di lavoro sulla malaedilizia a Barletta: «Preservare i luoghi simbolo del dolore»
La nota del portavoce Nino Vinella
venerdì 12 aprile 2024
11.55
A proposito del dibattito in corso sull'area del crollo di ottobre 2011 in Via Roma, la nota del giornalista Nino Vinella quale portavoce del Gruppo di lavoro sulla malaedilizia a Barletta.
"Preservare i luoghi simbolo del dolore e della lotta alla malaedilizia. Esattamente come sta scritto nella delibera del Consiglio comunale adottata sotto l'amministrazione Cascella - fin da gennaio 2015 - che ne istituirono le Giornate della Memoria in ricordo delle numerose vittime, da via Magenta 1952 (diciassette vittime) a Via Roma 2011 (cinque vite spezzate) nella scia di sangue segnata indelebilmente da Via Canosa 1959.
Il Consiglio Comunale quale istituzione sovrana nell'ordinamento democratico cittadino ha già da allora espresso la sua motivata presenza ed azione, prescindendo dalle composizioni scaturite in seguito e di volta in volta dalle successive elezioni. Ecco il messaggio che il nostro Gruppo di lavoro rivolge al ceto politico, alla Cittadinanza ed all'opinione pubblica barlettana impegnata sui vari fronti: messaggio-chiave per scongiurare il ripetersi di situazioni esattamente come avvenuto per il suolo rimasto per circa un ventennio vuoto dalle macerie rimosse dopo il crollo di Via Canosa di mercoledì 16 settembre 1959 (cinquantotto morti, dodici feriti) e destinato alla riedificazione come oggi appare nelle vicinanze del sovrappasso con via Imbriani e la scomparsa fisica dal panorama urbano di ogni traccia visiva di quella immane tragedia…"
Prosegue Vinella: "L'accendersi della polemica politica da parte delle opposizioni in Consiglio Comunale e lo stesso intervento del Sindaco Cannito - in aggiunta alle doverose attestazioni sulla legittimità del percorso seguito negli uffici tecnici preposti per giungere all'abbattimento della porzione di fabbricati rimasta in piedi dal 2011 fino a qualche giorno fa ed al rilascio del permesso di costruire rispettando le precedenti volumetrie – sprona da pate nostra a fare chiarezza invitando a procedere lungo queste linee operative:
- apposizione definitiva, permanente ed irrevocabile di vincolo sull'area rimasta vuota dopo la rimozione delle macerie successivamente al crollo del 3 ottobre 2011 con accertamento preliminare di eventuali titoli di proprietà e/o di possesso da parte dei proprietari;
- progettazione urgente di un "parco urbano della Memoria sulla Malaedilizia" da realizzare in loco, con piantumazione di adeguate essenze botaniche ed installazione di cippo e/o stele commemorativa".
Conclude Vinella: "Tali suggerimenti o richieste appaiono quali misure pratiche atte a scongiurare la colpevole caduta di attenzione sul sito di Via Roma come accadde quarant'anni per l'area di Via Canosa dove, nella diversità della disciplina urbanistica (a Barletta manca tuttora ancora il Piano Urbanistico Generale…), prevalsero evidenti finalità e scopi miranti al conseguimento del solo interesse economico a danno di luoghi violati nello smarrimento della memoria collettiva che, a partire dal 2009 per il 50mo dal crollo di Via Canosa con attività continuative e d'intesa con altre realtà (quali l'Archivio di Stato per la Mostra in Prefettura del 2019 in occasione del sessantesimo), il nostro Gruppo di lavoro ha responsabilmente condotto pubblicando in autofinanziamento grazie al libero apporto di privati sostenitori la raccolta completa dei giornali del tempo, unica testimonianza anche i più giovani e diffusa in tutti gli Istituti scolastici cittadini".
"Preservare i luoghi simbolo del dolore e della lotta alla malaedilizia. Esattamente come sta scritto nella delibera del Consiglio comunale adottata sotto l'amministrazione Cascella - fin da gennaio 2015 - che ne istituirono le Giornate della Memoria in ricordo delle numerose vittime, da via Magenta 1952 (diciassette vittime) a Via Roma 2011 (cinque vite spezzate) nella scia di sangue segnata indelebilmente da Via Canosa 1959.
Il Consiglio Comunale quale istituzione sovrana nell'ordinamento democratico cittadino ha già da allora espresso la sua motivata presenza ed azione, prescindendo dalle composizioni scaturite in seguito e di volta in volta dalle successive elezioni. Ecco il messaggio che il nostro Gruppo di lavoro rivolge al ceto politico, alla Cittadinanza ed all'opinione pubblica barlettana impegnata sui vari fronti: messaggio-chiave per scongiurare il ripetersi di situazioni esattamente come avvenuto per il suolo rimasto per circa un ventennio vuoto dalle macerie rimosse dopo il crollo di Via Canosa di mercoledì 16 settembre 1959 (cinquantotto morti, dodici feriti) e destinato alla riedificazione come oggi appare nelle vicinanze del sovrappasso con via Imbriani e la scomparsa fisica dal panorama urbano di ogni traccia visiva di quella immane tragedia…"
Prosegue Vinella: "L'accendersi della polemica politica da parte delle opposizioni in Consiglio Comunale e lo stesso intervento del Sindaco Cannito - in aggiunta alle doverose attestazioni sulla legittimità del percorso seguito negli uffici tecnici preposti per giungere all'abbattimento della porzione di fabbricati rimasta in piedi dal 2011 fino a qualche giorno fa ed al rilascio del permesso di costruire rispettando le precedenti volumetrie – sprona da pate nostra a fare chiarezza invitando a procedere lungo queste linee operative:
- apposizione definitiva, permanente ed irrevocabile di vincolo sull'area rimasta vuota dopo la rimozione delle macerie successivamente al crollo del 3 ottobre 2011 con accertamento preliminare di eventuali titoli di proprietà e/o di possesso da parte dei proprietari;
- progettazione urgente di un "parco urbano della Memoria sulla Malaedilizia" da realizzare in loco, con piantumazione di adeguate essenze botaniche ed installazione di cippo e/o stele commemorativa".
Conclude Vinella: "Tali suggerimenti o richieste appaiono quali misure pratiche atte a scongiurare la colpevole caduta di attenzione sul sito di Via Roma come accadde quarant'anni per l'area di Via Canosa dove, nella diversità della disciplina urbanistica (a Barletta manca tuttora ancora il Piano Urbanistico Generale…), prevalsero evidenti finalità e scopi miranti al conseguimento del solo interesse economico a danno di luoghi violati nello smarrimento della memoria collettiva che, a partire dal 2009 per il 50mo dal crollo di Via Canosa con attività continuative e d'intesa con altre realtà (quali l'Archivio di Stato per la Mostra in Prefettura del 2019 in occasione del sessantesimo), il nostro Gruppo di lavoro ha responsabilmente condotto pubblicando in autofinanziamento grazie al libero apporto di privati sostenitori la raccolta completa dei giornali del tempo, unica testimonianza anche i più giovani e diffusa in tutti gli Istituti scolastici cittadini".