Gli studenti del "Garrone" incontrano il maestro Lotoro
Per il giorno della memoria un'esperienza di testimonianza storica
sabato 7 febbraio 2015
«Le ali della libertà. Mi ha sempre affascinato quel film, crudo, duro oltre ogni limite nel raccontare la realtà carceraria. Ma nel carcere, quello fatto di mura e filo spinato o quello intimo in cui tante volte ognuno di noi si sente intrappolato, ci sono Storie Vere. E sono queste che Francesco Lotoro, eccellente figlio della città di Barletta, Maestro di Pianoforte presso il Conservatorio di Foggia, ha cercato di riportare alla luce negli ultimi venticinque anni». E' quanto scrive il professor Danilo Marano, docente di matematica e fisica presso il Liceo Artistico dell'Istituto "Garrone" di Barletta, diretto dal professor Antonio Francesco Diviccaro, per annunciare l'appuntamento che si svolgerà lunedì presso la sala "Il Brigantino 2", dove studenti e docenti incontreranno il Maestro Lotoro, nell'ambito delle iniziative didattiche per la "giornata della memoria" e a conclusione del progetto di lettura del libro a lui dedicato.
«Sono storie di famiglie strappate alla normalità – continua il professore - di uomini e donne derubati di tutto ma non della loro Arte, non del loro Talento, non della loro Anima: la Musica. Beethoven, Bach, Mozart? Sublimi, ma per Lotoro, insignito del titolo di Cavaliere nell'Ordine delle Arti e Lettere dal ministero della Cultura francese, la missione di vita è un'altra: donare al mondo tutta la musica composta e, a volte, suonata nei campi di concentramento. In tutto il mondo, dalla Polonia al Giappone, dalla Germania all'Australia, dai Paesi Bassi alla Repubblica Ceca. Quando, tra una pagina e l'altra del libro "Il maestro" del giornalista francese Thomas Saintourens, ti trovi davanti alla sua determinazione, alla sua passione, a quel fuoco sacro che arde, purtroppo, solo l'Anima di alcuni, non puoi fare a meno di pensare che questa sia un'impresa grandiosa, destinata a rimanere nella Storia, e non solo della Musica. La Storia di cui hanno fatto parte tutti quei musicisti che hanno composto per sopravvivere alla pazzia, cantato per fornire una valvola di sfogo, e di speranza, ai tanti che condividevano la "vita/non vita" dei campi di concentramento. Arte, Storia, Vita: un intreccio imprescindibile, un'opportunità unica per i ragazzi. Si parlerà di abnegazione, passione, lavoro, missione, di Storia, di Libertà, di Vita. Perché anche (e soprattutto) questa è Scuola».
«Sono storie di famiglie strappate alla normalità – continua il professore - di uomini e donne derubati di tutto ma non della loro Arte, non del loro Talento, non della loro Anima: la Musica. Beethoven, Bach, Mozart? Sublimi, ma per Lotoro, insignito del titolo di Cavaliere nell'Ordine delle Arti e Lettere dal ministero della Cultura francese, la missione di vita è un'altra: donare al mondo tutta la musica composta e, a volte, suonata nei campi di concentramento. In tutto il mondo, dalla Polonia al Giappone, dalla Germania all'Australia, dai Paesi Bassi alla Repubblica Ceca. Quando, tra una pagina e l'altra del libro "Il maestro" del giornalista francese Thomas Saintourens, ti trovi davanti alla sua determinazione, alla sua passione, a quel fuoco sacro che arde, purtroppo, solo l'Anima di alcuni, non puoi fare a meno di pensare che questa sia un'impresa grandiosa, destinata a rimanere nella Storia, e non solo della Musica. La Storia di cui hanno fatto parte tutti quei musicisti che hanno composto per sopravvivere alla pazzia, cantato per fornire una valvola di sfogo, e di speranza, ai tanti che condividevano la "vita/non vita" dei campi di concentramento. Arte, Storia, Vita: un intreccio imprescindibile, un'opportunità unica per i ragazzi. Si parlerà di abnegazione, passione, lavoro, missione, di Storia, di Libertà, di Vita. Perché anche (e soprattutto) questa è Scuola».