Green Bat, una scommessa sul futuro
L’educazione alla sostenibilità come alfabetizzazione sociale
sabato 7 giugno 2014
L'ambiente non è un affare scientifico; appartiene all'umanità nella sua fenomenologia più matura. Da meno di un mese in due quartieri di Barletta è cominciata la raccolta porta a porta e il rispetto delle regole è ancora u-topico. Tanto senza luogo che ci si chiede se siano le regole ad essere idonee al loro mantenimento. Le dolèances cittadine sono tante, benché rimanga idea comune che il riciclo è una buona pratica sociale.
Il riciclaggio è solo una faccia del poliedrico Green Bat, stabile per tre giorni, dal 5 al 7 giugno, nei giardini "Fratelli Cervi" del Castello svevo di Barletta. A movimentare il pomeriggio dei barlettani ci sono Stand e presidi di associazioni, onlus e attività private provenienti da diversi comuni della sesta provincia, e volte a promuovere iniziative per diminuire l'impatto ambientale. Si va dalla presentazione di libri a stampo pedagogico, ai laboratori creativi per bambini, fino ad arrivare alla cottura estemporanea di orecchiette al grano arso, condite con pomodorini e ricotta freschi. E se l'emotività parte dalla pancia (particolarmente visitato lo stand culinario), non minore attenzione hanno riscosso gli info-points su raccolta PaP, smaltimento domestico dell'olio, cosmesi naturale, agricoltura biologica e prodotti per cucinare sostenibile. All'introspezione nella natura ci pensano gli scout di Spinazzola, con giochi e intrattenimento all'insegna del verde pubblico e della bellezza più selvatica.
Tuttavia, i problemi restano: i bambini non sanno più usare le mani, i frigoriferi sono pieni di frutta e verdura pre-confezionate, l'orto è vestito di un'atavica concezione medievale, lo spreco dell'acqua è praticato dalle menti più aride, il consumo di scarti nemici dell'ambiente è a livelli apocalittici. C'è bisogno di un cambiamento sociologico, che vada ben oltre la massima lavoisieriana. I benefits di una comunità che condivide obiettivi sostenibili devono essere presenti innanzitutto alla struttura delle persone che la sottende. Non si può spingere la gente a rispettare l'ambiente senza che la si istruisca sulla preziosità di metodi fastidiosi e scomodi come la raccolta differenziata. Certo, una cooperazione tra chi legifera e chi esegue è sempre auspicabile; intanto a Barletta ci prepariamo a un mare non depurato e a marciapiedi occupati da sacchi blu e gialli fuori dai giorni del conferimento. Che il verde di Green Bat sia davvero il propulsore di quel principio di responsabilità che il filosofo Hans Jonas teorizzò nel grigiore del secolo scorso.
Il riciclaggio è solo una faccia del poliedrico Green Bat, stabile per tre giorni, dal 5 al 7 giugno, nei giardini "Fratelli Cervi" del Castello svevo di Barletta. A movimentare il pomeriggio dei barlettani ci sono Stand e presidi di associazioni, onlus e attività private provenienti da diversi comuni della sesta provincia, e volte a promuovere iniziative per diminuire l'impatto ambientale. Si va dalla presentazione di libri a stampo pedagogico, ai laboratori creativi per bambini, fino ad arrivare alla cottura estemporanea di orecchiette al grano arso, condite con pomodorini e ricotta freschi. E se l'emotività parte dalla pancia (particolarmente visitato lo stand culinario), non minore attenzione hanno riscosso gli info-points su raccolta PaP, smaltimento domestico dell'olio, cosmesi naturale, agricoltura biologica e prodotti per cucinare sostenibile. All'introspezione nella natura ci pensano gli scout di Spinazzola, con giochi e intrattenimento all'insegna del verde pubblico e della bellezza più selvatica.
Tuttavia, i problemi restano: i bambini non sanno più usare le mani, i frigoriferi sono pieni di frutta e verdura pre-confezionate, l'orto è vestito di un'atavica concezione medievale, lo spreco dell'acqua è praticato dalle menti più aride, il consumo di scarti nemici dell'ambiente è a livelli apocalittici. C'è bisogno di un cambiamento sociologico, che vada ben oltre la massima lavoisieriana. I benefits di una comunità che condivide obiettivi sostenibili devono essere presenti innanzitutto alla struttura delle persone che la sottende. Non si può spingere la gente a rispettare l'ambiente senza che la si istruisca sulla preziosità di metodi fastidiosi e scomodi come la raccolta differenziata. Certo, una cooperazione tra chi legifera e chi esegue è sempre auspicabile; intanto a Barletta ci prepariamo a un mare non depurato e a marciapiedi occupati da sacchi blu e gialli fuori dai giorni del conferimento. Che il verde di Green Bat sia davvero il propulsore di quel principio di responsabilità che il filosofo Hans Jonas teorizzò nel grigiore del secolo scorso.