Gli amici che ci accoglieranno nelle dimore eterne
Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto
domenica 18 settembre 2016
11.58
Dal vangelo secondo Luca: "In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: "Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare". L'amministratore disse tra sé: "Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l'amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall'amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua".
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: "Tu quanto devi al mio padrone?". Quello rispose: "Cento barili d'olio". Gli disse: "Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta". Poi disse a un altro: "Tu quanto devi?". Rispose: "Cento misure di grano". Gli disse: "Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta". Il padrone lodò quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce. Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne. Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra? Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza»".
Ci sono dei momenti in cui il vangelo ci sembra strano, come nel caso di oggi, in cui c'è l'elogio di un amministratore disonesto. Ma in questi casi occorre non tanto andare al senso più profondo quanto leggere con calma e soprattutto ascoltare attentamente. Nel suo racconto l'evangelista Luca è particolarmente attento ai temi sociali, a quello dell'ingiustizia sociale in primis. Così nel racconto di questa domenica narra di una situazione molto probabile al suo tempo, di un possibile fatto di cronaca, in cui un proprietario terriero, dopo i sospetti sull'operato del suo amministratore, definitivamente lo licenzia. E questi che fa? Falsifica le carte e diminuisce enormemente le quantità dei debiti rendendosi amici i debitori che tutto ad un tratto avevano visto diminuire enormemente il proprio debito. E questo crea le condizioni perché l'amministratore potesse bussare un giorno alla loro porta ed essere accolto a braccia aperte per il grande beneficio loro arrecato.
Qui non è lodata la disonestà, sia ben chiaro, ma la velocità e la scaltrezza dell'amministratore che, almeno per una volta, non ha mirato a trattenere per sé ma a conquistarsi amici. E sottintende anche l'importanza dell'amicizia come capacità di larga generosità. Ma risuona anche un laconico rimpianto di Gesù verso i suoi seguaci, perché siano più svelti e pronti nelle situazioni di emergenza.
Una parola che non compare ma che è evidente: chi è che ci accoglierà un giorno nelle dimore eterne? Coloro che avremo aiutato, ossia i poveri di ogni ordine, genere e grado; poveri di beni necessari e spirituali, reali e psicologici. La ricchezza, che viene definita disonesta perché spesso, ma non sempre, essa è frutto di illecito guadagno, è solo un anticipo della vera ricchezza che a tutto dà senso e pienezza: la nostra fede nel Signore Gesù. Se abbiamo questa potremo affrontare ogni avversità. Che cos'è mammona (qui tradotta con ricchezza)? Questa parola ha la stessa radice di Amen e significa "ciò che conta, ciò che mi dà sicurezza". Ed io su chi o su cosa veramente conto, a chi o a cosa mi affido?
Buona domenica.
don Vito
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: "Tu quanto devi al mio padrone?". Quello rispose: "Cento barili d'olio". Gli disse: "Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta". Poi disse a un altro: "Tu quanto devi?". Rispose: "Cento misure di grano". Gli disse: "Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta". Il padrone lodò quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce. Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne. Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra? Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza»".
Ci sono dei momenti in cui il vangelo ci sembra strano, come nel caso di oggi, in cui c'è l'elogio di un amministratore disonesto. Ma in questi casi occorre non tanto andare al senso più profondo quanto leggere con calma e soprattutto ascoltare attentamente. Nel suo racconto l'evangelista Luca è particolarmente attento ai temi sociali, a quello dell'ingiustizia sociale in primis. Così nel racconto di questa domenica narra di una situazione molto probabile al suo tempo, di un possibile fatto di cronaca, in cui un proprietario terriero, dopo i sospetti sull'operato del suo amministratore, definitivamente lo licenzia. E questi che fa? Falsifica le carte e diminuisce enormemente le quantità dei debiti rendendosi amici i debitori che tutto ad un tratto avevano visto diminuire enormemente il proprio debito. E questo crea le condizioni perché l'amministratore potesse bussare un giorno alla loro porta ed essere accolto a braccia aperte per il grande beneficio loro arrecato.
Qui non è lodata la disonestà, sia ben chiaro, ma la velocità e la scaltrezza dell'amministratore che, almeno per una volta, non ha mirato a trattenere per sé ma a conquistarsi amici. E sottintende anche l'importanza dell'amicizia come capacità di larga generosità. Ma risuona anche un laconico rimpianto di Gesù verso i suoi seguaci, perché siano più svelti e pronti nelle situazioni di emergenza.
Una parola che non compare ma che è evidente: chi è che ci accoglierà un giorno nelle dimore eterne? Coloro che avremo aiutato, ossia i poveri di ogni ordine, genere e grado; poveri di beni necessari e spirituali, reali e psicologici. La ricchezza, che viene definita disonesta perché spesso, ma non sempre, essa è frutto di illecito guadagno, è solo un anticipo della vera ricchezza che a tutto dà senso e pienezza: la nostra fede nel Signore Gesù. Se abbiamo questa potremo affrontare ogni avversità. Che cos'è mammona (qui tradotta con ricchezza)? Questa parola ha la stessa radice di Amen e significa "ciò che conta, ciò che mi dà sicurezza". Ed io su chi o su cosa veramente conto, a chi o a cosa mi affido?
Buona domenica.
don Vito