Gommone sbarcato alla foce dell'Ofanto con 2 tonnellate di marijuana dall'Albania

Operazione della Polizia di Prato e Roma contro il traffico internazionale di droga

martedì 8 luglio 2014 00.00
Si è tenuta ieri mattina la conferenza stampa nel corso della quale il Questore di Prato Dott. Filippo Cerulo, e il Dirigente della Squadra Mobile Dott. Francesco Nannucci, coadiuvati dal Responsabile della Sezione "Antidroga" Isp. Capo Marco Fazzi, hanno illustrato in particolari di una brillante Operazione Antidroga portata a termine tra venerdì 4 e sabato 5 luglio, dagli uomini della Squadra Mobile pratese, con la collaborazione di omologo personale della Squadra Mobile di Roma e di Operatori del Compartimento della Polizia Stradale di Roma Est, che ha permesso di sgominare un consistente traffico internazionale di droga, sequestrandosi 2 tonnellate e 220 chilogrammi di marijuana nonchè di arrestare, al casello autostradale di Roma, i quattro corrieri albanesi della droga - Geri Rucaj (34 anni), Shefquet Cenaj (35), Admir Musara (37), Luisen Mamo (23) - uno dei quali trovato in possesso di una pistola con colpo in canna, pronta all'uso.

Il valore di vendita al dettaglio di tale quantità di stupefacente, si aggira attorno almeno ai 9 milioni e mezzo di euro. Tonnellate di marijuana che sarebbero diventate almeno 440mila dosi da rivendere al prezzo di 20 euro ciascuna, probabilmente per il mercato estivo della droga a Prato e in tutta la regione Toscana.

L'operazione ha permesso accertare come l'ingentissimo carico di marijuana fosse appena giunto via mare dall'Albania, trasportato con un gommone sbarcato in tarda serata sulla costa pugliese nelle vicinanze di Barletta, sulla spiaggia in contrada Fiumara nei pressi della foce del fiume Ofanto. Il gommone era lì atteso da tre dei quattro albanesi arrestati, giunti da Roma sul posto con due furgoni (uno dei due è partito da Prato). La Polizia, che aveva predentemente applicato ai due furgoni dei rilevatori Gps (uno a Prato, sul furgone partito dalla Toscana; l'altro sul furgone partito da Roma, nel corso di una sosta in una stazione di servizio in autostrada) ha assistito a debita distanza all'arrivo del gommone con il suo carico di oltre 2 tonnellate di marijuana, divise in balle di 20 kg, il cui prezzo all'ingrosso è stimato attorno ai mille euro al kg. La droga è stata trasportata sui due furgoni e su un fuoristrada, che sono poi ripartiti verso Roma. A quel punto è scattata la fase finale degli arresti. E' stato prima fermato sulla spiaggia l'albanese che era alla guida del gommone, e poi al casello di Roma Est, gli altri tre malviventi.

Nel corso dell'operazione è stata tratta in arresto anche la quarantaduenne romana, Giuseppina Di Marzio, accusata di detenzione di munizioni di armi da guerra. La donna è la proprietaria dell'appartamento dal quale erano stati visti uscire alcuni degli arrestati, e nel quale sono trovate, oltre ai sedili che erano stati tolti dai furgoni, 537 cartucce calibro 7,62 di Kalashnikov di fabbricazione dell'ex Unione Sovietica, mentre il relativo fucile non è stato ritrovato. Resta da indagare l'eventuale ruolo di basista della Di Marzio, all'interno del gruppo criminale albanese.