Gli auguri dei sacerdoti di Barletta alla città per la Santa Pasqua
«Il nostro augurio è che possiate, in quest’ora dura della storia, incontrare Gesù Cristo risorto»
giovedì 2 aprile 2020
12.02
Sarà una Pasqua strana per il mondo, per l'Italia, per la nostra Barletta. Riti senza popolo, senza l'abbraccio della comunità per il mistero della Pasqua che si rinnova. Per questo i sacerdoti della zona pastorale di Barletta hanno scritto una lettera per porgere gli auguri ai fedeli e all'intera cittadinanza di Barletta.
«Carissimi, Ci pare di essere entrati in una lunga vigilia, un'interminabile veglia notturna. Nel Sabato santo della fede, quel tempo denso di sofferenza, di smarrimento, d'attesa e di speranza, che si pone tra il dolore della croce e la gioia della Pasqua. Il giorno del silenzio di Dio. Ma non è il tempo della sconfitta. La Chiesa si prepara a celebrare la Pasqua, anche se mancherà la forma solita, del ritrovarci insieme come popolo di Dio, anche se a voi mancherà il ricevere il centro della nostra fede: il corpo e il sangue di Cristo dato per tutti. Noi sacerdoti della città abbiamo desiderato inviarvi questo pensiero perché siamo convinti che per il cristiano il vigilare, l'attendere, è lo scrutare nella notte, prestare attenzione alla preziosità del proprio tempo; prendersi cura dell'altro, vegliare con amore qualcuno che in casa o in un ospedale giace nella malattia. Abbiamo desiderato farvi sentire la nostra vicinanza che già sperimentiamo portandovi ogni giorno nella preghiera. In questo tempo nel quale ci viene chiesto di "restare a casa" abbiamo la consolazione della Parola e della preghiera, da quella personale a quella familiare. Così sarà nel tabernacolo dei cuori e delle case che andremo a celebrare la Pasqua di Cristo. Desideriamo lasciarvi, in quest'ora difficile un passaggio del Salmo 119,22: «La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d'angolo» che risuona spesso nella liturgia del tempo di Pasqua, e vorremmo fosse il nostro augurio pasquale. La «pietra scartata» è Gesù Cristo vivo, è lui la pietra d'angolo e fondamento della speranza e per tutto ciò che sembra perduto, anche per quanti hanno scartato Gesù Cristo dalla loro vita, lo hanno messo da parte, scegliendo di camminare su altri percorsi. In Gesù possiamo ritrovare le ragioni di una vita diversa, autentica, le ragioni di una speranza che è più forte della morte che questi giorni investe tanti nostri fratelli e sorelle.
Il nostro augurio è che possiate, in quest'ora dura della storia, incontrare Gesù Cristo risorto, pietra scartata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio (cf. 1Pietro 2, 4), e scoprire in lui il fondamento di una vita buona e santa. Il passaggio dalla morte alla vita di Gesù Cristo entri veramente nella storia di ognuno di noi, e sappia guidarci verso Colui che, a porte chiuse, torna a visitare i nostri cenacoli familiari per farci dono della sua Pace.
Buona Pasqua a tutti voi. I vostri sacerdoti».
"La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!»
(Gv 20,19)
«Carissimi, Ci pare di essere entrati in una lunga vigilia, un'interminabile veglia notturna. Nel Sabato santo della fede, quel tempo denso di sofferenza, di smarrimento, d'attesa e di speranza, che si pone tra il dolore della croce e la gioia della Pasqua. Il giorno del silenzio di Dio. Ma non è il tempo della sconfitta. La Chiesa si prepara a celebrare la Pasqua, anche se mancherà la forma solita, del ritrovarci insieme come popolo di Dio, anche se a voi mancherà il ricevere il centro della nostra fede: il corpo e il sangue di Cristo dato per tutti. Noi sacerdoti della città abbiamo desiderato inviarvi questo pensiero perché siamo convinti che per il cristiano il vigilare, l'attendere, è lo scrutare nella notte, prestare attenzione alla preziosità del proprio tempo; prendersi cura dell'altro, vegliare con amore qualcuno che in casa o in un ospedale giace nella malattia. Abbiamo desiderato farvi sentire la nostra vicinanza che già sperimentiamo portandovi ogni giorno nella preghiera. In questo tempo nel quale ci viene chiesto di "restare a casa" abbiamo la consolazione della Parola e della preghiera, da quella personale a quella familiare. Così sarà nel tabernacolo dei cuori e delle case che andremo a celebrare la Pasqua di Cristo. Desideriamo lasciarvi, in quest'ora difficile un passaggio del Salmo 119,22: «La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d'angolo» che risuona spesso nella liturgia del tempo di Pasqua, e vorremmo fosse il nostro augurio pasquale. La «pietra scartata» è Gesù Cristo vivo, è lui la pietra d'angolo e fondamento della speranza e per tutto ciò che sembra perduto, anche per quanti hanno scartato Gesù Cristo dalla loro vita, lo hanno messo da parte, scegliendo di camminare su altri percorsi. In Gesù possiamo ritrovare le ragioni di una vita diversa, autentica, le ragioni di una speranza che è più forte della morte che questi giorni investe tanti nostri fratelli e sorelle.
Il nostro augurio è che possiate, in quest'ora dura della storia, incontrare Gesù Cristo risorto, pietra scartata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio (cf. 1Pietro 2, 4), e scoprire in lui il fondamento di una vita buona e santa. Il passaggio dalla morte alla vita di Gesù Cristo entri veramente nella storia di ognuno di noi, e sappia guidarci verso Colui che, a porte chiuse, torna a visitare i nostri cenacoli familiari per farci dono della sua Pace.
Buona Pasqua a tutti voi. I vostri sacerdoti».